AZIENDA AGRICOLA VALENTE PUNTA SUL MONTONICO

di Andrea Beato

Francesca Valente per un progetto di riscoperta e tutela del vitigno. L’obiettivo, attraverso Azienda agricola Valente, di (ri)creare un distretto a Bisenti (Teramo).

FRANCESCA VALENTE CON IL MONTONICO PER UNIRE TERROIR E PASSIONE

«Il nonno mi ha indicato la direzione già da piccola, quando, in qualche bella giornata, invece che andare all’asilo mi accompagnava in campagna con la sua Fiat 500. Solo trentenne ho trovato il coraggio di seguire le mie attitudini, avendo la fortuna di contare sull’appoggio della mia famiglia, mamma Lella e papà Agreppino. Nonno Francesco, per tutti “maestro Ciccillo”, è stato capace di trasmettermi il rispetto per l’ambiente, le persone e il territorio. Sapeva perfettamente vedere le potenzialità di quest’area e dei suoi frutti, concependole come un’opportunità per le nuove generazioni. Non era l’unico a pensarla così, aveva degli amici al pari suo. Adesso tocca a noi tentare di essere all’altezza». A parlare è la giovane Francesca Valente, nel curriculum una laurea triennale in Scienze e tecnologie alimentari, una specialistica in Economia del sistema agroalimentare alla Cattolica del Sacro Cuore e un master legato al mondo della viticoltura sostenibile. Le basi per dare vita a un disegno imprenditoriale unico, dove le parole chiave sono biodiversità, terroir, artigianalità e passione. I protagonisti sono lei, il socio/cugino Antonio e il Montonico. «Il nostro è un percorso di riscoperta e tutela del Montonico in tutte le sue sfaccettature. Un vitigno e un’uva che, per molto tempo, hanno viaggiato di pari passo con la storia di Bisenti (Teramo).

RICREARE UN DISTRETTO DEL MONTONICO A BISENTI: L’OBIETTIVO DI FRANCESCA VALENTE

Storia antica e importante: una fonte del Catasto onciario, risalente al 1615, testimonia che la coltivazione era già praticata in quel tempo. La sua fama legata non tanto alla vinificazione, quanto al prodotto da tavola (si mangiava fresco o passito). Ampiamente diffuso, un po’ in tutto l’Abruzzo, fino agli anni sessanta del secolo scorso. Poi il progressivo abbandono verso varietà più redditizie, ma adesso sta tornando di moda. Tanto che, di recente, ha conquistato anche il Presidio Slow Food». E il recupero si traduce, per l’Azienda agricola Valente, in un vino di colore giallo paglierino scarico, striato da riflessi verdolini, con un profumo leggermente aromatico e sentori di frutta a bacca bianca e fieno, seguito da note erbacee e fiori di campo. Fresco, secco e con la giusta acidità al palato, di media struttura e buona armonia. «Nelle prime vendemmie, all’Igt Colli Aprutini abbiamo dato il nome Montenego. Ora stiamo lavorando alle nuove etichette, con una forte personalizzazione». Dai circa 200 quintali di raccolta si sono ricavate 12mila bottiglie di vino fermo e 3.500 spumantizzate con metodo Charmat. Il canale horeca regionale il più seguito, puntando a prime sortite a Bologna, Ferrara e perfino Amsterdam in vinerie, enoteche e boutique alimentari. «Il sogno adesso è portare a termine il progetto della cantina, che sorgerà nei tre ettari di tenuta, utilizzando materiali “green” e fungendo inoltre da bed & breakfast. L’obiettivo maggiore resta però quello di creare qui un vero e proprio distretto del Montonico».