Lumaca Italia

L’IMPRESA DELLA LUMACA

di Andrea Beato

Due giovanissimi fratelli, Andrea e Paolo Basciano, con un allevamento da 300mila lumache. Il primo geologo, l’altro laureato in acquacoltura e igiene delle produzioni ittiche all’Università di Bologna. Esperti del settore, si potrebbe pensare. E invece no, fino a qualche anno fa Andrea faceva il rappresentante nell’ambito medico, Paolo si era addirittura trasferito in Australia per vivere una bella parentesi nel Queensland, all’interno di un’azienda di gamberi! Nel 2014 decidono di unire le forze e intraprendere un percorso imprenditoriale, fieri di essere abruzzesi. Fanno ricerche, s’informano, studiano e rivolgono l’attenzione verso una nicchia interessante, l’elicicoltura. Un mercato nazionale in fase di forte crescita, ma in gran parte caratterizzato dall’importazione, con valori che toccano addirittura il 70%.

«Abbiamo fatto tutto da soli – dicono i Basciano -. Dopo aver preso come riferimento le migliori realtà italiane, raccolto dritte e dati su internet, libri e riviste, l’obiettivo è stato quello di capire in cosa la start up potesse essere diversa». Con un investimento personale di 30mila euro, senza ricorrere a bandi, fondi e quant’altro, danno il via all’impresa. Passo fondamentale l’individuazione di un terreno idoneo, trovato dopo una rapida ricerca nelle campagne di Città Sant’Angelo (Pescara). «Un’area di 4mila metri quadrati non lavorata da più di 20 anni e con una presenza di agenti chimici e pesticidi pari allo zero». La base ideale per chi vuole davvero installare un ciclo biologico completo e all’aperto. «Nutriamo infatti le chiocciole – tengono a precisare – solo con bietola, cavolfiore, trifoglio, girasole, senza ricorrere a mangimi. Uno studio condotto dalla dottoressa Roberta Faraone, biologa nutrizionista, ha proprio dimostrato come, per mezzo dell’impostazione adottata, il risultato finale, già ricco di proteine e povero di grassi, sia di una qualità estrema, completamente naturale, con ottimi riscontri in termini di gusto e corposità delle carni».

La Helix Aspersa Muller è quindi l’indiscussa protagonista di questa attività 2.0. «I recinti che vedete, le reti anti predatori a doppia balza, anche per fermare la lenta fuga degli esemplari, lo steccato intorno al campo, piantato in profondità per prevenire l’intrusione di talpe, serpenti, rane, sono completamente opera nostra». I ritmi appaiono accettabili, «le lumache vanno in letargo durante l’inverno. A febbraio si inizia a preparare la terra e a marzo avviene la semina dei vegetali. Prima dell’estate vengono immesse le riproduttrici e, attraverso un percorso che si autoalimenta grazie all’ermafroditismo, arrivano a depositare le uova, in media 80, 90 per ciascun animale. Dopo un mese si schiudono per dar luce ai nuovi piccoli. Crescono durante la stagione più calda e a metà settembre, inizio ottobre, si procede alla raccolta per 30 giorni. Le trasportiamo in locali areati per la spurgatura e dopo circa tre settimane senza nutrirsi, in un magazzino a umidità controllata, sono preparate per la commercializzazione.

«Confezioni che vanno dai 500 grammi fino ai 20 chili, con una capacità di consegna di 24/48 ore in tutta la Penisola, da nord a sud, e la possibilità di ordinare il prodotto direttamente sul sito web www.lumaca-italia.it. La politica di prezzo scelta è di dieci euro al chilo, indipendentemente dalla tipologia di consumatore». E così in tanti hanno cominciato a rivolgersi alla società made in Abruzzo: «Moltissimi privati, appassionati, pronti a esaltare il frutto dei nostri sacrifici in ricette gustose e tradizionali, supermercati della grande distribuzione organizzata, sia in zona che in altre regioni, perfino in Sardegna. E poi i ristoranti, a partire dalla stella Michelin del Villa Maiella di Guardiagrele (Chieti), passando per il pescarese Paneolio, toccando la Toscana, nei locali esclusivi di alcuni chef pluripremiati». I fratelli Basciano non intendono certo fermarsi sul più bello, anzi…

«Stiamo già pensando di ingrandirci e andare inoltre a creare un laboratorio di trasformazione per la preparazione di sughi, paté e caviale. Con l’associazione Lumacamica, di cui facciamo parte, vogliamo muoverci per il riconoscimento, a livello europeo, del bollino bio per le lumache». Passione e voglia di sfondare. Qualcosa ci dice che sentiremo ancora parlare di questi due ragazzi e delle loro chiocciole.

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