Nel nuovo numero di Abruzzo Magazine, con la copertina dedicata a Lfa (Lavorazione ferro alluminio), il racconto della nascita di Hubruzzo, i 60 anni di Cantina Frentana, l’iniziativa di Vin.Co, l’edizione 2019 di Meet in Cucina…
LA COPERTINA DEL NUOVO NUMERO DI ABRUZZO MAGAZINE TUTTA DEDICATA ALL’AZIENDA LFA, LAVORAZIONE FERRO ALLUMINIO
Mai come in questo inizio 2018, noi della redazione di Abruzzo Magazine, sempre pronti a raccontare il meglio che c’è in regione, abbiamo assistito a una miriade di iniziative accomunate da un fattore ben preciso. Questo fattore è la ferma intenzione di unire le forze, mettersi insieme per superare campanilismi, provinciali invidie e cercare di creare un qualcosa che faccia bene all’Abruzzo intero. Ne è un primo esempio il lancio di Hubruzzo, Fondazione industria responsabile. Soci fondatori sette “big” dell’imprenditoria: Sergio Galbiati (LFoundry), Ottorino La Rocca (Valagro), Umberto Sgambati (Proger), Enrico Marramiero (Almacis), Marcello Vinciguerra (Honda Italia), Giuseppe Ranalli (Tecnomatic) e Gennaro Zecca (Zecca Energia). Tanti gli obiettivi, come la valorizzazione delle eccellenze autoctone, quelle ispirate ai principi di responsabilità, sostenibilità e umanesimo, la narrazione del comparto industriale, la promozione della sana industria, tramite una serie di rapporti culturali, scientifici, istituzionali, economici, l’attivazione di alleanze, per alimentare una rete di scambio di conoscenze, competenze e buone pratiche, la volontà di trattenere e attrarre i migliori talenti per sollecitare e accompagnare la creazione di nuove realtà. Il primo progetto che Hubruzzo sta portando avanti è la realizzazione di uno studio, commissionato alla Fondazione Symbola, sulle qualità abruzzesi: la Banca delle qualità abruzzesi!
CON LFA ANCHE I 60 ANNI DI COOPERAZIONE DI CANTINA FRENTANA
E tanta qualità c’è anche nei 60 anni di Cantina Frentana. 60 anni fatti di circa 400 soci, 700 ettari a vigneto, un valore della produzione totale che supera i 9 milioni di euro. 1 milione e 200mila le bottiglie che escono dalla sede di Rocca San Giovanni (Chieti), per raggiungere vari mercati, con una quota export che pesa per il 70% del business totale. Una “collaborazione” dinamica, che non conosce confini e che si è recentemente tradotta in “The Wine Net – Italian Co-Op Excellence”, il primo network per trasmettere i valori vitienologici italiani della cooperazione e migliorare la promozione internazionale, e nell’aggregazione con la vicina Cantina Sangro di Fossacesia (Chieti). La provincia enologica teatina rimane lo scenario di Vin.Co, grande struttura cooperativa appena inaugurata e formata da tredici cantine (Ari, Colle Moro, Coltivatori diretti Tollo, Eredi Legonziano, Michele Arcangelo, Progresso Agricolo, San Nicola, Sannitica, San Zefferino, Sincarpa, Vacri, Villamagnae e Citra Vini). Il fine, nel caso in questione, è la valorizzazione delle bollicine autoctone d’Abruzzo. L’ambizione quella di realizzare vini spumanti, nella metodologia Martinotti, ottenuti dai vitigni autoctoni e coltivati dai circa 4mila soci, sugli oltre 7.500 ettari di vigneti. Puntando alla diminuzione dei processi di spumantizzazione fuori regione e alla valorizzazione degli stessi nel mercato, con un unico brand di promozione. Entro il 2022 si propone di veicolare circa il 5% della produzione totale regionale di vini bianchi, con più di 5 milioni di bottiglie.
NEL NUOVO NUMERO CON IN COPERTINA LFA IL RACCONTO DELL’EDIZIONE 2018 DI MEET IN CUCINA
Azioni che aiutano a crescere, così com’è ormai cresciuto Meet in Cucina. Giunto alla quarta edizione, il congresso dei cuochi abruzzesi ha fatto registrare quest’anno oltre 600 partecipanti, intervenuti nella sede dell’ex Foro Boario. Evento, che passo dopo passo, sta contribuendo allo sviluppo del sistema gastronomico locale, con chef affermati ed emergenti che lavorano gomito a gomito, senza gelosie. Un discorso corale, che coinvolge l’Unione cuochi regionale, la Federazione italiana cuochi, la Camera di commercio di Chieti-Pescara, il Comune di Chieti, l’assessorato alle Politiche agricole della Regione Abruzzo, le associazioni Slow food Abruzzo e Qualità Abruzzo, imprese, istituti alberghieri… Un mix di soggetti, di varia natura, che però sembrano aver capito una lezione semplice: soltanto unendo le forze si può progredire, si può puntare a costruire valore valido non soltanto all’interno dei nostri confini, ma soprattutto da poter diffondere a livello globale.