di Andrea Beato – Foto di Mattia Astolfi
La Intec di Guardiagrele (Chieti) è un mix di passione, tecnologia e innovazione, con il core business incentrato nella produzione di rotori per compressori d’ara a vite.
INTEC, ROTORI PER COMPRESSORI D’ARIA A VITE
Leadership, eccellenza, impegno… Sono solo alcuni degli ingredienti di Intec, storia imprenditoriale pronta, il prossimo gennaio, a tagliare il traguardo dei 20 anni di attività. Il tutto partendo e rimanendo saldamente ancorati alla provincia teatina e al comune di Guardiagrele (Chieti). Proprio nel paese posto sulle pendici orientali della Majella avviene qualcosa di straordinario: una classica Pmi italiana capace di battere la concorrenza di competitor internazionali ed essere il primo produttore di rotori a livello europeo. Il “segreto” del successo lo svelano i tre protagonisti, Italo Primavera, sua figlia Manola e Marco Di Labio, ripercorrendo le tappe evolutive della società: «Ci siamo concentrati nella meccanica di precisione – sottolineano durante l’intervista -, inizialmente nella tornitura conto terzi. Ambito dov’è soprattutto l’aspetto quantitativo a fare la differenza. Nell’arco di un triennio siamo passati da una a sette macchine in dotazione». Nel 2000 la volontà di migliorarsi e specializzarsi spinge Intec verso le lavorazioni di rettifica diametrale e, successivamente, anche di profilo. «Scelta che porta valore aggiunto e permette di distinguersi sul mercato». Il cambio di passo arriva con l’ingresso nel settore dei rotori, manufatti per la generazione o trasmissione di potenza e componenti fondamentali nei compressori d’aria a vite.
I COMPRESSORI D’ARIA A VITE CON I ROTORI INTEC
Quest’ultimi molto più efficienti, silenziosi e performanti rispetto ai modelli a pistoni. E i campi di applicazione sono svariati, dalla refrigerazione all’oil & gas, fino all’automotive. «Gli articoli che escono dallo stabilimento, circa 50 tipologie, finiscono nel mondo intero: Germania, Canada, Turchia, Asia… Nemmeno i cinesi riescono a imitarne la qualità». Qualità garantita dalla certificazione Iso 9001, da un processo complesso e all’avanguardia. «L’acciaio grezzo subisce l’azione di torni a controllo numerico. Alla sgrossatura segue la fase di dentatura, con l’elaborazione e preparazione delle tipiche eliche. Ma è nella verifica finale che si raggiunge la perfezione, quando vengono esaminati codoli, facce, spirali…». Le attrezzature collegate direttamente con le strumentazioni allestite nella sala metrologica, punta di diamante dell’azienda, sono in grado di rispettare costantemente le diverse specifiche e intervenire, in tempo reale, su eventuali modifiche da apportare. Nel pieno rispetto dei parametri omologati e secondo le richieste concordate dall’ufficio tecnico con il cliente. «Nel dettaglio infinitesimale, nell’elemento microscopico costruiamo il nostro primato. Particolarità invisibili all’occhio umano, che influenzano a tutto tondo le performance finali. Non si tratta solo di tecnologia, oggi alla portata di tutti. È il know-how il vero plus! La tecnica si piega all’ingegno delle risorse umane, della massima efficienza, delle economie di scala per tradursi in un modello sui generis. Un metodo unico, costituito da un mix di passione, competenza ed esperienza, che non può essere replicato in nessun altro contesto organizzativo.
INTEC, OLTRE I ROTORI ANCHE GLI INGRANAGGI
Ciò ci permette di essere, in egual misura, altamente competitivi nella realizzazione di ingranaggi per le trasmissioni di ogni genere e di master di riferimento, utili per accertarne la corretta fabbricazione». Tornando al core business, il progetto più interessante è targato 2013, in collaborazione con la multinazionale Knorr-Bremse. «Abbiamo sviluppato un gruppo pompante a rotori per sistema frenante. 2mila pezzi l’anno installati su veicoli ibridi, principalmente autobus, camion e treni. Una nuova frontiera, ormai sempre più attuale e che nel breve periodo sarà caratterizzata da notevoli progressi». Intanto il futuro della realtà abruzzese sembra ben chiaro: «Con un fatturato di 4 milioni di euro, una quota export del 90% e 25 dipendenti, l’obiettivo è continuare a crescere. Per farlo stiamo pensando di ampliare la sede, che attualmente comprende due plant su una superficie di 6mila metri quadrati e un impianto fotovoltaico su tetto per una potenza di 112 kiloWatt. La concretezza di un terzo edificio aggiuntivo, dove poter predisporre apparecchiature di ultima generazione e che sicuramente richiederanno l’impiego di ulteriori operatori». Innovazione e dimensione globale viaggiano di pari passo in Intec!