Ilaria Ercoli

L’ARTE DEL RESTAURO CON ILARIA ERCOLI

di Federico Niasi

La incontriamo a Bucchianico (Chieti), nella cappellina di San Camillo de Lellis, dove sotto la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, con la spinta del rettore del santuario, Padre Krzysztof Trebski, e dell’associazione giubilare dedicata al santo, sono partiti i lavori di restauro. Con Ilaria Ercoli ci sono Nicoletta Legnini, sua collaboratrice, e la storica d’arte Cristina Saraullo. «Dopo il recupero e il riposizionamento della tela principale nell’edicola – dice la Ercoli – ci aspetta il ripristino di tutte le superfici interne». Questa ragazza abruzzese ha studiato Tecnologia e diagnostica per la conservazione e il restauro dei beni culturali all’Università di Camerino. Poi l’apprendistato nel laboratorio di Angelo Pavoni, professionista di riferimento per la Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, e le prime esperienze lavorative, come quella con Iciet Engineering, nel cantiere di Santa Maria ad Cryptas a Fossa (L’Aquila). Nel mezzo la partecipazione ad A.m.b.r.a., corso di qualifica regionale secondo il progetto speciale “Restaurare in Abruzzo”. «Da qui sono partita mettendomi in proprio e svolgendo diversi interventi: a Massa Fermana (Fermo) per l’affresco della crocifissione all’interno del convento francescano, nella chiesa di San Nicolò a Lapedona (Fermo), in collaborazione con la società di Guglielmo Massucci, riportando a nuova vita cinque altari e quattro tele. A Sarnano (Macerata), dove, con Alfredo Beleggia, ho restaurato quattro dipinti del diciassettesimo secolo per la chiesa di San Francesco, fra cui una copia dell’Apparizione della Madonna col bambino a San Filippo Neri, copia di quella di Guido Reni. Infine il risanamento, per l’Ufficio culturale dell’ambasciata della Repubblica araba d’Egitto, di un pannello policromo in gesso».