Federico De Cesare

L’EDILIZIA RIPARTE DAL SUD

di Andrea Sisti

L’elezione è avvenuta lo scorso 12 novembre a Roma, nel corso del consiglio nazionale dei Giovani imprenditori edili. «Una grande soddisfazione – il primo commento di De Cesare – insieme alla responsabilità di guidare un gruppo coeso che dovrà occuparsi di questioni d’interesse per l’intero Paese». Massima attenzione rivolta all’efficientamento d’infrastrutture e collegamenti, alla tutela del territorio per scongiurare fenomeni di dissesto idrogeologico, alla riqualificazione di città e periferie, alla messa in sicurezza di edifici pubblici, in particolare quelli scolastici… Tutto in un contesto dove la lentezza burocratica, le infiltrazioni mafiose e la corruzione, l’abusivismo, la disoccupazione sono all’ordine del giorno. «Agiremo per rilanciare un intero comparto e contribuire a porre ai margini questi fenomeni».

Il Comitato ha una dimensione ampia, arrivando a comprendere Lazio e Marche, oltre al Sud e alle isole: «Non solo, quindi, quello che viene comunemente identificato come il Mezzogiorno, ma – sottolinea De Cesare – un’area allargata, dove il nostro settore si muove a diverse velocità. I recenti dati Istat mostrano una ripresa generale, andando però nel dettaglio ci si accorge che a beneficiare di una minima crescita sono principalmente i territori del Nord. È fondamentale che un risveglio ci sia, allo stesso modo, nel Meridione e nel Centro».

La politica ha capito che l’ambito delle costruzioni deve essere primario se si vuole uscire dalla crisi, «per questo condividiamo le recenti parole del ministro Angelino Alfano, ma la priorità non è certo il Ponte sullo Stretto: le grandi opere concentrano ingenti risorse e fanno passare in secondo piano interventi medio-piccoli, urgenti e funzionali». Poi c’è la legge di Stabilità, ha stanziato troppo poco per il Sud? «Sono stati confermati gli incentivi al privato, si registra però una grave carenza della domanda pubblica. Per fortuna le misure comunitarie, indirizzate soprattutto al Mezzogiorno, possono riequilibrare il deficit che si è venuto a creare tra Ue e ambito nazionale. L’obiettivo è il massimo e migliore utilizzo dei Fondi strutturali europei 2014-2020, andando a istituire un filo diretto con Bruxelles. Sono questi, oggi, gli strumenti primari per garantire continuità d’investimento agli enti locali».

Una considerazione sul sistema bancario, accusato da diverse parti di aver chiuso i rubinetti, e che «dovrebbe ridare ossigeno, andando magari a selezionare i finanziamenti, perché solo così la macchina può rimettersi in moto. Negli Stati Uniti e in Germania, per rigenerare l’economia, si è cominciato dall’edilizia. L’edilizia che fa da volano per più di 50 ambiti professionali collegati, dalle aziende di impianti elettrici a quelli idraulici, dall’arredatore d’interni al serramentista…».

Da Giovane, Federico De Cesare pensa anche al futuro: «Un domani che è racchiuso in parole come innovazione, formazione, internazionalizzazione e “project financing”. Per tornare al contesto locale, sarebbe bello se un giorno, finalmente, fare impresa al Sud non fosse più difficile che al Nord. Ci proveremo con tutte le nostre forze!».