Bimestrale di informazione economica abruzzese

di Andrea Beato

«Non è semplice spiegare e trasmettere lo stupore dei nostri clienti una volta messi di fronte all’evidenza dei fatti: rendersi conto che nel loro stabilimento c’è magari una pompa dell’acqua, del valore di 50mila euro, che ne genera 30mila di inefficienze l’anno; oppure che una fuga di aria compressa, impercettibile all’udito, si traduce ogni anno in 300 euro in più di costi di sola energia…».

Ottimizzazione e risparmio, sono questi gli elementi fondamentali garantiti da Flow Profile. La società, con sede nella Marsica, ad Avezzano (L’Aquila), è stata fondata nel 2009 dalla volontà di tre ingegneri con un solido background nel campo dell’automazione, della manutenzione industriale e dell’energy saving. «Quando siamo partiti – sottolinea Gabriele Ruscio, oggi amministratore – eravamo l’unica realtà in tutto il panorama italiana ad avere il core business incentrato esclusivamente nel campo degli audit energetico gestionali con misurazioni. Nel tempo i competitor sono aumentati, ma noi abbiamo sviluppato sempre più competenze, know how e tecnologie capaci d’intervenire sulla totalità delle utility: flussi di aria compressa, azoto, gas naturale, ossigeno, acqua, vapore, ammoniaca, gas refrigeranti, fumi. Quindi controlli indipendenti su impianti di condizionamento, sale compressori, refrigerazione, pompe liquidi, mappature di fughe di aria compressa e bonifica delle stesse…

Dati alla mano, con reportistica professionale, aiutiamo le imprese che si rivolgono a noi a comprendere come stanno allocando le risorse e quanto potrebbero economizzare in termini reali. Per fare questo occorre conoscere i diversi processi nei minimi dettagli, focalizzare il fulcro di ogni attività e proporre un cambio di mentalità, un approccio nuovo all’interno dei contesti organizzativi e nelle risorse umane impiegate».

Nonostante i vantaggi tangibili collegati, solo ora il mercato nazionale comincia a comprendere l’importanza del lavoro di una Esco (Energy service company) e della realizzazione di progetti attraverso il saving share. «Una grande mano – prosegue Ruscio – l’ha data l’entrata in vigore del decreto legislativo 102 del 4 luglio 2014, che stabilisce un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica e obbliga le grandi aziende a eseguire, periodicamente, diagnosi energetiche e introdurre sistemi di gestione dell’energia». Qualcosa dunque si muove e il settore è pronto a innovare ancora. Si è già arrivati a installare impianti di monitoraggio fissi, in modo da coordinare tutte le informazioni costantemente e anche da remoto, via Web. L’attenzione è inoltre puntata sul metodo termodinamico, basato sul principio che virtualmente tutte le efficienze perse in una pompa si trasformano in calore e assorbite dall’acqua/liquido che si sta pompando. Questo implica che a misurate differenze tra l’acqua in ingresso e quella in uscita dalla pompa corrisponde, effettivamente, un’indicazione dell’efficienza dello strumento. «Infine è da registrare un’apertura verso l’ambito civile: immobili e condomini, strutture pubbliche pensate e costruite molti anni fa possono, tramite le valutazioni di Flow Profile, cogliere i gap, ridurre la loro spesa, adeguarsi a un più ampio rispetto dell’ambiente e una maggiore fruibilità degli edifici stessi».