Claudia_Ciccotti
Claudia_Ciccotti

DESIGN, ARTE E TANTO ALTRO

di Luciana Mastrolonardo

Riuscire a definire Claudia Ciccotti con una parola è complesso e riduttivo: architetto, designer, imprenditore, produttore, artista… Ognuna di queste definizioni le appartiene, eppure neanche messe l’una accanto all’altra riescono a dare un quadro di questa donna, vulcano di idee ed esperienze, che ha vinto concorsi e riconoscimenti, ha anche dato vita a premi, i cui progetti sono stati prodotti, ma che aiuta giovani progettisti a concretizzare le loro idee.

«A volte mi dicono che ho una personalità particolare – dice lei con un sorriso -. Non mi sottraggo al giudizio altrui nemmeno se mi chiamano artista, anche se non mi ci sento. In fondo mi fa piacere, perché riescono a cogliere alcune sfaccettature del mio lavoro».

E come non pensare all’arte guardando il suo calice Swan, delicato, leggero, fluido, armonioso, come ci piace pensare che debba essere un oggetto di design.

«È nato come un gioco, a cena con un mio caro amico, Rocco Pasetti, imprenditore nel mondo del vino con la cantina Contesa. Mi ha detto che avrei dovuto disegnare un calice per bere e apprezzare il Montepulciano, eccellenza d’Abruzzo, e io ho semplicemente inclinato leggermente il bicchiere. Dopo due ore avevo disegnato Swan, con una coppa reclinata in avanti, una base a forma di petalo, per bilanciare il baricentro, e il gambo decentrato con curve asimmetriche. Non era solo bello, ma anche ideale per degustare un rosso, che ha bisogno di ossigenarsi per aprirsi in tre fasi. E quella leggera tendenza permette di avere una superfice maggiore per la decantazione del vino».

Da lì sono piovuti premi, attenzione della critica e delle riviste di settore, per un calice che è a tutti gli effetti un oggetto artistico, perché ha rotto gli schemi di un qualcosa di uso comune e consolidato, migliorandolo anche dal punto di vista dell’utilizzo e di cui la Ciccotti è anche produttrice.

«La grande raffinatezza creativa caratterizza gli oggetti di design di Claudia Ciccotti», dice di lei Salvatore Russo a Over Art 2014: «I suoi calici hanno l’eleganza rappresentativa delle ballerine di Degas. Se fossero delle opere pittoriche, le paragonerei alle grazie dipinte dal Botticelli. Opere dall’accento aristocratico. Un’aristocrazia visiva, esclusivamente per palati nobili in grado di distinguere un ottimo champagne da un vino frizzantino».

Claudia Ciccotti, tra un progetto e l’altro, ha trovato il tempo per produrre una linea di tavoli reversibili e di lavoro. Ha cercato di diffondere il design e la cultura del bello nella nostra regione, attraverso l’ideazione di due contest di design, che, arrivati entrambi alla seconda edizione, stanno maturando e portando consensi importanti.

«Il Premio Design d’Abruzzo sta risvegliando l’attenzione verso il design della nostra regione, che era fuori dai circuiti consolidati. Ma il vero obiettivo è anche quello di creare sinergie, per determinare nuove occasioni e connubi per un design made in Abruzzo». Invece il Premio Nautico è nato all’interno dell’evento Sottocosta e sta risvegliando un interesse per il design nautico locale, che vanta realtà produttrici e di design di eccellenza a livello nazionale, sconosciute però dall’interno.

Alla Ciccotti è stato chiesto, proprio in questi giorni, di essere curatrice della Triennale di Arte Contemporanea a Verona, dal 9 al 13 giugno, per la sezione design. Il suo vanto maggiore riguarda però i designer che riesce a promuovere.

«Sono riuscita a creare sinergie tra aziende e designer, attraverso i due premi ideati e, grazie a questa possibilità, le idee di giovani professionisti verranno messe in produzione da aziende abruzzesi».

È un fiume in piena la Ciccotti, fiera di alimentare non solo il suo design, ma anche quello di talenti di cui la nostra regione è piena: «Non posso essere gelosa dei miei colleghi, perché mi piace il bello, e sono felice di promuoverlo».

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