di Andrea Beato – Foto Mattia Astolfi
Marcozzi Costruzioni, realtà teramana attiva nell’edilizia, nell’arte e restauro, ha tagliato il traguardo degli 80 anni di storia. Impegnata anche nella ricostruzione post-sisma, oggi è guidata da Enzo ed Ennio Marcozzi.
MARCOZZI COSTRUZIONI: UNA STORIA CHE INIZIA NEL CUORE DI TERAMO
Ci sono aziende capaci di legare la propria storia al territorio di appartenenza. Aziende che contribuiscono allo sviluppo, al progresso dell’area in cui operano, andando, col tempo, a creare un modello imprenditoriale solido, a elevato valore aggiunto e applicabile in altri contesti. Ne è un esempio Marcozzi Costruzioni, che affonda le sue radici a Teramo. L’iscrizione alla Camera di commercio provinciale è datata, addirittura, 15 aprile 1937, con il capostipite Alfredo Marcozzi che avvia la sua attività nel campo dell’edilizia. Poi arrivano i figli Umberto, Elia, Ennio e, qualche tempo dopo, i nipoti Enzo, Gian Michele e Valentina. L’alternanza di tre generazioni e diverse professionalità, tutte confluite in un’unica struttura. Oggi l’assetto vede ai vertici il geometra Enzo Marcozzi, amministratore, e lo zio Ennio Marcozzi, ingegnere e direttore tecnico. «Siamo stati – ricordano i due soci nel corso di questa lunga intervista – tra i primi a innalzare, sul finire degli anni Cinquanta, un immobile in cemento armato nel cuore della “nostra” città: cinque piani nelle vicinanze dell’Anfiteatro romano». Moltissimi gli interventi, non solo residenziali, che hanno caratterizzato il capoluogo abruzzese e i comuni limitrofi, come quello per il secondo lotto dell’ospedale civile, i due bunker per il reparto di radioterapia dell’asl locale, il cimitero urbano, la ristrutturazione dei locali a servizio delle strutture sanitarie del Centro iperbarico di San Nicolò a Tordino (Teramo), il nosocomio di Sant’Omero (Teramo)… Sintesi perfette tra strutture evolute e tecnologia all’avanguardia.
ENZO ED ENNIO MARCOZZI: «CON LA TRASFORMAZIONE IN SRL ABBIAMO INIZIATO A OPERARE ANCHE FUORI REGIONE»
«Nel 1988 ci siamo trasformati in srl. Una scelta voluta per imprimere un cambio di passo, approdare a una migliore organizzazione interna ed essere pronti a varcare i confini regionali». Un’evoluzione che porta, ad esempio, ai lavori per l’installazione delle barriere fonoassorbenti sul tratto autostradale alle porte di Roma. Ma il vicino Lazio è solo l’inizio di una lunga serie di commesse pubbliche gestite un po’ in tutta Italia, soprattutto Umbria, Marche, Emilia Romagna, Lombardia (il nuovo reparto di oncologia presso l’Ospedale Infermi di Rimini, il restauro e consolidamento del complesso della Biblioteca Malatestiana a Cesena, il restauro del liceo musicale con la realizzazione del nuovo auditorium di Varese, nonché il recupero del Teatro sociale di Stradella, vicino Pavia). «Abbiamo esportato il know-how, la capacità di seguire ogni progetto in maniera completa, dagli adempimenti tecnico-amministrativi alle varie fasi di progettazione, dall’esecuzione alla predisposizione dei collaudi, fino alla manutenzione nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti in vigore». Fiore all’occhiello la manodopera impiegata, in molti casi dei veri e propri artigiani in grado di garantire una elevata qualità e simbolo di un legame indissolubile con la terra d’origine. «Nonostante gli 80 anni di impresa festeggiati nel 2017, i circa 8 milioni di euro di fatturato, le 50 risorse tra dipendenti, collaboratori e consulenti, ci sentiamo ancora una grande famiglia». Una famiglia che si riavvicina a casa sul finire dei Novanta, dopo il terremoto che ha come epicentro le zone di Annifo e Colfiorito (Foligno). «I danni provocati dal sisma hanno permesso di potenziare e perfezionare la nostra divisione “Arte e restauro”. Edifici recenti e storici, vincolati dalla soprintendenza dei beni culturali, riportati alla loro efficienza e bellezza estetica grazie a operazioni di conservazione, consolidamento e restauro. Alla base l’analisi di nuovi materiali, metodi applicativi e la sinergia con figure esperte per proporre soluzioni adeguate e sicure. Significativo l’impegno nel centro di Spoleto (Perugia), durato per un decennio, dove, tra i vari cantieri, abbiamo provveduto all’adeguamento sismico e funzionale del palazzo comunale».
MARCOZZI COSTRUZIONI, L’IMPEGNO PER LA RICOSTRUZIONE DELL’AQUILA E L’OBIETTIVO EUROPA
E le conoscenze acquisite e le procedure ormai codificate si rivelano fondamentali anche in seguito alla terribile scossa del 6 aprile 2009 all’Aquila. Una ricostruzione complessa e a piccoli passi, che sta però finalmente giungendo ai primi risultati concreti. «Tra le case history seguite direttamente possiamo citare Palazzo Falvella Di Nanna, l‘aggregato “I due cortili” e Palazzo Dragonetti, quest’ultimo in fase di ultimazione. Realizzazioni in cui la cabina di regia rimane sempre il nostro quartier generale di Castellalto (Teramo), in località Montecchia. 5mila metri quadrati suddivisi tra uffici e magazzino, con a disposizione un ampio parco mezzi e attrezzature, di cui un moderno sollevatore telescopico rappresenta solo l’ultimo investimento in ordine di tempo». Nonostante la crisi del comparto sembri non conoscere fine e le pastoie burocratiche rappresentino ancora un serio ostacolo alla ripresa, il futuro di questa realtà sembra già scritto: «Vogliamo proseguire un percorso fatto di serietà, preparazione e impegno, caratteristiche che ci hanno consentito di raggiungere traguardi importanti. Un iter di eccellenza testimoniato, inoltre, dal conseguimento delle certificazioni Iso 9001, Ohsas 18001 e Iso 14001. Il nostro domani è qui in Abruzzo e, allo stesso tempo, verso una dimensione più ampia». Sul tavolo la possibilità, non troppo remota, di spingersi nel panorama europeo, magari insieme con un partner autorevole, per portare il modus operandi e tutto il dinamismo di Marcozzi Costruzioni.