di Federico Niasi
Servimar, Servizi marittimi, nasce nel 1984 basandosi sul know how, già ricco di professionalità, di un gruppo di esperti impegnato nella lotta all’inquinamento da idrocarburi in ambiente marino. Un settore ancora poco conosciuto, ma in forte fase di evoluzione in quegli anni. «L’azienda – affermano oggi i soci Giorgio Tiberio e Carlo Borromeo – è stata fondata per operare al servizio delle compagnie che rivolgono i propri sforzi verso la ricerca e la coltivazione di combustibili fossili, per garantire la sicurezza in ambito portuale e a bordo delle navi adibite alle operazioni connesse all’estrazione e al trasporto del petrolio non raffinato».
Gravi incidenti come quello della Exxon Valdez in Alaska, della petroliera Haven nel golfo di Genova o quello più recente della piattaforma Deepwater Horizon nel golfo del Messico hanno contribuito ad accrescere la sensibilità degli addetti ai lavori e dell’opinione pubblica attorno a queste tematiche e ai rischi connessi. «Ben presto si è capito come sia fondamentale intervenire in maniera tempestiva e mirata in situazioni del genere, in modo da attutire il più possibile le conseguenze degli sversamenti. Così abbiamo incentrato il nostro core business nell’antinquinamento marino: l’utilizzo di mezzi specifici e la movimentazione, ad esempio, di panne galleggianti per formare una barriera artificiale di contenimento e impedire il processo di spandimento superficiale e precipitazione nei fondali, privilegiando la raccolta meccanica che permette anche il recupero dei prodotti con un grande vantaggio economico».
Servimar si è progressivamente dotata dei necessari allestimenti tecnologici e ha provveduto ad addestrare costantemente il proprio personale per lo svolgimento di servizi antincendio, antinquinamento e disinquinamento delle acque marine, plus per i quali l’azienda ha ottenuto le concessioni e le autorizzazioni previste dalla normativa in vigore. Le varie figure che compongono lo staff tecnico sono iscritte, in qualità di specialisti, nei piani di pronto intervento per la difesa da inquinamento da idrocarburi o altre sostanze nocive tenuti presso la Difesa del mare del Ministero dell’ambiente e presso i Compartimenti marittimi di competenza.
«Attualmente i principali clienti – continuano Tiberio e Borromeo – sono player che gestiscono la movimentazione dei prodotti petroliferi: Api, Eni, Abruzzo Costiero, Edison… La sede della società, direttamente sulla banchina del porto di Ortona (Chieti), insieme ai suoi punti di appoggio e ricovero permettono di avere una posizione centrale rispetto all’area di riferimento, regionale e anche italiana, e garantire azioni veloci ed efficaci. Tutto a beneficio dell’ecosistema, dell’utenza e delle autorità marittime.
C’è da spiegare che le modalità operative nel campo dell’emergenza conseguente all’incidente marino variano a seconda del tipo di situazione che ci si trova ad affrontare e sono fortemente condizionate dal tempo trascorso in mare dall’idrocarburo. Il nostro lavoro, oggetto di una continua, evolutiva espansione mira a proporre un pacchetto completo, oltre all’antinquinamento e all’antincendio: dall’assistenza tecnica, la manutenzione e gestione degli impianti alla consulenza; dalla bonifica delle aree inquinate fino all’analisi delle acque di scarico, delle emissioni gassose in atmosfera, dei rifiuti urbani e industriali; dalle manovre subacque all’armamento e gestione navale». La necessità di ottimizzare i diversi servizi inducono Servimar a studiare e mettere in pratica sistemi sempre migliori, che possono ampliare gli orizzonti di mercato di questa realtà portandola a uno scenario non più solo nazionale. Con la ferma volontà di ricoprire presto un ruolo importante anche in Europa e nel mondo.