di Federico Niasi
A maggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto con il quale, su proposta del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, sono stati nominati 25 Cavalieri del lavoro. «Il ritorno alla crescita – le parole del capo dello Stato per l’occasione – richiede un grande sforzo in termini d’innovazione. Occorre favorire strumenti per finanziare nuove idee, start up, venture capital, e investimenti. È importante agire a livello europeo, affinché vengano utilizzati i margini di flessibilità per gli investimenti e il piano Juncker possa dare presto i primi contributi al rilancio di infrastrutture e Pmi. Le istituzioni e la società civile devono proseguire le azioni per migliorare il contesto, per fare impresa, semplificare le regole, rendere la pubblica amministrazione più efficiente, tagliare la spesa improduttiva e liberare risorse per investire in istruzione, ricerca, promuovere la cultura della legalità e del merito. Sono certo che in questo percorso non mancherà, come già dimostrato in altre occasioni, l’apporto rilevante dei Cavalieri del lavoro, capaci di partecipare con intraprendenza e responsabilità alle impegnative sfide che ci attendono».
E tra le nuove nomine c’è tanto Abruzzo, a cominciare da Giuseppe Natale, amministratore delegato di Valagro, attiva nella produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità per il nutrimento delle piante. Il gruppo, con headquarter ad Atessa (Chieti), ha ormai raggiunto dimensioni globali, con un fatturato di 90 milioni di euro, 364 dipendenti e una quota export pari all’80%. Ma le soddisfazioni per la nostra regione non terminano qui. Tra i 25 c’è anche Pierluigi Zappacosta, originario di Chieti, conosciuto come il “papà” del mouse. Fondatore di Logitech, ceo di Digital Persona, di Sierra Sciences a Reno (Nevada) e “angel investor” in numerose aziende tecnologiche. Legato all’Abruzzo, infine, è Stefano Dolcetta Capuzzo, amministratore delegato di Fiamm (batterie e avvisatori acustici). Lo stabilimento di Avezzano (L’Aquila), a rischio chiusura qualche anno fa, è oggi in pieno sviluppo, grazie all’innovativo modello imprenditoriale condiviso da proprietà, dipendenti e sindacati, che sta portando nuove commesse e assunzioni.