Il Covid-19 ha rimescolato le carte a livello globale. Ma non solo. Anche un magazine “locale” come il nostro risente, in qualche modo e per via indiretta, ancora della pandemia. Non è semplice gestire, da parte del nostro storico fornitore, l’approvvigionamento della carta per la stampa. Variabile fondamentale per una rivista che crede, ancora tanto, nel formato più tradizionale. Come noi, viaggiando per l’Abruzzo, incontriamo realtà che lamentano l’aumento dei prezzi, se non addirittura la totale mancanza, di materie prime e componenti. Per non parlare del costo dei carburanti, dell’elettricità, del gas… Nonostante queste enormi difficoltà, la classe imprenditoriale e lavoratori non si perdono d’animo e sono fiduciosi verso una imminente ripartenza. La voglia di accettare nuove sfide l’abbiamo, in primis, riscontrata in Luca Di Sano. Di Sano, classe 1979, ingegnere meccanico con laurea conseguita all’Università degli studi dell’Aquila, ha alle spalle esperienze professionali in alcune delle più importanti aziende attive in regione e una significativa parentesi vissuta alle dipendenze di una multinazionale americana operante nell’Oil&Gas. «Nonostante la carriera ricca di soddisfazioni – spiega nella lunga intervista di “Cover story” -, ho sempre coltivato il sogno di prendere in mano la società fondata da mio padre Bruno. Nel 2016 ho rilevato la divisione trasporti della Di.Sa. e avviato l’attività contraddistinta dall’attuale denominazione LDS». La continuità garantita dallo stesso “headquarter” che sorge a Francavilla al Mare (Chieti) in Contrada Valle Anzuca, ma un approccio preciso e moderno, con un’organizzazione del lavoro completamente differente, la voglia di arricchire da subito la flotta composta solo da tre bisarche e introdurre novità cercando di diversificare la proposta. «Con il Covid – racconta Di Sano -, da un giorno all’altro il nostro “core business” del trasporto veicoli ha subito una forte contrazione. Senza perderci d’animo, l’idea è stata quella di spingerci, in aggiunta, verso le merci. Guardando al concreto, una differenziazione necessaria orientata sostanzialmente ad abbracciare le derrate alimentari secche, le bevande come vini e birre in ingresso… Articoli gestiti con bilici e motrici centinate, contando oggi già quattro modelli di proprietà dedicati». E a dare impulso, l’accordo commerciale siglato con una famosa industria del food, simbolo del “made in Italy”, per contribuire a far “viaggiare” i suoi prodotti in Europa. Con queste due anime complementari, il futuro di LDS sembra accelerare e dirigersi spedito. Così come quello di LTForm, player di Montorio al Vomano (Teramo), guidato dalla famiglia D’Antonio, che con le sue linee di arredo per ufficio, arredo contract e le sue poltrone conferenza si conferma leader in un comparto dove il “made in Italy” è, sicuramente, una variabile fondamentale. E le ambizioni parlano, pure in questo caso, di ulteriori investimenti già portati a termine, per allargare le categorie di prodotti, completare l’offerta e costituire un vero e proprio distretto specializzato, interamente focalizzato in Abruzzo. In Abruzzo nascono anche gli impianti per il sollevamento di MyQube. Ascensori, montacarichi e piattaforme elevatrici pesanti: «I nostri impianti – sottolineano i due soci Gianluca Iarussi e Gianluca Tomei – sono commercializzati in Italia e in molti altri Paesi tra i quali Germania, Svizzera, Francia, Regno Unito, Slovenia: il design e la progettazione sono totalmente abruzzesi, a San Giovanni Teatino (Chieti) per la precisione. Poi tutto viene assemblato in Lombardia. Crediamo che un ascensore sia un oggetto personale. Ci siamo specializzati, ad esempio, nella fornitura di montacarichi per cantine vitivinicole. Tutto ciò che è trasporto da un piano all’altro di persone e materiali legato alle cantine e quindi botti, casse di bottiglie, operatori e ospiti. Già abbiamo realizzato cantine in Valpolicella, Monferrato e in diverse altre zone in Italia e all’estero».

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