di Andrea Beato
Non solo numeri, ma anche attenzione agli elementi intangibili. Elementi in grado di fare la differenza in ogni contesto aziendale. E così Eugenio Rosa, amministratore delegato di Iciet Engineering, si commuove nel ripensare alle difficoltà vissute in questi ultimi anni, alla riorganizzazione che ha portato al taglio di numerosi dipendenti e collaboratori. La platea di esponenti del mondo bancario, riunita presso la Sala Elio Finizi del centro ricerche interno, ne comprende l’anima e, lasciando per un attimo da parte l’analisi delle performance, ne plaude l’umanità sincera. «Ne siamo usciti – commenta Rosa – con un meticoloso controllo di gestione, portato avanti con i professionisti dello Studio D’Incecco di Pescara. E poi concentrandoci su ricerca, innovazione e formazione». La realtà con sede a Castelli (Teramo) è stata fondata nel 1984 e opera in vari settori: restauro conservativo, edilizia e ristrutturazione, impiantistica elettronica e falegnameria. Il primo ambito è quello che pesa di più, con tanti lavori eseguiti un po’ in tutta Italia. Dagli interventi nelle basiliche di San Bernardino e Collemaggio, dopo il sisma aquilano del 2009, a quelli nella chiesa di Santa Maria ad Cryptas a Fossa (L’Aquila), alle Terme di Caracalla a Roma, fino alla Biblioteca Universitaria di Genova. «Sul finire del 2014, le commesse già in portafoglio raggiungevano un valore di circa 11 milioni di euro. Questo significa poter pensare con un po’ più di serenità al futuro e programmare il prossimo biennio». Seppur in contrazione, gli investimenti hanno portato all’acquisizione di una nuova camera climatica. Attrezzatura che si affianca alle altre di ultima generazione in dotazione e che Rosa ha voluto mettere a disposizione del sistema universitario abruzzese. «Quando possibile bisogna fare rete. È per questo che ci siamo impegnati in un progetto, insieme a partner pubblici e privati, nazionali ed esteri, sullo studio di malte idrauliche che abbiano maggiori caratteristiche di traspirabilità e una bassa trasmittanza termica. In più vogliamo lanciare un piano di riqualificazione dei centri storici dei nostri piccoli borghi, attraverso il rinnovamento della tradizione artigiana della ceramica locale».