GIORNO DELLA MEMORIA L’ABRUZZO RICORDA ERMANDO PARETE

di Federico Niasi

La mattina del 25 gennaio a Pineto e il 26 gennaio a Pescara, prima al liceo classico e nel pomeriggio al conservatorio di musica, con tanti giovani per riflettere affinché non accada mai più.

LA GIORNATA DELLA MEMORIA DELL’ABRUZZO E DEGLI ABRUZZESI

Il dovere di non dimenticare, non dimenticare Ermando Parete, il suo instancabile impegno nel raccontare la terribile esperienza vissuta, la forza di tramandare alle nuove generazioni valori positivi. La figura del finanziere originario di Abbateggio (Pescara), superstite del campo di sterminio nazista di Dachau e venuto a mancare all’età di 93 anni nel 2016, è stata al centro di ben tre appuntamenti in Abruzzo. Tre occasioni in stretta concomitanza con il Giorno della Memoria 2020 (27 gennaio). La prima si è svolta a Pineto (Teramo), organizzata dalla Commissione per le parti opportunità (Cpo) locale e dal Comune, in collaborazione con BiblioCine. Come pubblico gli studenti della scuola secondaria di primo grado “Giovanni XXIII” e molte autorità, tra cui Andrea Rossi, vicequestore vicario di Teramo, i vertici dell’ufficio locale marittimo di Silvi Marina (Teramo) della Guardia costiera, Domenico Felle, presidente Anmi gruppo Pineto, Rita Trinchieri, presidente Anpi Pineto, e Giuseppe Cantoro, presidente del consiglio comunale. All’introduzione della vicepresidente della Cpo Edda Migliori, nel ruolo di moderatrice, sono seguiti i saluti istituzionali del sindaco di Pineto, Robert Verrocchio, di Marta Illuminati, alla guida dell’assessorato cittadino alle Politiche sociali, di Vincenzo Fiorà, assessore all’Istruzione, e del tenente colonnello della Guardia di finanza Massimiliano Salce. Tutti concordi nell’affermare la necessità di tenere alta l’attenzione, proporre come unici antidoti l’educazione delle coscienze ai valori di libertà e giustizia, la coltivazione del senso critico nei confronti della propaganda, la cura e la tutela dei più deboli, i più vulnerabili. Ad aprire i lavori Anna D’Amario, presidente della Commissione per le pari opportunità di Pineto, con una panoramica storica sulla situazione italiana e della nostra regione durante la Seconda guerra mondiale: «Territorio che ha saputo resistere ai bombardamenti, alla fame, ai lutti – ha sottolineato la D’Amario -, senza mai perdere la generosità tipica della sua gente. Spero che oggi possa nascere la voglia di ricostruire la Memoria con la raccolta di documenti, reperti e testimonianze». Testimonianze come quella significativa di Ermando Parete, riproposta in video e arricchita dalla presenza in sala del figlio Donato Parete, o come quella di Umberto Di Loreto dell’Anpi, capace di ricostruire la vicenda di suo padre che ha combattuto sugli Appennini d’Abruzzo. E in conclusione per tutti i ragazzi intervenuti l’omaggio, fortemente voluto dal Premio Parete, della copia del Diario di Anna Frank.

L’OMAGGIO A ERMANDO PARETE DEL LICEO CLASSICO E DEL CONSERVATORIO DI PESCARA

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate”. Le parole di Primo Levi hanno invece guidato la mattinata organizzata dal liceo classico Gabriele d’Annunzio di Pescara. «Ermando Parete ha segnato la storia delle nostre scuole – ha sottolineato Donatella D’Amico, dirigente scolastico -. Quante volte lo abbiamo visto entrare nelle aule, chiamato per parlare ai giovanissimi, facendoli emozionare». «Spiegando loro – ha aggiunto Donato Parete – che il fascismo e il nazismo non erano arrivati con le armi o con dei golpe militari. Erano giunti al potere affascinando le nuove generazioni. Quello che è capitato a papà poteva capitare a tutti. Persecutori e perseguitati prima convivevano, poi improvvisamente si è generato qualcosa… In un modo banale». Seduti al tavolo dei relatori anche il colonnello Vincenzo Grisorio, comandante della Guardia di finanza di Pescara, che ha invitato tutti, il prossimo maggio, all’evento di proclamazione del Premio Parete che, come di consueto, si tiene ogni anno all’interno della Caserma della Gdf intitolata a Ermando Parete; con lui Franca Minnucci, attrice e professoressa, per un pensiero personale su Parete. Proprio la Minnucci è stata tra i primissimi a convincere Ermando Parete a divulgare l’atroce esperienza subita e ad accompagnarlo nei centri di istruzione di tantissime regioni dell’intero Paese. Infine, sempre a Ermando Parete, alle vittime e ai sopravvissuti dei diversi campi di sterminio, il Conservatorio di musica di Pescara, diretto da Alfonso Patriarca, ha voluto dedicare la messa in scena di Brundibár. L’opera in due atti del compositore ceco ebreo Hans Krása, su libretto di Adolf Hoffmeister e originariamente rappresentata dai bambini del campo di concentramento di Theresienstadt nella Cecoslovacchia occupata, ha visto come protagonisti il coro di voci bianche e l’orchestra del conservatorio del capoluogo adriatico. Maestro del coro e regista, la docente Paola Ciolino.

NASCE IL “NETWORK DELLA MEMORIA”. IL PROGETTO DEL COMITATO SCIENTIFICO DEL PREMIO PARETE

Nasce la rete dei figli dei sopravvissuti alla Shoah, un “network della Memoria” che mira a creare una nuova connessione tra i figli dei superstiti, con l’intento di proseguire il racconto e la testimonianza di un periodo atroce attraverso la voce dei discendenti diretti, come monito universale verso le future generazioni. Il progetto è stato battezzato dal Comitato scientifico del Premio Parete, il riconoscimento intitolato all’ex sottufficiale abruzzese della Guardia di finanza sopravvissuto del campo di sterminio nazista di Dachau, che ogni anno premia presso l’Università Bocconi di Milano un personaggio dell’economia (nelle ultime edizioni Giovanni Tamburi e Vittorio Colao), in grado di incarnare e testimoniare i valori e i principi di chi ha resistito alla barbarie nazista e il messaggio principale di Ermando Parete, che incoraggiava le nuove generazioni a superare le difficoltà, anche le più terribili, con “entusiasmo di vivere e voglia di fare”. L’iniziativa, molto ambiziosa e che avrà inevitabilmente una connotazione digitale, intende tenere alta l’attenzione su uno dei periodi più bui dell’umanità, affinché il ricordo rimanga vivo nella mente delle nuove generazioni, in modo che non si fermi alla scomparsa degli ultimi testimoni diretti della Shoah. «Occorre far fronte a una vera e propria emergenza educativa per continuare ad alimentare un grido, un monito contro ogni efferatezza e disumanità – ha commentato il professore Filippo Giordano, docente dell’Università Lumsa e della Sda Bocconi di Milano, segretario del Comitato scientifico del Premio Parete -. Il 27 gennaio 2020 ha rappresentato la ricorrenza del settantacinquesimo anniversario della liberazione dal campo di concentramento di Auschwitz, dei 500mila sopravvissuti al genocidio degli ebrei e sono purtroppo sempre meno i testimoni diretti. L’idea è perciò quella di favorire l’incontro tra i loro figli per rinnovare un patrimonio immenso di grandi esempi di valori umani e civili». Il progetto del “Network della Memoria” è stato messo a punto dal Comitato scientifico del Premio Parete di cui fanno parte: Donato Parete, promotore del Premio e figlio di Ermando Parete; Mario Marco Angeloni, generale di divisione della Guardia di finanza di Roma; Filippo Giordano, docente dell’Università Lumsa di Roma e della Sda Bocconi di Milano, segretario permanente del Comitato; Carlo Secchi, rettore emerito dell’Università Bocconi; Ferruccio de Bortoli, giornalista, presidente delle fondazioni Vidas e del Memoriale della Shoah di Milano; Giovanni Tamburi, imprenditore e banchiere, presidente di Tip e vincitore dell’ultima edizione del Premio Parete 2019; Michele Briamonte, Studio Legale Grande Stevens; Bruno Pavesi, past ceo “board of directors” dell’Università Bocconi; il generale di brigata Gioacchino Angeloni, comandante regionale Sardegna della Guardia di finanza; Roberto Arditti, giornalista e presidente Kratesis; Mario Pierotti, banker internazionale, saggista, scrittore; Giacinto Siciliano, direttore del carcere di San Vittore a Milano; i giornalisti Nello Bologna e Andrea Beato; gli amministratori locali Antonio Di Marco, Antonio Zaffiri e Gabriele Di Pierdomenico, l’imprenditore Luca Morvilli. Inoltre, in rappresentanza del comando provinciale della Guardia di finanza di Milano, il generale di brigata Stefano De Braco e, in rappresentanza del comando provinciale della Guardia di finanza di Pescara, il colonnello Vincenzo Grisorio.