capriotti_ferdinando_galliani_bonifica_amianto_gruppo_azienda
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GENNAIO-FEBBRAIO 2022

Aspettavamo la conclusione della pandemia causata dal Covid-19. Traguardo alla portata. Vaccini e l’imminente bella stagione promettevano una ripartenza decisa, il ritorno a una vita “normale”. Poi, lo scorso 24 febbraio, è arrivata l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Putin. Si complica tutto e la parola fine non sembra voler essere ancora scritta. Le stime di crescita vengono riviste al ribasso. Il clima di incertezza e sfiducia prende il posto del cauto ottimismo che cominciava a farsi strada. Il “mood” negativo lo si sente nell’aria, lo si percepisce muovendoci per l’Abruzzo intero, entrando nelle sedi delle aziende che raccontiamo all’interno di ogni numero della nostra rivista (e intanto siamo arrivati al diciassettesimo anno consecutivo di pubblicazione!). Sono tempi difficili, eppure gli imprenditori e i loro dipendenti vogliono continuare a crederci. La volontà di non fermarsi per nessun motivo la si sente, ad esempio, varcando il cancello d’ingresso di Capriotti & C. a Tortoreto (Teramo). «Lottiamo tutti insieme perché ognuno ha bisogno dell’altro. Siamo una famiglia». Queste le parole di Ferdinando Galliani, amministratore di Capriotti & C., impresa che nel 1988 comincia il suo percorso professionale nel mondo dell’edilizia e che, dal 1994, si afferma nel settore dello smaltimento dell’amianto. Galliani gestisce le squadre degli operai. Impegnato in prima persona, tuta da lavoro, scarpe sporche di polvere e un sorriso sereno: «Io senza i dipendenti non faccio niente, sono loro il futuro. Da solo non posso essere presente su tutti i cantieri e, quindi, ripongo sia nei tecnici sia nelle maestranze molta fiducia. Sono un amministratore a lavoro e sto quasi sempre in cantiere e, spesso, la sera, sono io che devo mandar via i tecnici dall’ufficio per farli tornare a casa. I miei dipendenti tengono molto all’azienda e la considerano come se fosse di loro proprietà. Quasi tutti lavorano con me da molti anni». Le persone come vera ricchezza, variabile in grado di decretare il successo e andare perfino oltre gli scenari macroeconomici che non lasciano presagire nulla di buono. L’unione fa la forza, si dice. E un progetto formato da più “anime” messe insieme e che garantirà sicuramente un salto di qualità al nostro territorio intero è quello porta il nome di “Demonstration center”. Protagonisti Confindustria Chieti Pescara, Fameccanica, Ab.Side e Fraunhofer Italia per la prima vera iniziativa di ricerca Industria 4.0 in Abruzzo. Ospitato all’interno dell’headquarter di Fameccanica a San Giovanni Teatino (Chieti), il nuovo spazio di open innovation vuole essere il punto di riferimento per tutte le realtà industriali, manifatturiere e dei servizi innovativi del territorio, caratterizzato da continua contaminazione di innovazione e ricerca della realtà industriale grazie alla partecipazione degli atenei e di due partner quali Artes 4.0 e Fraunhofer Italia. Il Centro ospita dispositivi dei maggiori player internazionali di Industria 4.0 come Abb, Kuka, Roboze, Fortek, Dassault Systemes, Fraunhofer. «Le nuove idee non nascono unicamente da conoscenze e competenze interne all’azienda – ha sottolineato Silvano Pagliuca, presidente Confindustria Chieti Pescara – ma anche, e soprattutto, da quelle esterne. Proprio questo principio si pone alla base dell’approccio “open innovation”, conosciuto da buona parte delle organizzazioni che stanno tentando di applicarne le metodologie. Ci tengo a sottolineare che sempre più la produttività è legata all’Industria 4.0. Amazon è uno degli esempi di come investire in ricerca e sviluppo. Conta 1.300.000 dipendenti e 350mila robot. Quindi un robot ogni tre dipendenti. In Italia la proporzione è di tre robot ogni mille dipendenti. Ringrazio, sentitamente, tutti i partner che hanno reso possibile questa nuova realtà del “Demonstration center”. Sono certo che proseguire insieme alle nostre imprese sulla strada della trasformazione digitale ci permetterà di vincere la sfida della competitività».