UN ANNO DI AMERICA GRAFFITI NEL CUORE DI PESCARA

di Andrea Beato

Format un po’ abruzzese, grazie all’America Graffiti diner restaurant di Pescara e Cristian Santroni, legale della catena con studio a Colonnella (Teramo).

LA PRIMA CANDELINA SPENTA DA AMERICA GRAFFITI A PESCARA

Ha spento la sua prima candelina a fine novembre, con un evento organizzato nel capoluogo adriatico in cui si sono alternati buon cibo, bella musica e sano divertimento. Appuntamento che ha richiamato una folla di clienti e curiosi. Nella location dove prima sorgeva lo storico bar/gelateria Camplone, a due passi da Piazza Salotto e dalla Nave di Cascella, dal 2015 ha aperto i battenti America Graffiti Diner Restaurant. «In 365 giorni – sottolinea Sergio Rendine, amministratore della società Indian che gestisce l’attività e che ha avuto l’intuizione e il merito di far sbarcare il format a Pescara – sono stati grigliati più di 70mila hamburger, creando nuovi posti di lavoro e portando una ventata di rinnovamento nel centro cittadino». Ben 400 metri quadrati, dehor incluso, per circa 230 coperti e 25 dipendenti. Numeri alla base del successo. Successo partito dall’Emilia Romagna, da Forlì, nel 2008, grazie a Riccardo La Corte e a un’idea vincente: fondere l’atmosfera positiva e spensierata degli Anni ’50 americani con l’ottima cucina. Il risultato che ne deriva è unico, riscontrando da subito l’apprezzamento delle persone comuni e di moltissimi operatori del settore. Solo due anni più tardi, il crescente interesse nei confronti del brand rende necessaria la creazione di una struttura in grado di far fronte alle richieste di affiliazione e offrire il supporto adeguato. Nasce così America Graffiti Franchising e, da allora, lo sviluppo è impressionante.

AMERICA GRAFFITI: 62 LOCALI IN ITALIA

«Oggi – conferma Nicola Vandi, responsabile marketing e comunicazione dell’azienda – contiamo 62 locali in Italia, principalmente al nord e al centro, nei due modelli “diner restaurant” e “fast food”. Il fatturato, nel periodo tra il 2012 e il 2015, è aumentato del 363,32 per cento, con oltre 5 milioni di consumatori serviti nel 2016. I punti di forza sono il clima allegro, confinato in un arredamento “old style”, la varietà del menu e il rapporto qualità/prezzo. L’offerta complessiva è di oltre 180 portate, per accontentare i diversi palati, cominciando dalla caratteristica “polpetta” da 230 grammi, secondo la ricetta originale del fondatore, per passare a carni alla piastra, piatti tex-mex, insalatone, hot dog, finger food, dessert della pasticceria Usa e specialità della tradizione italiana sapientemente rivisitate. E poi proposte vegetariane, vegane, gluten free e dedicate ai più piccoli. Con una spesa media individuale che si aggira sui 12, 16 euro». L’avvocato Cristian Santroni, studio a Colonnella (Teramo), specializzato in diritto civile e commerciale internazionale, dedito in particolare alla consulenza in materia contrattualistica e transazioni, è il legale della catena: «Da appassionato della cultura a stelle e strisce, nel tempo libero musicista nella rock band Stone Free e harleysta convinto, mi sono ritrovato a coniugare le passioni di una vita con il mio lavoro. In questo contesto professionale ho dovuto affrontare le lacune dell’ordinamento giuridico italiano per quanto riguarda l’affiliazione commerciale, ancora troppo aperta a soggettive interpretazioni. Il documento studiato per America Graffiti è uno strumento chiaro, scaturito da un impegno certosino, per risolvere ogni controversia a priori, e non, successivamente, in sede di tribunale». L’istituzione di un Academy orientata totalmente alla formazione dei franchisee e delle altre risorse umane, l’accordo con un general contractor attraverso cui acquistare un esercizio chiavi in mano e la strutturazione di una filiera per la selezione, lo stoccaggio, la distribuzione e il controllo delle materie prime utilizzate fanno il resto.