IDEE E FORME IN TRASFORMAZIONE CON CORRADI

di Evelina Frisa – Foto Sara Seccamonte 

L’azienda Corradi sceglie ancora l’Abruzzo, questa volta Giulianova (Teramo). Con il rivenditore Giardini e Terrazzi, professionisti, imprese e istituzioni del territorio un nuovo appuntamento del format Archi Night per dialogare e diffondere la cultura degli spazi esterni.   

IL FORMAT ARCHI NIGHT DELL’AZIENDA CORRADI TORNA IN ABRUZZO CON UN NUOVO APPUNTAMENTO

Dopo il successo e il grande interesse suscitato per i temi trattati nella prima tappa abruzzese del format Archi Night, a Chieti Scalo (Chieti), l’azienda bolognese Corradileader nell’outdoor living space, sul mercato da oltre 40 anni – è tornata a far dialogare partner locali, studi di progettazione, architetti, urbanisti e rappresentanti delle istituzioni a Giulianova (Teramo). Questa volta partendo da una case history: il lungomare della cittadina adriatica, con Piazza Dalmazia recentemente rinnovata. L’evento, svolto a metà marzo negli spazi del Palazzo Kursaal, è stato patrocinato dall’amministrazione comunale e ha visto la partecipazione di progettisti locali. i quali hanno dialogato con studi prestigiosi e noti a livello internazionale, come lo Studio Marco Piva, e altri stakeholder. Partner nell’organizzazione è stata l’azienda con sede a Tortoreto (Teramo), Giardini e Terrazzi, rivenditore Corradi in Abruzzo. A credere nell’iniziativa l’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori delle province di Teramo e Ascoli Piceno e l’Ordine degli Ingegneri di Teramo, riconoscendo crediti formativi ai propri iscritti. “Spazi outdoor: idee e forme in trasformazione” è stato il titolo dell’appuntamento che ha acceso i riflettori sulla valorizzazione dei litorali e del lungomare, creando connessioni virtuose sul territorio per raccontare una nuova cultura degli spazi esterni.

PROFESSIONISTI E ISTITUZIONI UNITI PER DIALOGARE SU SPAZI OUTDOOR E SULLA CASE HISTORY DEL LITORALE DI GIULIANOVA

I protagonisti, intervistati dal giornalista Giorgio Tartaro, sono stati: Daniela Baldo, Chief Operating Officer e Partner dello Studio Marco Piva con sede a Milano); il Presidente della Commissione urbanistica del Comune Giulianova, Paolo Bonaduce; il progettista e direttore dei lavori di Piazza Dalmazia a Giulianova, nonché consigliere dell’Ordine degli Architetti di Teramo, Marco Lucidi Pressanti; il vicepresidente della Fondazione Summa, Giovanni Tavano, e il Presidente dell’Ente Porto di Giulianova, Valentino Ferrante. A portare i saluti anche il Sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, il quale ha ringraziato gli organizzatori e raccontato le scelte lungimiranti dell’amministrazione da lui guidata nel migliorare gli spazi all’aperto del lungomare, valorizzandoli e rendendoli più fruibili e accoglienti anche grazie all’installazione di un’opera del maestro Franco Summa, che partendo dal passato proietta la città verso il futuro. A entrare nei dettagli dei lavori portati avanti in città sono stati l’ingegner Bonaduce e l’Architetto Lucidi Pressanti. «Per riqualificare Piazza Dalmazia, che era un parcheggio – ha spiegato quest’ultimo -, abbiamo studiato a fondo il contesto. Non metteva in collegamento nulla e occorreva trovare qualcosa che dialogasse con lo spazio e tirasse fuori delle forme. Abbiamo fatto comunicare la rigida città con la sinuosità del mare attraverso la piazza, considerando anche la pista ciclabile esistente. Dall’inizio prevedevamo di inserire un’opera d’arte e una delle fanciulle di Franco Summa ci è sembrata perfetta. L’intervento ha fatto parte di un progetto più esteso che interessa altre zone della città. Cambiano le funzioni degli spazi nel tempo e nel progettare occorre tenerne conto».

IL RUOLO DELL’ARTE PER VALORIZZARE GLI SPAZI OUTDOOR

«Le città di mare come Giulianova – ha aggiunto Bonaduce -, hanno il litorale che organizza gli spazi in senso orizzontale. Togliere posti auto in Piazza Dalmazia ha fatto discutere, ma abbiamo creato connessioni e dialogo con altri luoghi e spazi. Noi siamo attenti all’ambiente e alla qualità del paesaggio, seguiamo con i regolamenti le evoluzioni. I progetti outdoor rientrano nell’edilizia libera, ma a Giulianova abbiamo voluto dotarci di un regolamento per evitare conflittualità e dare armonia». A rendere ancora più vivibile e bello il lungomare giuliese, quindi, è stata anche l’arte. Tavano della Fondazione Summa ha spiegato al numeroso pubblico presente il senso dell’arte per il grande artista abruzzese scomparso nel 2020: «Qui è stata installata la Fanciulla numero 11 della serie “Le Fanciulle”. Franco Summa ha ideato queste opere in acciaio, con questa figura femminile archetipa, come una sorta di divinità, a tutela del territorio dove sono collocate, e sono parte di un lunghissimo itinerario artistico del maestro, che ha sempre lavorato nell’ambito dell’arte urbana e dell’arte nel sociale. Summa ha usato i colori in maniera immediatamente comprensiva, facendo vibrare i cromatismi come vibrerebbero le corde di un’arpa lasciate a un forte vento. Diceva che l’arte deve essere pubblica come l’acqua. Anche a Giulianova l’opera dialoga con il contesto e valorizza lo spazio rigenerato».

AMBIENTI IBRIDI, CONTAMINATI PER IL BENESSERE DEI RESIDENTI E ATTRARRE TURISMO. GLI INTERVENTI DEI RELATORI DI CORRADI

Progetto lungimirante che potrà essere arricchito ulteriormente per dialogare ancora di più con il porto di Giulianova, alla luce dei cambiamenti di questi ultimi anni. Il Presidente dell’Ente Porto, Ferrante, durante la serata ha infatti ricordato come il porto, nato per i pescherecci, sia al centro della città e spiegato come dopo la riqualificazione della piazza, l’auspicio sia quello di creare un waterfront con servizi per il diporto: «Oggi la città si è riappropriata del porto – ha sottolineato -. Lo frequentano turisti e residenti, ci vanno in bici dato che c’è la pista ciclabile e cercheremo di rispondere a questa nuova esigenza occupando nuovi spazi. La piazza rinnovata potrà proseguire all’interno dell’area portuale. Il waterfront è nato per sviluppare l’area peschereccia. Il mercato ittico e i cantieri navali, oggi, ci stanno stretti. La sfida è questa». Quindi lo sguardo è stato ampliato ad altri contesti grazie all’intervento di Daniela Baldo dello Studio Piva. «Siamo qui per parlare di spazi esterni – ha spiegato -, soprattutto per parlare dei waterfront, che sono delle opportunità per le coste del nostro Paese, per la loro riqualificazione non solo a livello architettonico, ma anche culturale, economico e sociale. Vogliamo interpretare spazi ibridi che possano offrire servizi alla comunità, ma anche attrarre turismo. Per il nostro Studio la contaminazione di spazi è vincente: residenze, recettività, aree commerciali, servizi vicini in modo da compenetrare queste funzioni. Puntiamo al benessere psico-fisico che gli spazi esterni, quindi l’outdoor, conferiscono all’individuo, come confermano le neuroscienze. Costruiamo spazi in e outdoor, che siano in continuità. Serve vivere all’aperto in spazi regolamentati, confortevoli ed efficienti».

UNA NUOVA LETTERATURA DELL’OUTDOOR CON UNO SGUARDO INTERNAZIONALE: L’OBIETTIVO DI CORRADI CON ARCHI NIGHT

«Come l’arte, anche l’architettura cerca di creare emozioni. Diamo valore agli spazi che progettiamo. Lo Studio Marco Piva nasce a Milano, ma lavora in tutto il mondo. Altro nostro progetto è “Green Wave”, nata dall’esigenza di creare spazi per il benessere psicofisico delle persone dopo la chiusura della pandemia. Il progetto nasce dall’analisi dei tetti delle città per riqualificarli, facendone ad esempio dei terrazzi, puntando a far diventare l’outdoor una pertinenza da vivere». Massimo Rosso di Giardini e Terrazzi, presente sul palco, ha avvolto con parole positive l’iniziativa, spiegandone gli intenti: «Questo incontro è un modo per fare sistema, per avvicinare tutte le figure che rientrano nel nostro mondo, ovvero chi si occupa di ideare e costruire spazi outdoor. Abbiamo voluto unire fornitori, istituzioni, architetti e progettisti per cercare di creare un dialogo partendo dal caso di Giulianova, città di mare che deve saper accogliere l’ospite, ma anche dare servizi a chi ci vive. L’outdoor è l’elemento aggiuntivo, che serve per completare le forme. Ci relazioniamo sempre con studi di progettazione e abbiamo un rapporto diretto con cliente finale. Questi appuntamenti sono preziosi per tutti gli attori coinvolti». Stefano Sghedoni, Direttore Commerciale Corradi, ha ribadito come la sua azienda abbia sempre a cuore l’incontro e il confronto: «Con appuntamenti del genere raccontiamo cosa stiamo facendo. Corradi cerca di creare una nuova letteratura dell’outdoor, è un’azienda con dna italiano, ma con uno sguardo internazionale. Il filo rosso che lega questa capacità di spendere certi argomenti su scala internazionale, credo sia proprio la cultura dell’outdoor. Significativo è che questo evento sia stato organizzato il 14 marzo, nella “Giornata internazionale del paesaggio”».

ARCHI NIGHT, UN FORMAT DI SUCCESSO CHE PUNTA A SVILUPPARE UN FESTIVAL DELL’ARCHITETTURA IN ABRUZZO

«L’ambizione che abbiamo è unire pubblico, privato e territorio per avere un respiro più ampio e coltivare una cultura dell’outdoor che sta sempre più diventando importante. Inoltre, esserci trovati di persona è stata anche una bella risposta a questo mondo che si sta sempre più virtualizzando. Portare le persone fuori per ragionare sull’importanza di vivere a contatto con la natura e i benefici che porta è cosa preziosa». Soddisfatto della riuscita dell’iniziativa anche il Country Manager Italia Corradi, Davide Di Marcantonio, nato proprio a Giulianova e per questo ancora più orgoglioso di aver portato il format nella sua città d’origine. «Sono di Giulianova e sono emozionato – ha detto -. Questa idea è nata diversi mesi fa, si tratta della la seconda tappa in Abruzzo del nostro format. Sono felice perché mettere insieme le aziende di produzione, i professionisti, i progettisti, ma anche l’arte con la Fondazione Summa e le istituzioni per ragionare sulla vivibilità del territorio, sugli spazi pensati per dare benessere e bellezza a residenti e turisti è stato utile e importante. Si tratta di figure che devono collaborare per intervenire al meglio nella riqualificazione degli spazi outdoor comuni. Il format Archi Night alza l’asticella nel nostro mondo. Noi pensiamo in grande e ammetto che mi piacerebbe lavorare in futuro a un Festival dell’Architettura in Abruzzo, regione ricca di opportunità e intelligenza imprenditoriale. Ringrazio tutti i relatori, i partner, il pubblico presente a questo incontro che, per i temi affrontati e l’autorevolezza degli ospiti, è stato davvero prezioso e interessante!».

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