di Andrea Beato
L’app FoodiesTrip, sviluppata in Abruzzo, vuole combattere il dilagare delle “fake reviews”. Uno strumento gratuito, utile e affidabile per gli utenti e gli operatori del settore.
LA STORIA DI FOODIESTRIP: DALLA PROVINCIA AL MONDO
La web reputation è un bene prezioso. Solo qualche settimana fa, repubblica.it riportava la notizia: “Contro le false recensioni, la controffensiva degli hotel. Alcuni albergatori testano a vicenda i propri servizi offerti e si recensiscono sul sito di viaggi più famoso in Rete”. Iniziativa singolare, ma la soluzione definitiva, almeno per quanto riguarda l’ambito food, potrebbe venire proprio dal nostro Abruzzo. Lo scorso settembre è stata lanciata FoodiesTrip, community culinaria in grado di risolvere i problemi di affidabilità emersi in questi anni sulle vecchie piattaforme. Incontriamo i fondatori e il gruppo di lavoro nella sede/loft che si trova a Colonnella (Teramo), quasi al confine con le Marche. A raccontarci l’origine dell’avventura sono Fabrizio Doremi, Alessio Poliandri e Alessandro Capretti: «L’idea ci è venuta in una serata romana, nell’estate del 2012. Due anni dopo si è unito a noi Roberto Massi, con competenze finanziarie e contatti in Asia e Stati Uniti. Presto ci siamo accorti che per un progetto tanto ambizioso occorreva un finanziatore. Così abbiamo cominciato a prendere parte a pitch e diligence sia in Italia che all’estero». A New York la app è accolta con entusiasmo e ne viene riconosciuta la portata rivoluzionaria. La svolta arriva a due passi da casa, e non oltreoceano, quando l’imprenditore Luigi Lucentini (amministratore delegato di Delta, suole per calzature) decide di diversificare e puntare al 60% della start up.
GLI STRUMENTI DI FOODIESTRIP PER COMBATTERE LE “FAKE REVIEWS” NELLA RISTORAZIONE
«Il resto è storia recente. Le valutazioni economiche, il business plan e la revenue sono andate a buon fine. E le potenzialità notevolmente ampliate». Entriamo nel dettaglio. «Vogliamo tradurre un aspetto complesso, come quello della soggettività delle esperienze, in un metodo valutativo per ristoranti, bar, pasticcerie, bakery, cantine, frantoi, truck food, chioschi, steak house… Il cliente non consuma solo cibo. Si tratta invece di una serie di elementi che poi pesa in base al gusto e conoscenze personali. Perché la valutazione possa essere utile pure per altri utenti, è indispensabile che questi ultimi conoscano le preferenze del recensore. La stessa cosa che accade se vogliamo andare a mangiare una pizza e chiediamo consiglio a un amico. Il contesto delle fake reviews, attorno al quale ruotano enormi interessi, è inaffidabile. I player attivi non sono in grado di verificare la veridicità dei giudizi. Chiunque, in anonimato, può esprimere una critica su un locale, senza l’obbligo di esserci stato davvero. Agli operatori non è praticamente concesso diritto di replica». Contro tutto ciò, lo staff di FoodiesTrip ha creato dei validi strumenti! «L’utente, il “foodie” registrato e interessato a commentare un’attività, una volta entrato, deve necessariamente attivare il check-in continuato. Basta un clic. La tecnologia sviluppata valuta la permanenza del cliente in modo intelligente e in base alla categoria d’appartenenza dell’esercizio. Il tempo necessario per consumare un gelato, ad esempio, non è lo stesso che si impiega per un pranzo di pesce. Il metodo preserva i proprietari da attacchi indiscriminati, magari provenienti da concorrenti diretti.
PIÙ DI 1 MILIONE DI ATTIVITÀ ENOGASTRONOMICHE GIÀ MAPPATE DA FOODIESTRIP
Anche i giudizi esulano dai soliti cinque livelli e permettono una votazione che prende in considerazione diverse sfumature, domande e risposte per categoria e non contraddittorie. In più, gli aspetti della ristorazione (servizio, menu, location e prezzo) sono visualizzabili a parte, stesso discorso per le varie portate. La profilazione è fondamentale. L’algoritmo è in grado di guidare il consumatore, che può benissimo essere un amante della carne poco interessato alla qualità del personale di sala. Per noi non esiste “il miglior ristorante della zona”, ha senso “il ristorante più vicino e che risponde al meglio a ciò che ti piace e alle molteplici esigenze”. L’owner può sfruttare il servizio come uno strumento di business, recitando un ruolo da protagonista sulla piattaforma. Infine il nostro team di “pulizia” è capace di certificare i profili reali e isolare quelli fasulli, assicurando la completa credibilità». Dopo la beta version con più di 1.000 fruitori coinvolti, l’applicazione ha raggiunto oltre i 200mila download. «Partiamo dalla provincia – aggiungono i founder -, con l’obiettivo di raggiungere il mondo intero. In pancia abbiamo già mappate più di 1 milione di realtà enogastronomiche a livello globale». La sfida ai colossi del settore è appena iniziata!