INVERSO VINI SEGNO TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

di Francesco Paolucci

Costanza Cieri e Nicola Cantoli hanno lasciato il posto fisso e sono tornati a Ortona (Chieti) per portare avanti una tradizione di famiglia. Inverso Vini affonda le radici nel 1920 e produce vini dall’anima biologica.

INVERSO VINI: DUE FAMIGLIE E QUATTRO GENERAZIONI IN VIGNA

Costanza Cieri e Nicola Cantoli sono due giovani produttori di vino. Hanno 27 anni, sono amici da una vita e, dopo aver lasciato il posto fisso ed essere tornati in Abruzzo, hanno cominciato l’avventura di Inverso Vini, la vetrina commerciale delle due aziende agricole di famiglia. «C’è amore nella mia scelta di tornare a Ortona (Chieti), dove sono nata – racconta Costanza Cieri, fondatrice e amministratrice della società -. C’è soprattutto il desiderio di lasciare delle tracce. Ho girato l’Italia e l’Europa per studio e lavoro e fino a qualche anno fa non mi sarei mai immaginata di tornare a vivere qui. L’attaccamento alla famiglia, però, è forte e quando ho ritrovato un vecchio quaderno di mio nonno Salvatore con appunti dei suoi tentativi fatti in cantina mi sono detta: “Perché perdere tutta questa storia?”». Il caso ha voluto che anche Nicola Cantoli, co-fondatore e amministratore di Inverso Vini, fosse tornato a Crecchio (Chieti), dopo importanti e diverse esperienze professionali: «Ad un certo punto non mi sono più sentito a mio agio dietro una scrivania. Ho capito che non faceva per me – sottolinea Cantoli – Ho scelto, quindi, di tornare per fare qualcosa di mio, qualcosa di bello. L’incontro e il confronto con Costanza è stato provvidenziale. Siamo soci alla pari e ognuno mette in campo le sue competenze. Io sono la parte commerciale e cerco di far fruttare quello che ho imparato nelle realtà multinazionali dove ho lavorato per spingere il nostro progetto, il nostro territorio. Sono felice di fare quello che faccio e con Costanza stiamo operando con impegno. Una cosa importante è che abbiamo famiglie che hanno conoscenza e cultura del settore della produzione del vino e ci danno consigli utili».

CON L’UNIONE DI INVERSO VINI UNDICI VITIGNI DISTRIBUITI SU 70 ETTARI

Sono settanta gli ettari vitati delle aziende agricole delle due famiglie, con ben undici vitigni differenti che si estendono tra Ortona e Crecchio. «I nostri cari ci hanno dato subito fiducia, anche lasciato sbagliare per farci trovare la nostra strada in libertà. Rappresentiamo la quarta generazione. Volevamo fare qualcosa che fosse nostro e Inverso Vini è il collante tra le due aziende. Stiamo continuando la storia delle nostre famiglie apportando, però, innovazione. Un percorso proprio all’inverso di chi torna e non va, di chi sceglie e non segue e di chi raccoglie e non disperde la tradizione». Nei ricordi e nei documenti di famiglia l’impegno nei vigneti risale al 1920, ma Inverso Vini è una srl nata a marzo del 2020, pochi giorni prima del lockdown causato dal Covid, e si occupa unicamente dell’aspetto packaging, della comunicazione e dei canali commerciali, con i due giovani fondatori che però fornisco il loro personale apporto anche nel corso del processo produttivo. «La nostra linea di vini bio “Posso”, nei giorni difficili della pandemia, si è trasformata quasi in un messaggio sociale: “Insieme possiamo”. Con il Montepulciano d’Abruzzo Doc, il Cerasuolo d’Abruzzo Doc e il Pecorino Igp Colline Pescaresi cerchiamo di proporre nuovi sapori, stimoli originali. Sono etichette per chi ama e apprezza anche l’estetica della bottiglia. Una cosa fondamentale per noi è l’attenzione alla sostenibilità in tutto l’iter realizzativo».

DALLA LINEA “POSSO” ALL’ETICHETTA “RADICE”, LE BOLLICINE DI INVERSO VINI

Anche un altro prodotto ha un nome iconico e deciso: “Radice”. È un brut realizzato con un vitigno abruzzese, uve Pecorino, e spumantizzato in Abruzzo con il metodo Charmat (o Martinotti, ndr). «Stiamo sperimentando e questo è un aspetto a cui diamo molta importanza. L’attenzione è tesa verso la messa a punto di un’altra linea frizzante, che nasce dagli appunti del vecchio quaderno del nonno di Costanza: gusti intensi, riproposti in chiave contemporanea e, per il momento, la novità sarà dedicata prettamente al dettaglio». Flessibilità, confronto e condivisione sono le parole più usate da questi due giovani produttori di vino che stanno portando avanti un progetto insieme ad un team qualificato e che condivide una visione ed un obiettivo comune: «Creare il vino insieme. Siamo migliorati attraverso i pareri dei nostri clienti e il dialogo costante con i nostri preziosi collaboratori: dal fotografo, al grafico, all’enologo e alle figure commerciali. Stiamo facendo insieme un percorso di dedizione e di soddisfazione». Numerosi i premi nazionali e internazionali ricevuti, sia pur l’attività sia di recentissima formazione e nonostante i rallentamenti dovuti al Covid. «Gli obiettivi per i prossimi cinque anni sono tanti, a partire dall’approcciare il mercato dell’Europa Centrale e dell’Europa del Nord, lavorare nel mercato asiatico con un piano biennale già in corso, e poi la grande sfida degli Stati Uniti. Tutto questo, ovviamente, non tralasciando il prezioso ambito locale e nazionale».

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