Ci sono aziende che ce la stanno facendo, grazie al coraggio, a scelte giuste, a business sani e innovativi. Non vuol essere un girare la testa dall’altra parte, far finta che i problemi non ci siano. Piuttosto una spinta, un approccio positivo d’esempio per altri. Così, siamo orgogliosi di portare in copertina Massimiliano Iocco e la sua omonima impresa: focus incentrato nella progettazione e realizzazione di impianti tecnologici per la produzione e movimentazione del vetro per auto (lunotti e laterali, laminati parabrezza), oltre a impianti e macchinari destinati alla general industry. Il tutto partendo dal piccolo paese di Cupello (Chieti), nemmeno 5mila abitanti, per arrivare tra le prime cinque realtà del settore a livello globale, leader in alcune nicchie di mercato e con un fatturato maturato, per la quasi totalità, all’estero. Un traguardo non semplice da raggiungere, specie avendo base nel cuore della provincia abruzzese. «Abbiamo incontrato molte difficoltà – ci ha spiegato Alessandra Petrucci, amministratore della società -, trovandoci davanti a operatori non pronti a supportarci in modo concreto. Istituzioni, sistema bancario, consulenti, infrastrutture non riuscivano a tenere il passo di una start-up innovativa, proiettata fuori dai confini regionali e nazionali, con l’inglese usato quotidianamente per interagire a ogni livello». A fare la differenza una buona dose di autoctona testardaggine e un know-how di qualità. Lo stesso know-how che abbiamo ritrovato nella Coprikompatt di Mario Bianchi. Realtà con una lunga esperienza alle spalle, capace di evolversi e guardare ora al futuro con ottimismo. «Nasciamo come telonai – afferma Mario Bianchi -, teli per camion, tende da sole, tendaggi… Per entrare poi nel campo delle coperture mobili, delle strutture in acciaio dalla fine degli anni ’90. Un passaggio necessario per orientarci verso qualcosa di più omologato, maggiormente industriale». E i risultati sono concreti, con la quota dipendenti passata, in poco tempo, da tre a 25 unità e un giro d’affari che ora tocca quota 3,5 milioni di euro. Le persone fanno la differenza. Lo sa bene Francesco Palandrani, 40 anni nella pelletteria che conta, con ancora la voglia di impegnarsi per il suo territorio, fare rete: «Il distretto si trova a un bivio. Per questo è nato Atea, un consorzio, una task force per difendere le eccellenze artigiane e aiutarle a crescere nel tempo. Fondato a Febbraio del 2017 da 13 soci, oggi comprende più di 50 realtà – sottolinea Palandrani, promotore e presidente -. Le strategie sono chiare e definite: un programma di internazionalizzazione, attraverso showroom permanenti, eventi, focus su aree emergenti; la realizzazione di una piattaforma e-commerce a marchio unico; la creazione di un albo per la diffusione della rilocalizzazione produttiva del Made in Italy sul territorio, per imprese che operano nella sub-fornitura; l’organizzazione di aree formative e creative per garantire la continuità del mestiere e istruire nuove figure; il sostegno alla realizzazione di collezioni innovative, attraverso l’ausilio di attrezzature e macchinari di ultima generazione». Spirito e azioni vanno nella giusta direzione. Vi invitiamo a sfogliare con attenzione questo numero, anche per non perdere gli articoli sulle iniziative messe in campo da Acs Abruzzo Circuito Spettacolo, i 70 anni di Capuzzi Moda, celebre fashion store di Casoli (Chieti), e poi DiCarloBus, Crilux, Del Priore e moltissime altre attività meritevoli di attenzione.