di Evelina Frisa
Cinquant’anni di attività per Lappe, l’azienda della famiglia Di Muzio giunta alla seconda generazione. Focus sulle migliori soluzioni per la comunicazione e pubblicità, con un approccio locale e globale.
GIOVANNI DI MUZIO E LA SUA LAPPE CON LE PERSONE AL CENTRO
Immaginate un ragazzo, nato appena dopo la Seconda guerra mondiale, lasciare i suoi cari per andare a lavorare in una miniera di carbone a Liegi, Belgio. Provate a pensare a quel giovane emigrante in quegli ambienti bui e lontani mentre combatte la nostalgia e la fatica, coltivando sogni. Immaginatelo, ora, mentre festeggia i 50 anni dell’azienda cui ha dato vita con sua moglie e che è gestita dai due figli, mentre stringe le mani di clienti, fornitori, amici e dipendenti. Nel suo sguardo, così intenso e profondo, e nella fierezza delle sue espressioni, è facile leggere orgoglio, riconoscenza, gioia autentica. Non ha dimenticato nulla di quel che è stato, tiene sempre a mente la sua storia da emigrante trascorsa anche in Germania, dove ha lavorato per sette anni alla Bosch. I sacrifici sono stati ripagati e sono stati un insegnamento importante. Quell’ex minatore è Giovanni Di Muzio, fondatore nel 1972 a Sambuceto (Chieti), di Lappe (Lavorazione articoli pubblicitari plastica elettrosaldata). Era il 10 ottobre di quell’anno quando i locali che avevano ospitato la stalla della sua famiglia iniziarono a cambiare aspetto, ad accogliere i primi macchinari per realizzare cartelle e raccoglitori. Affiancato da sua moglie Albina De Cecco, iniziò così a costruirsi un futuro diverso e lungimirante. L’anno dopo, nel 1973, è arrivato il primo figlio, Ismo, che è entrato in azienda nel 1991 e oggi è responsabile del settore commerciale in Italia e all’estero. Qualche tempo dopo è arrivato il fratello Nando, che oggi è responsabile della produzione. Ad accoglierci negli ampi locali dell’azienda è il figlio maggiore. Con chiarezza ci spiega come Lappe sia cresciuta, offrendo oggi numerosi servizi garantiti con macchinari di ultima generazione e personale altamente specializzato.
CINQUANT’ANNI DI ATTIVITÀ, OGGI CON ISMO E NANDO DI MUZIO
«Con il mio ingresso in azienda e poi anche con l’arrivo di mio fratello – spiega Ismo Di Muzio -, abbiamo aggiunto altri processi produttivi per il materiale promozionale, per effettuare applicazioni transfert o ricami sull’abbigliamento da lavoro, ma anche stampa serigrafica e altro. Abbiamo circa 20 dipendenti, formati e specializzati. Clienti in Italia e all’estero, dato che esportiamo in 18 Paesi del mondo». Lo scorso 10 ottobre, durante la festa per il mezzo secolo di attività, molti di loro erano presenti. Felici di partecipare a questo traguardo che rappresenta una vittoria umana, prima ancora che professionale. «Dopo le restrizioni della pandemia – continua Ismo Di Muzio -, incontrare in azienda alcuni nostri clienti è stato bellissimo. Molti sono venuti da Torino, Roma e altre località. Mio padre era emozionatissimo, come noi del resto. Lui, nonostante sia in pensione, si interessa e partecipa alla vita aziendale con consigli e suggerimenti sempre preziosi». I locali di questa azienda oggi sono importanti, ad accogliere i clienti c’è una sala campionaria di circa 250 metri quadrati con un ufficio per il commerciale e un plotter per lavorazioni rapide. «C’è poi un ufficio grafico con due addetti, un ufficio produzione con due dipendenti e un ufficio amministrativo con una impiegata. La linea produttiva è ospitata in un capannone di circa 1.500 metri quadrati con macchine da stampa e ricamo». Lappe possiede, inoltre, un magazzino di circa 1.000 metri quadrati a disposizione anche dei clienti. «Siamo global service provider, perché siamo al fianco delle aziende dei nostri clienti per fornire anche supporto grafico creativo e logistico. Ci consideriamo il partner ideale, dato che creiamo soluzioni per ogni tipo di esigenza: dalla serigrafia al ricamo, dalla cartellonistica agli striscioni, ma anche gadget e regalistica aziendale, stampa digitale su tessuto, transfert in poliestere e personalizzazione di automezzi e flotte aziendali. I clienti scelgono gli articoli, li realizziamo, li stocchiamo, immagazzinandoli a costo zero e gestendo le tempistiche di consegna in base alle necessità richieste.
LAPPE GARANTISCE LA QUALITÀ DEL MADE IN ITALY IN TUTTO IL MONDO
Questo è un nostro valore aggiunto. Garantiamo qualità e rispetto dell’ambiente, con l’impiego di macchinari di ultima generazione e materiali rigorosamente “made in Italy”. I nostri prodotti girano il mondo, dato che abbiamo clienti del calibro di Leonardo, realtà attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Tra le altre cose, per loro, realizziamo adesivi destinati ai velivoli, ma abbiamo anche un player come Total per la gadgettistica, imprese che operano con le piattaforme petrolifere… Abbiamo rivenditori in molte nazioni come Libia, Qatar, Emirati Arabi Uniti e Kuwait». Ismo e Nando Di Muzio hanno sviluppato molto l’apertura dell’azienda a livello globale, con le radici sempre salde in Abruzzo, tanto che loro vanto è la produzione italiana. E nonostante le difficoltà, «questo dà molte soddisfazioni. «Amiamo quello che facciamo. Investiamo sul personale, adottiamo scelte etiche nel nostro agire: una volta l’anno, ad esempio, ci rechiamo in Cina in una fiera dedicata ai gadget per sceglierli. Ci assicuriamo sempre che siano di qualità e non realizzati sfruttando i minori». Lappe durante la pandemia si è reinventata, ma non fermata, ha anche venduto mascherine e grazie al sito lappe.it ha servito i clienti a distanza. Un servizio molto apprezzato che prosegue con successo: sul website è presente lo shop online anche per due aziende partner, Motul e Ponzio, oltre che il loro. Naturalmente, c’è poi il contatto con gli addetti per analizzare le specifiche necessità. «Siamo sempre aperti ai cambiamenti, guardiamo alle esigenze del mercato e compriamo macchinari con basso impatto ambientale e con alte prestazioni. Siamo alla seconda generazione e, chissà, magari ci sarà anche la terza. Io ho due figli – conclude Ismo Di Muzio -. Il più grande ha iniziato a mostrarsi interessato e studia arte alle superiori. Gli dico sempre che non è facile, ma quello che abbiamo imparato con l’esperienza è che se una cosa la si ama e la si fa con passione, le soddisfazioni arrivano. È la lezione di nostro padre e noi cerchiamo di metterlo in pratica, ogni giorno».
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