di Andrea Beato
LTForm della famiglia D’Antonio ha il suo core business nella produzione di sedute e poltrone per ufficio, spazi di attesa, collettività e conferenza.
DA STILPEL A LTFORM CON LIVIO D’ANTONIO E LA MOGLIE IVANA ABATUCCI
“Welcome, have a seat”, “Benvenuto, si accomodi, prenda una sedia”. Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa frase nella vita? Un invito all’accoglienza, mettersi a proprio agio, rilassarsi che è presente anche nel payoff di LTForm. L’azienda ha sede a Montorio al Vomano (Teramo), un quartier generale che si estende su 8mila metri quadrati. È qui che incontriamo la famiglia D’Antonio, famiglia che ha saputo portare questo player al successo nazionale e internazionale: «Nel 1976 – ricorda Livio D’Antonio – ho fondato, con mia moglie Ivana, la nostra prima realtà denominata Stilpel. Il business, da subito, focalizzato nella produzione di sedute per ufficio, ma conto terzi». Una combinazione perfetta, con la signora Ivana Abatucci (che oggi riveste il ruolo di amministratore dell’attuale società, ndr) a seguire tutti gli aspetti amministrativi e Livio D’Antonio, imprenditore visionario, pronto a dare forma concreta alle sue idee, spinto da passione e un pizzico di sana incoscienza. «Avrei potuto ottenere il posto fisso – ricorda -, invece ho continuamente creduto nel territorio di appartenenza, nello sviluppo e nella possibilità di costruire un percorso imprenditoriale fatto di soddisfazioni». Agli inizi degli ’80, l’attività cresce, si specializza allargandosi pure all’ambito delle poltrone e viene prodotto il primo synchron monoleva.
LE TAPPE PRINCIPALI DELLA STORIA DI LTFORM
«Nel 1994 la decisione di abbandonare la natura di terzisti e presentarci sul mercato con il brand LTForm». Sono anni di costruzione, con l’implementazione di una prima linea di articoli, di un catalogo e un’azione focalizzata in tutto il Centro-sud Italia. «Poi la crisi generale del 2008 è stata un duro colpo. Abbiamo quasi dovuto azzerare l’organizzazione – aggiunge Livio D’Antonio -, ma non ci siamo persi d’animo. Grazie pure all’ingresso e al supporto della seconda generazione, i figli Umberto e Federico, dei dipendenti, abbiamo reagito andando a delineare una nuova direzione commerciale e una rete vendita capace di considerare l’intero Paese». Gli sforzi, i sacrifici si traducono nella prima commessa importante con il colosso Poste Italiane: «Da lì le cose sono andate meglio. Acquisito ulteriori importanti clienti, Ferrovie dello Stato, solo per fare un esempio, e puntato sul rilancio della nostra immagine e comunicazione. Tappe decisive come la partecipazione al Salone del mobile di Milano, la nascita delle divisioni “office”, “contract” e “conference”, l’avvio delle collaborazioni con designer di fama indiscussa, che proseguono ancora ora con professionisti del calibro di Stefano Sandonà, Sabrina Bettini e lo studio Act Design.
DESIGN, MADE IN ITALY, QUALITÀ NELLA RICETTA TARGATA LTFORM
«Gli ingredienti giusti per cambiare mentalità e passare da semplici assemblatori a creatori di articoli esclusivi. Rispondiamo alle esigenze di operatività, comfort e arredamento con soluzioni altamente tecniche, modelli versatili in grado di riempire spazi differenti, contraddistinti da ergonomia, stile e un linguaggio contemporaneo. Abbiamo un controllo completo della gamma e delle diverse fasi di realizzazione, potendo contare su un mix unico che fonde legno, metalli e tessuti, esaltato da tecnologie di ultima generazione, puro talento artigianale e un approccio sempre più “green”». Così 7000, Elettra, Croma, le innovative Edgar e Sinva sono ormai considerate dei “must”. Con caratteristiche del genere, i numeri di LTForm parlano di oltre 50 risorse umane dirette impiegate, più di 1.000 sedute al giorno che escono dallo stabilimento abruzzese e un fatturato che si attesta sui 10 milioni di euro. «L’export rappresenta, in questo momento, il 20% del totale, raggiungendo l’Europa, l’Arabia e l’Africa, contesti in cui viene riconosciuto e apprezzato il “made in Italy”, il know-how e lo stile inconfondibile che ci contraddistingue. Adesso non vogliamo certo fermarci. Stiamo costituendo un vero e proprio Gruppo con l’acquisizione di altre due aziende abruzzesi, per mettere in piedi un distretto che completerà l’offerta con armadi metallici e da spogliatoio». Un cerchio che si chiude, perché sedersi va bene, ma almeno la mente deve continuare a essere in costante movimento!
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