I RISULTATI DEL G20 AUSTRALIANO

da Brisbane (Australia), Luca De Leonardis*

Quest’anno il summit dei leader del G20 si è tenuto qui a Brisbane, Australia, accompagnato da temperature che hanno sfiorato i 40 gradi e con proteste sommesse, rispetto a quelle che hanno funestato i precedenti incontri internazionali. Il primo ministro australiano, Tony Abbott, ha sottolineato che il G20 di Brisbane ha prodotto «reali e concreti risultati a beneficio di molte persone nel mondo». Il comunicato ufficiale diffuso subito dopo il summit, il Brisbane Action Plan, ha esposto i risultati conseguiti durante i lavori del fine settimana. I principali temi discussi sono stati: le misure per conseguire una maggiore crescita economica, il rafforzamento delle istituzioni finanziarie, una maggiore partecipazione delle donne alla vita economica e il miglioramento della resilienza a futuri shock economici globali. L’aspetto cruciale rimane quello delle riforme strutturali, con cui molti Paesi devono confrontarsi per la crescita dell’economia globale. Non sono mancati gli scontri tra i governi occidentali e il leader russo, Putin, sulle questioni relative all’Ucraina. Il governo australiano, presidenza di turno, ha voluto che il summit si concentrasse sulla crescita economica, spingendo su un aumento della spesa per le infrastrutture e su un piano per ridurre il divario nella partecipazione al mercato del lavoro tra uomini e donne del 25%, entro il 2025. Abbott, nella conferenza di chiusura, ha confermato che questo impegno porterà all’ingresso di circa 100 milioni di donne nel mondo del lavoro a livello mondiale nei prossimi dieci anni. L’obiettivo di crescita globale del 2%, tanto decantato lo scorso anno durante il G20 di San Pietroburgo, è stato portato al 2,1% nell’arco di cinque anni. E, anche se non era stato incluso nell’ordine del giorno ufficiale, il cambiamento climatico è diventato un fondamentale oggetto di discussione, a seguito delle risultanze sulle emissioni durante la riunione dell’Apec di qualche settimana fa a Pechino. In effetti, le discussioni avviate durante la riunione dell’Apec hanno avuto ricadute sul G20 di Brisbane, soprattutto nei temi principali quali la spesa in infrastrutture, la parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro, la regolamentazione bancaria, e, inoltre, i moniti del Vaticano agli Stati membri ad affrontare le tematiche relative alle disparità sociali a livello globale. L’incontro ha prodotto più di 800 misure per migliorare l’efficienza economica, che vanno dalle riforme del mercato del lavoro e la rimozione di altri ostacoli alla crescita economica e del commercio internazionale. È importante sottolineare che l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) è stata incaricata di monitorare i Paesi membri del G20, per garantire l’attuazione delle misure sottoscritte. I commentatori hanno notato l’impegno concreto da parte dei leader dei Paesi a ottenere risultati reali, dando al vertice un grande successo e ponendo, allo stesso tempo, un livello di aspettativa alto per il G20 del prossimo anno, che si terrà in Turchia.

 

* Laureato in Economia e Commercio all’Università d’Annunzio, ha lavorato presso le più importanti Camere di commercio italiane nel mondo. È stato vicedirettore generale dell’Italian Chamber of Commerce and Industry a Sidney. Ora ricopre il ruolo di “Head, investment promotion for Australia and New Zeland” per il Governo di Hong Kong.