di Elena Gramenzi
Il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo richiede maggiore attenzione verso il decreto riguardante le etichettature di Dop e IGP
CONSORZIO TUTELA VINI D’ABRUZZO IN DIFESA DELLE DENOMINAZIONI ABRUZZESI
Il Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Valentino Di Campli, in una lettera indirizzata all’Assessorato alle Politiche Agricole della Regione Abruzzo ha dichiarato: «Il nuovo decreto che il Ministero delle Politiche Agricole intende emanare per regolamentare l’etichettatura dei vini, presenta punti ancora “non chiari” o, per meglio dire, non sufficientemente espliciti, non solo per la tutela e valorizzazione delle varietà̀ legate alle singole denominazioni, ma anche per le implicazioni di presentazione e confezionamento dei vini a denominazione». Valentino Di Campli intende infatti lavorare insieme ad un approfondimento normativo al fine di procedere di pari passo nei rispettivi tavoli istituzionali, vista la delicatezza della questione e l’importanza strategica ed economica del patrimonio varietale regionale, a partire dal Montepulciano per poi proseguire con Pecorino, Passerina, Montonico e Cococciola.
IL CONSORZIO IN DIFESA DEL MONTEPULCIANO D’ABRUZZO
Il Consorzio vuole lavorare con le Istituzioni regionali per mettere in evidenza, tra i punti critici del nuovo decreto, le regole sull’etichettatura. Prendendo l’esempio della menzione “Montepulciano”, è previsto infatti che il nome della varietà̀ possa essere scritto in etichetta nei caratteri secondari, aspetto che potrebbe indurre in “confusione” il consumatore nella scelta tra la Doc “Montepulciano d’Abruzzo” e un vino doc o Igt di altre regioni. Valentino Di Campli ha infatti spiegato che proprio per il Montepulciano sarà̀ necessario prevedere regole puntuali, tali per cui il nome varietale non possa essere scritto vicino alle diciture che riportano la denominazione e che abbia caratteri e dimensioni evidenti. «In questa direzione, se non sarà possibile impedire o cambiare l’articolato in discussione, sarà quanto meno opportuno prevedere per quali denominazioni Doc e Igt potrà̀ essere utilizzato nell’elenco degli ingredienti presente nella retro-etichetta il termine “Montepulciano”» ha commentato il Presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo.
COME PROTEGGERE LE VARIETÀ AUTOCTONE
Inoltre il presidente Di Campli ha sottolineato la necessità di introdurre dei principi finalizzati a proteggere le varietà̀ autoctone a bacca bianca Pecorino, Passerina, Cococciola e Montonico per le quali il Consorzio chiede alla Regione di sostenere l’utilizzo esclusivo per i vini e spumanti Doc e Igt abruzzesi (per pecorino e passerina anche per quelle marchigiane). «Si tratta di una norma fondamentale per i prossimi decenni per il mondo vitivinicolo abruzzese – sottolinea il presidente – I nostri produttori sono anni che investono su queste varietà autoctone. Dunque è opportuno che questo grande lavoro sia tutelato e riconosciuto come patrimonio della nostra regione. La volontà del Consorzio, alla luce dello scenario attuale in vista della modifica del decreto, è proprio quella di continuare a tutelare il patrimonio varietale della proposta enologica abruzzese – da sempre valorizzata dallo stesso organo consortile che lavora in sinergia con le tante aziende e cooperative abruzzesi che ne fanno parte – in modo che possa continuare ad essere competitiva sui mercati nazionale e internazionali».