MEZZOPASSO LA BIRRA CHE LASCIA IL SEGNO

di Andrea Beato

Il modello unico del birrificio artigianale MezzoPasso: dalla produzione alla distribuzione e spillatura del prodotto… Tutto in un’unica azienda.

I PROTAGONISTI DEL BIRRIFICIO ARTIGIANALE MEZZOPASSO

Un “MezzoPasso” per guardare avanti e dar vita a qualcosa di speciale. Un “MezzoPasso” per credere in una passione e portarla a livelli di eccellenza. Gabriele Di Marcantonio, formazione giuridica e consulente in progettazione europea, e Bernardo Perfetti, psicologo e ricercatore, messe in secondo piano le loro specializzazioni, sono oggi mastri birrai. Un percorso lungo, iniziato ufficialmente nel 1998 da “homebrewer”, con il loro piccolo birrificio racchiuso nel garage di casa, e proseguito nel 2012, fondatori della “beer firmFiscellus Mons (il nome con cui gli antichi romani identificavano il Gran Sasso, ndr). Ma per il salto di qualità c’è bisogno di allargare il gruppo e coinvolgere Giovanni Sulprizio, Marco e Giovanni Paolini (anima e corpo, i tre, della società Diffusion Beer con sede a Popoli, nella provincia pescarese), Giampiero Tornar e Glauco Di Meco (titolari dello storico Jayson’s Irish Pub a Pescara). Un team di sette professionisti, sette amici, che ora compongono il cerchio perfetto: dalla produzione artigianale alla vendita, fino alla spillatura.

LE BIRRE E I PREMI DI MEZZOPASSO

Filiera completa capace di generare valore aggiunto e permettere di dedicarsi, intensamente, alle otto etichette fisse, più alcune proposte stagionali, che caratterizzano l’offerta di MezzoPasso: dalla classica Best Bitter, “english style” dal contenuto grado alcolico e dal colore oro intenso, alla Millican Extra, ambrata, rotonda e morbida da bere, giudicata migliore birra dell’anno, nella categoria “Strong Ale”, nel corso del Beer Attraction 2017 di Rimini; oppure la Strike Apa, che ha conquistato una medaglia d’argento, tra le “New style Pale Ale”, all’European Beer Star di Norimberga; successo bissato alla Brussels Beer Challenge, nella sezione “Speciality beer”. Premi che contribuiscono ad accrescere la notorietà del marchio, presente chiaramente molto in Abruzzo e sempre di più nel Lazio, in Molise, Campania, Basilicata, Veneto, Lombardia, in ristoranti e locali tipici, enoteche e “beer shop”, nei fusti da 20 litri e nei formati in bottiglia da 33 e 75 centilitri. Intanto l’impianto aziendale da 20 ettolitri sta per essere arricchito da ulteriori tre fermentatori, otto in tutto, per cercare di superare la soglia dei 900 ettolitri di schiuma e bollicine raggiunta quest’anno. E per farlo, sono già in rampa di lancio alcune nuove ricette, da scoprire e gustare fino in fondo!