COME SI PRESENTERÀ L’ABRUZZO A MILANO?

di Luciana Mastrolonardo*

 

Nutrire il pianeta energie per la vita, tema dell’Expo di Milano, sembra scelto per descrivere le caratteristiche peculiari dell’Abruzzo. Regione unica per orografia e varietà di paesaggio. Lo ha sottolineato Aldo Bonomi, sociologo, nella tappa abruzzese del tour di accompagnamento all’Esposizione Universale 2015, sostenendo la validità del concept del progetto con il quale sarà allestito il padiglione Abruzzo, nella “Settimana del protagonismo”, dal 3 al 9 luglio, presentato da Susanna Ferrini, professore associato alla d’Annunzio, e realizzato con il direttore del dipartimento di Architettura, Paolo Fusero.

Un progetto in cui il polo universitario abruzzese si è presentato unito, per esaltare le qualità e le eccellenze regionali, nelle varie attività collegate all’Expo, secondo i tematismi scelti tra quelli generali dell’evento. L’identità regionale viene esaltata dalla scelta di essere capofila dei macrotemi di “Qualità della vita” e “Appennino Parco d’Europa”, con una presenza anche nei temi affini di “Dieta mediterranea”, “Longevità attiva”, “Dalla terra al mare” e “Macroregione adriatico ionica”. Il concept dei progettisti per l’allestimento s’inserisce nel tema della biodiversità in modo attivo e non astratto, dando spessore ai sistemi della regione, nelle loro molteplici articolazioni di attori della resilienza territoriale, attraverso cultura e identità. «L’Abruzzo è un laboratorio di biodiversità che nasce dalla sua morfologia unica in Italia – racconta Susanna Ferrini mostrando la sezione territoriale regionale, filo conduttore del progetto -. L’altimetria definisce gli ecosistemi marini e montani, in un profilo in cui le differenze di quota sono compresse, definendo uno skyline che dalla quota di 2.912 metri sul livello del mare, del Corno Grande, raggiunge in pochi tratti il fondale dell’Adriatico di -100 metri».

Da questa coesistenza di strati diversi di culture, cibo, forme fisiche, che si leggono attraverso la linearità di curve altimetriche, non si disegnano semplicemente le distanze di quota segnate nelle carte geografiche, quanto piuttosto un territorio complesso, che definisce l’allestimento della presenza regionale all’Expo. La compressione nella sezione strutturale disegna il riflesso delle montagne nel mare, con curve di livello che, una per una, raccontano una mappa concettuale dell’Abruzzo, con le sue risorse peculiari, attraverso la narrativa morfologica. Lo  spazio diventa, quindi, un paesaggio immersivo ed emozionale, a partire dal logo, che non è un nostalgico simbolo della storia locale, ma sceglie i colori del futuro, attraverso le sfumature dell’Expo e il disegno del profilo del presente, linfa delle nuove energie del territorio, per mostrare che l’Abruzzo è qualità della vita.

 

* Architetto e Ph.D. in Progettazione Ambientale presso il dipartimento di Architettura dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara. Oltre all’attività di progettazione, sviluppa ricerca su ecologia industriale e su prodotti e tecnologie locali.