di Andrea Beato
L’agenzia pescarese di Mariano Pardi e Silvia Angelini rappresenta brand come Guess, Nike, Malìparmi, Imperial, Yaya… Un rapporto di esclusiva per tutto il Centro Italia.
I MIGLIORI FASHION BRAND RAPPRESENTATI DA MARIANO PARDI E DA LIVE SHOWROOM
Il ruolo dell’agente di vendita è radicalmente cambiato, soprattutto nel settore moda. A spiegarlo è Mariano Pardi, amministratore di Live Showroom, realtà con base a Pescara impegnata nella distribuzione di importanti fashion brand. «Dopo la laurea alla d’Annunzio – racconta Pardi -, ho frequentato, fuori regione, un master in business administration. Master che mi ha permesso di ottenere una primo impiego a Milano, nel reparto acquisti di Rinascente. In particolare, nel segmento abbigliamento. Doveva essere un periodo di soli sei mesi, si è trasformato in un’assunzione in piena regola». Da lì una parentesi in Henkel, ancora nella città meneghina, per poi far ritorno in Abruzzo alla corte di Sixty, per il lancio delle linee bimbo per i vari marchi della casa madre. «Un team dedicato e un fatturato generato di circa 20 milioni di euro a stagione. Sono rimasto quasi cinque anni, per approdare successivamente in Guess, chiamato a sviluppare il loro concept dedicato al bambino per l’Europa». La volontà principale sempre quella di rientrare nella regione adriatica. «Ho scelto di tornare giù, facendo il consulente commerciale per Guess e altre aziende». Nel 2010 nasce l’agenzia Live Showroom, con il contributo della moglie/socio Silvia Angelini.
GUESS E MOLTO ALTRO PER LIVE SHOWROOM: NIKE, MALÌPARMI, IMPERIAL, YAYA…
«Guess ha iniziato ad affidarci le sue linee minori, a cominciare da quelle per i più piccoli, ma in breve tempo siamo inoltre passati a rappresentare l’intimo, il mare, il jeans, la fascia più alta Marciano e gli accessori, calzature escluse. Ci è stato chiesto da subito un investimento notevole in termini di spazi e risorse. I risultati sono però arrivati, così come l’esclusiva per il Centro Italia. Un’area di 30mila chilometri quadrati che comprende Marche, Abruzzo, Molise, Umbria e si traduce in 200 clienti. Molti dei quali vengono direttamente a trovarci qui nella nostra sede espositiva. Due livelli e 500 metri quadrati, con un colpo d’occhio su praticamente tutte le collezioni a disposizione, una maggiore conoscenza, informazione e sinergia». La professione si sta evolvendo, spingendosi verso frontiere che richiedono un approccio moderno. L’immagine dell’intermediario in automobile, pronto a macinare migliaia di chilometri per accontentare i diversi negozianti, è destinata a cambiare per sempre. «La differenza sta tutta nell’approccio di natura imprenditoriale – afferma Pardi -. Fondamentale in questo la mia formazione e lo Studio D’Incecco, partner che ci segue dal 2012. Il dottore commercialista Alfredo D’Incecco e il collega Stefano Angelini hanno sviluppato un lavoro straordinario. Un lavoro di analisi, di controllo costante, come quello che si dovrebbe adottare in una qualsiasi realtà produttiva, che ci ha permesso di procedere a delle ottimizzazioni dei costi e a una migliore gestione del personale. Ciò ha consentito di crescere con tranquillità, potendo ragionare su sbocchi e mercati ulteriori. Abbiamo perciò aggiunto griffe come Nike, Malìparmi, Imperial, Yaya, che rappresentano il 30% della torta complessiva dell’attività».
LIVE SHOWROOM DI MARIANO PARDI PRONTO A LANCIARE UN NUOVO PROGETTO BASATO SU MARKETING, COMUNICAZIONE E DIGITAL INNOVATION
Griffe complementari, con posizionamenti e fasce di prezzo differenti, che non entrano mai in concorrenza tra loro. La volontà quella di ampliare l’offerta, seguendo i gusti e le tendenze in atto, raggiungendo nuovi target di utenti. Un impegno che quindi non si concentra più solo in determinate stagioni, ma abbraccia l’intero anno. Fuori dalla stagionalità, non esistono tempi morti, il flusso finanziario è continuo e il ritorno economico notevole. «Una realtà come Nike ci ha insegnato molto. Per il colosso dell’abbigliamento sportivo non abbiamo un campionario da mostrare. La qualità la si conosce, il resto viene fatto tramite un tablet o un smartphone. Con Imperial, invece, ci siamo dovuti adeguare a quello che in gergo viene chiamato il “fast fashion”, dove si ha a che fare con il pronto e i tempi di consegna sono strettissimi. Relazioni ed esperienze capaci di arricchire il know-how, farti riflettere e rimettere in gioco. Così ci stiamo muovendo per andare ad acquisire ulteriori zone, 400 esercizi, e lanciare un progetto innovativo e sperimentale: un pacchetto completo con servizi di marketing, comunicazione e digital innovation per potenziare l’immagine, la promozione e gli affari della nostra clientela».