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LA NUOVA CARICHIETI

di Andrea Beato

All’ottavo piano di via Colonnetta si respira aria di rinnovamento. Dopo mesi complicati, si riparte per essere banca, per fare banca in modo sano, con l’impegno rivolto al territorio. Territorio che, dall’ampia vetrata della sala dove ci accomodiamo, si estende con lo sguardo fino al maestoso Gran Sasso. Attendiamo per qualche minuto Salvatore Immordino, a.d. della Nuova CariChieti. Ad anticiparlo c’è Giovanni Zacconi, responsabile del servizio commerciale.

Immordino, come si fa a riconquistare la fiducia di un intero sistema?

«Con un netto distinguo tra passato e presente, senza dimenticare il buono che c’è nella storia dell’istituto. Bisogna pensare positivo, fare qualcosa d’importante, avere le idee chiare sul domani. Alla base tre concetti precisi: modernità, efficienza e servizio. Un’ottica di servizio proiettata verso i 106mila clienti della banca, Pmi e famiglie».

Possiamo tracciare un primissimo bilancio sull’operatività della Nuova CariChieti?

«Dopo il provvedimento del governo, la good bank è stata ricapitalizzata, resa liquida. Abbiamo concluso la pulizia dei portafogli ammalorati, ceduto le sofferenze. Siamo ora in una condizione invidiabile. Nonostante la fase transitoria, si è provveduto a mettere in campo particolari iniziative. In due mesi sono stati deliberati qualcosa come 180 milioni di euro di affidamenti, di cui 100 completamente nuovi. Portati a termine 300 prestiti personali e 39 mutui, grazie anche all’offerta che prevede per l’acquisto della prima o della seconda casa uno spread dell’1,40% per il quinquennio iniziale. Offerta al centro, lo scorso 13 febbraio, di un vero e proprio “Mutuo Day” presso alcune delle nostre filiali che ha visto quasi 200 proposte di mutuo, di cui circa 110 con nuovi clienti. Un deciso restyling è stato portato avanti sui buoni risparmio, con un tasso di benvenuto per i neo clienti promozionale che va dal 2,50% a 12 mesi, fino al 3% a tre mesi, e sui certificati di deposito, da 3 mesi a 5 anni, con la garanzia di un rendimento fisso e costante per tutta la durata dell’investimento. Si è lavorato su due plafond da 50 milioni di euro ciascuno per l’agricoltura e i piccoli operatori economici; conclusi accordi con Confindustria e Confcommercio. Siamo tornati a comunicare. Qualcuno avrà potuto storcere anche il naso, ma ricordo che il decreto salva-banche ha riguardato lo 0,7% della clientela CariChieti. Deve essere però chiaro che verso questi clienti tutta la Nuova CariChieti presta e presterà la massima assistenza».

Il 25 gennaio è stato il termine per presentare le iniziali manifestazioni d’interesse volte all’acquisto dell’istituto. Si è parlato dell’attenzione di tre fondi di private equity e della Popolare di Bari…

«Su questo argomento esiste un vincolo di riservatezza. Il procedimento, che ha visto il formale avvio con le manifestazioni d’interesse, sfocerà in un secondo momento, dopo uno scambio di informazioni riguardanti le banche oggetto di acquisto, alla richiesta di conferma delle candidature annunciate a gennaio. Da quel momento si avvieranno tutta una serie di analisi e confronti sempre più approfondite, che porteranno alle offerte impegnative. Chi deciderà d’investire nella Nuova CariChieti, lo farà perché interessato all’Abruzzo».