di Andrea Sisti
Cantina di Ortona punta a raddoppiare produzione e fatturato. Cda e direzione annunciano un nuovo corso e importanti novità.
LA RISCOSSA DI CANTINA DI ORTONA
Cantina di Ortona volta pagina. Cda, direzione e soci stanno scrivendo un nuovo capitolo della realtà fondata nel 1960, tra le imprese vitivinicole più storiche della nostra regione. Dopo un periodo non facile, il rilancio è realtà. Di obbiettivi e progetti parliamo con il presidente, Massimiliano Di Bartolomeo, e il direttore generale, Giuseppe Lamona. Idee chiare e decise, in primis la volontà di raddoppiare produzione e fatturato. E azioni incisive, con importanti accordi già raggiunti: «Saremo anche punto di assemblaggio e lavorazione per conto di un grosso player del settore. Qui – anticipa Lamona – arriveremo a imbottigliare 50, 60mila ettolitri di Montepulciano d’Abruzzo!». Notizia positiva, così come il “salvataggio” di Caldora Vini, nata dalla partnership tra la cantina sociale e Farnese Vini. «La società era stata messa in liquidazione dalla precedente amministrazione, nonostante performance e indicatori molto positivi. Con l’amico Valentino Sciotti (ad di Farnese, ndr) ci siamo seduti attorno a un tavolo e, in soli quindici minuti, rinnovato l’intesa. Adesso il target è fissato a 10 milioni di bottiglie l’anno». La riscossa passa, inoltre, da una riorganizzazione generale, «oggi è il modo di gestire a fare la differenza. Occorre un’impostazione aziendale, se si vuole essere competitivi».
VINO SFUSO E MERCATO ITALIANO PER CANTINA DI ORTONA
Lo scenario globale impone di conoscere e capire le esigenze di clienti e consumatori e, quando possibile, perfino anticipare le prossime evoluzioni. Il racconto del territorio, il fortissimo legame, la tradizione e l’entusiasmo fanno il resto. Così come c’è bisogno di trasparenza e correttezza verso tutte le persone che, quotidianamente, contribuiscono al successo di Cantina di Ortona. «Nell’assemblea dello scorso Febbraio – sottolinea il direttore, che vanta una carriera di oltre 40 anni -, è stato comunicato ai soci il prezzo medio delle uve della vendemmia 2016. Il prossimo Dicembre, per la liquidazione, sarà fornita la quotazione relativa al prodotto raccolto a Ottobre». Un cambio di paradigma che in più si riflette nell’intenzione di riportare al centro il vino sfuso. «È la nostra specializzazione – afferma il presidente Di Bartolomeo -. Dobbiamo andare verso questa direzione, continuando su un percorso di qualità. Le bottiglie diventeranno sempre più un biglietto da visita, utile a far capire le potenzialità di ciò che sappiamo fare». L’attenzione è tutta per il mercato italiano, con qualche sortita estera: «Insieme con altre realtà locali – conclude Lamona -, siamo volati in Cina per il progetto promosso da Proger, Delfino Pescara 1936 e Camera di commercio di Pescara che mira a realizzare lì una cittadella delle tante eccellenze abruzzesi. Dalla missione siamo tornati con la possibilità di organizzare, per il 2018, la manifestazione vino legata alla più rinomata fiera che si svolge nella provincia del Fujian».