di Andrea Sisti
Un’oasi dove vivere all’insegna delle idee, delle competenze e dei capitali, continuando a interagire con gli altri elementi che compongono l’ecosistema. Questo luogo, oltre il concept metaforico, esiste davvero e ha inaugurato i suoi nuovi spazi a fine gennaio, a Pescara, in via Parini civico 21.
«Oggi – afferma Luigi Rinaldi – fondatore e ceo di Enry’s Island – è una giornata molto importante. Siamo presenti sul mercato internazionale da due anni, abbiamo accumulato esperienze significative, ma così andiamo a consolidare e cristallizzare un grande investimento. Un investimento che permette di fonderci, in termini più fisici, con Lime5, il partner tecnologico, l’agency che fornisce tutta quella branca di competenze e servizi legati sia al mondo dell’innovazione che al business».
Otto in tutto le start up incubate (SmileOn, Beakful, BeWasBeen, Luxalia, eWappy, Bubbles…), «alcune si trovano in una fase di sviluppo più avanzata, altre stanno perfezionando il loro prodotto. A prescindere dallo stato, vogliamo proporre una vetrina non solo commerciale, ma un terreno ricco di stimoli, sfide e la scelta di arredare l’ambiente con tavoli di forma triangolare è legata alla volontà di cercare sempre l’interconnessione. Siamo disponibili a valutare ulteriori proposte, con l’obiettivo di diversificare, pur mantenendo un rapporto “taylorizzato”, senza espanderci a dismisura».
Sull’isola, la qualità della vita è importante, perciò sono previsti, periodicamente, corsi di formazione, business english, di yoga e shiatsu, incontri con guru del design, dell’arte, della finanza, delle smart fabric; all’interno è disponibile perfino un corner coin op (ricordate i videogiochi arcade di una volta?!) per passare momenti ludici e di divertimento.
Le linee guide per il 2016 sono già definite: «In primis – aggiunge Rinaldi – portare tre start up a chiudere un venture capital round, per muovere volumi importanti; poi continuare ad affermarci nei migliori contest internazionali, così come accaduto al The Next Web di Amsterdam, al Web Summit di Dublino, allo Startupbootcamp HighTechXl di Eindhoven; lanceremo l’Enry’s Lab a Roma, puntando sul settore del digital manufacturing e dei maker». Il sogno, nemmeno troppo lontano, rimane quello di aprire una sede nei Caraibi, «sarebbe perfettamente in linea con la mission e la vision aziendali».