di Francesco Paolucci
L’azienda agricola Rossi Marilena produce a Bellante (Teramo), da circa dieci anni, una varietà di dolci tipici della tradizione del territorio a base di fichi. Creatività con le confetture ai sottaceti e il sogno di far conoscere il più possibile “Il libretto di fichi”.
L’AZIENDA DI MARILENA ROSSI E ROBERTO CELLINI PRODUCE DELIZIE FATTE IN CASA
Si vede il campanile della chiesa di Bellante dall’azienda di Marilena Rossi. Dietro il campanile si erge lontano, ma maestoso il Gran Sasso d’Italia. È un’angolazione particolare e sembra di poterlo toccare per la sua tridimensionalità. La realtà, che è anche casa e laboratorio dove vivono Roberto Cellini e sua moglie Marilena, si trova nella frazione Sant’Angelo a Marano, tra morbide colline che ospitano uliveti, frutteti e casolari novecenteschi sparuti. Marilena e Roberto conducono insieme l’attività: lei è la titolare e si occupa della parte commerciale, lui, ex cuoco e gestore di bar con una grande passione per la cucina, è il creatore di tutte le delizie che da dieci anni producono e vendono. Appena arriviamo, percorrendo una strada di campagna, troviamo Roberto intento a giocare con uno dei suoi cani pastore. È gentile e sorridente. Ci invita a entrare e all’ingresso dell’abitazione ci mostra con orgoglio la vetrina di prodotti fatti da lui. Si percepisce subito la passione che ha per quello che fa: «Fare il cuoco è sempre stato il mio pallino, sin da bambino. Sono un autodidatta che si è impegnato molto e ha sempre cercato di sperimentare e fare cose nuove. Rimanendo legato alla tradizione. Ecco come è iniziata la produzione del “Il libretto di fichi” secchi, un piccolo tesoro della cucina abruzzese. È cominciato tutto per gioco per poi diventare un vero e proprio lavoro».
“IL LIBRETTO DI FICHI” TIPICO DELLA CUCINA TRADIZIONALE ABRUZZESE
Il libretto di fichi secchi, nato durante il Regno di Napoli, nel corso dei secoli è arrivato sulle tavole degli abruzzesi, ma non solo. Si tratta di un prodotto tipico della tradizione teramana, soprattutto della zona di Mosciano Sant’Angelo. Il nome arriva dall’usanza che avevano le famiglie contadine di conservare i fichi secchi, pressati con le pietre, nelle librerie di casa, come se fossero piccoli volumi. «Per realizzare “Il libretto di fichi” c’è bisogno del torchietto – aggiunge Roberto Cellini -. Ricordavo quello che usavano i miei nonni quando ero piccolo, ma non ne avevo più visti per un bel po’ di tempo. Quando un amico me ne ha regalato uno originale, ho pensato di mettermi a produrre quel dolce che per me era sinonimo di infanzia e famiglia. Ovviamente alcune procedure sono cambiate: le pietre sono state sostituite dai torchietti manuali e poi dai torchietti ad aria compressa, ma la ricetta è sempre la stessa. Fichi secchi, cedro candito, cioccolato fondente e mandorle tostate: sono questi gli ingredienti che rendono “Il libretto di fichi” una certezza e, al tempo stesso, un’esperienza incredibile dal primo all’ultimo morso». La passione di Roberto per la sperimentazione l’ha portato, inevitabilmente, a produrre oltre al “libretto” classico anche libretti di fichi ad altri gusti: anice, peperoncino, amaretto, nocino, limoncello e arancia.
UN CATALOGO RICCO DI PRELIBATEZZE PRONTE A SUPERARE I CONFINI DELLA NOSTRA REGIONE
Roberto mette sul tavolo i suoi prodotti e, con un coltello a lama liscia, taglia e offre con la classica generosità di un abruzzese tutto ciò che crea. Mostra un bel catalogo che si è andato sempre più ad arricchire con prelibatezze sempre nuove. C’è tutta una linea dedicata alla liquirizia, con la quale produce sia “Il libretto” che le mandorle “I Sassi d’Abruzzo”, ma anche i bocconotti e la confettura. Poi ci sono i salamini di fichi secchi ai vari gusti, dall’arancia al mosto cotto. Ulteriori dolcezze, inventate da Roberto Cellini, sono i “Gnocchetti di fichi” ai vari gusti, dal classico a quelli all’anice, cacao e molti altri. E poi settanta tipi di confetture differenti, «fatte solo con frutta e zucchero. Naturali al cento per cento. Ci tengo a specificarlo perché passo ore a girare le marmellate e poi, ovviamente, la maggior parte delle materie prime sono le nostre e con queste facciamo anche i sottoli e i sottaceti. In più undici tipi di biscotti, anche senza lattosio e i bocconotti classici teramani con pasta frolla rivisitata. Insomma, certe settimane lavoro giorno e notte. Ma mi piace e non mi pesa. Per la scorsa Pasqua, ad esempio, ho preparato otto tipi diversi della tipica pizza pasquale, una di queste al rum e cioccolato e nel periodo natalizio mi sbizzarrisco con i molti cesti aziendali pieni dei nostri prodotti». L’azienda Rossi Marilena vende in tutto Abruzzo, sia in sede che in piccoli alimentari scelti, ma anche in mercatini, campeggi e alberghi. Già vanta diversi clienti nel Nord Italia, ma con l’e-commerce, a breve disponibile sul sito internet, vuole allargare i confini. «Il desiderio è quello di far conoscere il mio libretto di fichi secchi il più possibile. Siamo pronti a rimodulare l’azienda, se i numeri dovessero crescere notevolmente, così come a partecipare a fiere sia in Italia sia all’estero».
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