MICUCCI ARREDAMENTI: ARTIGIANALITÀ E DIMENSIONE GLOBALE

di Evelina Frisa – Foto Sara Seccamonte

Micucci vuol dire mobili su misura e “Made in Italy”, per un arredamento personalizzato per case, negozi e attività, anche in formula contract.

L’ARREDO MADE IN ITALY SU MISURA DI MICUCCI ARREDAMENTI

«Crediamo in quello che facciamo, lo si percepisce dalla passione con la quale affrontiamo ogni nuova sfida. Ogni mobile ben fatto, funzionale e produttivo nasconde un’enorme ricerca, fatta di decenni di esperienze, errori, collaborazioni, impegno, notti insonni e smisurata curiosità». Questa frase è una sintesi perfetta di Micucci Arredamenti, azienda attiva dal 2017, ma che ha alle spalle una lunga esperienza nel settore. A fondarla Michele Fatone e Antonietta Micucci, coppia nella vita e nel lavoro, accomunati dalla lungimiranza e dalla voglia di fare. Da Foggia si sono trasferiti in Abruzzo per dare vita a questa nuova realtà, con sede a Chieti.  Si occupano dell’arredamento su misura con mobili “Made in Italy”.
Progettano e arredano locali commerciali di tutti i generi: bar, ristoranti, gelaterie, gastronomie, pizzerie, panifici, hotel, ma lavorano anche per abitazioni private. Il punto forza è nell’arredo “contract”: non curano solo la semplice fornitura di mobili, ma la realizzazione dell’intero allestimento, dal disegno fino al montaggio per realizzare un arredamento unico, personalizzato e su misura. A parlarcene è Michele Fatone. Arredatore esperto, ha iniziato da giovanissimo a occuparsi di mobili e materiali. Passa molto tempo in viaggio, segue personalmente la clientela con impegno e attenzione. «Amo i miei clienti – racconta con orgoglio -, quando mi chiamano vado a vedere i loro locali. In genere, inizio con l’osservazione. Mi siedo, mi guardo attorno, cerco di capire cosa potrebbe essere davvero utile, come migliorare un arredamento, come accrescere il business dell’attività. A volte sono dei dettagli a far nascere delle idee, poi ci mettiamo al lavoro per creare, ad hoc, un arredamento che possa caratterizzare al meglio il locale, rispecchiare la sua missione e attrarre clienti e fidelizzarli».

MICUCCI ARREDAMENTI NEL MONDO: IL VALORE AGGIUNTO DELL’ESSERE ITALIANI

Il 70% del loro lavoro è all’estero, in particolare in Germania e Spagna, ma anche a Dubai, l’allestimento di alberghi a Marrakech e in molte altre località.
«Essere italiani è un valore aggiunto, nel mondo apprezzano molto il nostro stile. Il Made in Italy è garanzia di qualità e bellezza. Nel logo aziendale è riportata la bandiera italiana e ne siamo fieri. Con noi lavorano artigiani, falegnami, esperti di idraulica e di impianti elettrici. Dalla progettazione alla realizzazione dei mobili, c’è cura, attenzione per le materie prime di qualità e per la funzionalità degli arredi. Oltre alla produzione realizzata direttamente, collaboriamo con piccole aziende artigianali che lavorano metalli, pietre, tessuti, che si occupano della verniciatura. Mia moglie si occupa dell’amministrazione e della gestione dei materiali, mentre io del contatto diretto con i clienti. Abbiamo uno staff ben organizzato e cerchiamo di far fronte a ogni esigenza». A soli tre anni dall’apertura c’è stata la pandemia. Un periodo difficile per tanti, ma Micucci Arredamenti ha saputo far fronte alle difficoltà: «Il 20 marzo del 2020 – spiega Michele Fatone – siamo partiti per la Germania. Lì il lockdown c’è stato nei mesi successivi e abbiamo potuto lavorare all’allestimento di due locali che hanno aperto uno il 19 aprile e l’altro il 20 giugno. Non ci siamo fermati, anzi, il nostro fatturato è quadruplicato. Certamente abbiamo avuto difficoltà a reperire alcune materie prime, siamo però riusciti a superare quel periodo e a garantire ai clienti tutto il supporto necessario».  Nella sede, oltre alla sala espositiva, ci sono dei piccoli e ben organizzati uffici, un ampio e funzionale magazzino e spazi organizzati per le varie aree di lavoro che vanno dalla bordatura al taglio.

L’ARREDAMENTO DI MICUCCI CHE UNISCE LA TRADIZIONE ARTIGIANA E LA RICERCA

Una realtà internazionale, ma al contempo artigianale. I profumi sono quelli del passato, le mani degli addetti si muovono in maniera sapiente sui materiali, assemblano alla perfezione i pezzi. La loro è un’arte delicata che rischia di scomparire: «Nei sogni, infatti, c’è la voglia di tramandare la nostra esperienza ai giovani. Ci piacerebbe aprire una scuola per formare artigiani, per far conoscere i segreti della falegnameria. C’è difficoltà a reperire personale qualificato in questo settore. Abbiamo due figli di 17 anni, vanno ancora a scuola, ma si stanno avvicinando con curiosità alla realtà di famiglia e cerchiamo di trasferire loro le nostre competenze e la nostra passione. Se in futuro sceglieranno altre strade, comunque avranno un bagaglio prezioso da portare con loro». Il punto di forza sta in questo: unire la tradizione con la ricerca. «È la curiosità che ci spinge a esplorare nuovi territori estetici e tecnologici nel campo dell’arredamento, alla perenne ricerca del meglio. Perché la base di ogni progresso è sempre la convinzione di poter migliorare incessantemente».

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