MONETTI ANCORA ALLA GUIDA DI CONFCOOPERATIVE ABRUZZO

di Elena Gramenzi

A fine febbraio si è tenuta l’assemblea “Diversamente cooperativi” di Confcooperative Abruzzo, che ha confermato Massimiliano Monetti come presidente per i prossimi quattro anni.

“DIVERSAMENTE COOPERATIVI” L’ASSEMBLEA DI CONFCOOPERATIVE ABRUZZO

Mercoledì 26 febbraio si è svolta presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare l’assemblea di Confcooperative AbruzzoDiversamente cooperativi”. Nel corso dell’incontro è stato rieletto, per i prossimi quattro anni, Massimiliano Monetti come presidente della più grande associazione di cooperative abruzzesi, che rappresenta 287 realtà espressione di 46.825 soci che danno lavoro a 6.527 persone, con un fatturato pari a 791.172.662 milioni di euro. «La cooperazione, in quanto economia della persona, ha in sé la forza per reagire e l’orgoglio per ridare speranza all’Abruzzo e all’Italia in periodi difficili e impegnativi come quelli che stiamo vivendo – è uno dei messaggi di ottimismo e motivazione lanciati dall’assemblea di Confcooperative Abruzzo -». Un momento culturale arricchito dalle presenze di autorevoli ospiti, numerosi cittadini, operatori economici e rappresentanti istituzionali, il tutto in un clima di trepidazione a causa delle recenti vicende riguardo il Coronavirus. Tuttavia, la voglia di fare è sempre presente: «Siamo consapevoli dei danni che l’epidemia sta facendo – ha detto Emanuele Imprudente, vicepresidente della giunta regionale e assessore all’Agricoltura -, ma realtà come la vostra fanno ben sperare perché ci parlano di un’economia che sa guardare al futuro». Il presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, ha descritto perfettamente la situazione economica attuale dopo aver delineato un universo giovanile dove la disoccupazione si lega al problema di tanti che non vogliono fare nulla, i cosiddetti “neet”, rimarcando come «la cooperazione sia speranza per le possibilità lavorative ma anche perché luogo di innovazione e valorizzazione dei talenti». Ufficialmente il nuovo consiglio direttivo di Confcooperative Abruzzo sarà composto da Pietro Iacobitti, Enzo Sulpizio, Annalisa Del Cane, Luciana Mastrolonardo, Tiziana Taucci, Cristina D’Aprile, Tristano Cervella, Cesare Salvatori, Mariassunta Lombardi, Massimiliano D’Innocenzo, Nicola Cinalli, Vincenzo Di Sabatino, Annamaria Ruggeri, Angela De Lauretis, Flavia Cruciani, Bledar Kishta, Carlo D’Angelo, Paola D’Angelo. Invece, il collegio dei revisori sarà composto da Luigi Ucci (presidente), Luciana Romualdi e Caterina Cassili, con membri supplenti Matteo Di Fabio e Mattia Di Paolo.

MONETTI DI CONFCOOPERATIVE ABRUZZO: «AVANTI TUTTA PER UN NUOVO PROTAGONISMO IN ABRUZZO»

In apertura dei lavori, Massimiliano Monetti ha tracciato un bilancio dei quattro anni trascorsi: «L’associazione è stata risanata e sono stati attivati importanti progetti innovativi come Vin.Co., acronimo di vino cooperativo, per la spumantizzazione dei vini abruzzesi, Borghi In, la rete delle cooperative di comunità che tanta speranza sta ridando alle zone interne, e le esperienze di housing sociale. Ora avanti tutta, all’attacco, per un nuovo protagonismo in Abruzzo». A seguire gli interventi di Giuseppe Milanese, sul tema della sanità, e Giorgio Mercuri, che ha parlato del ruolo dell’agricoltura e della pesca nello sviluppo di una regione, nell’ottica di un Paese più attento alla terra e al futuro. Sempre in mattinata, Maurizio Gardini, presidente nazionale di Confcooperative, ha commentato: «Specie in un momento come quello attuale, dobbiamo essere portatori di visioni positive. Anche i danni del coronavirus saranno limitati da un nuovo protagonismo economico e sociale che la cooperazione saprà dare al nostro Paese. Dunque, il nostro ruolo deve essere sempre di più quello di ascoltare, guardare e sviluppare energia e fiducia di cui l’Italia ha bisogno».

L’ECONOMIA VISTA DA CONFCOOPERATIVE NELL’ASSEMBLEA “DIVERSAMENTE COOPERATIVI”

Nel pomeriggio, agili “talk” condotti dalla presentatrice Lidia Di Blasio, ai quali sono intervenuti il presidente Monetti, che ha presentato i risultati della rete dei Borghi in Abruzzo, insieme a Paolo Venturi (Aiccon), Claudia Fiaschi (Forum Terzo Settore, e vicepresidente di Confcooperative), l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, Augusto Dell’Erba (Federcassa), fino all’economista Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali che ha dichiarato: «Mentre per aumentare la crescita c’è un’unica via, per lo sviluppo non c’è una sola strada ma molteplici perché devono tenere conto delle specificità di ogni realtà. Cosa che in Italia non è avvenuta, in quanto norme legali hanno cercato di uniformare un’Italia multiforme, senza tenere in conto le diversità. La diversità delle vie di sviluppo è importante. Quali le conseguenze di questo errore? Si è affermata l’idea che nell’economia di mercato c’è una sola forma di impresa, le altre sono minori, ma la realtà è ben differente, come dimostra il valore della cooperazione, che produce valore economico con una modalità diverso e un fine diverso. Inoltre, si è ritenuto che una dimensione possa andar bene per ogni impresa: questo soprattutto nelle banche ha creato non pochi problemi, omologando le Bcc a grandi gruppi che nulla hanno a che vedere con il credito cooperativo. Le cooperative di comunità, infine, sono espressione di luoghi diversi: la cooperazione lavora per un’Italia fatta di città di anime, non solo di pietre. Se vogliamo rivitalizzare la democrazia, non possiamo fare a meno della cooperazione. Non difendiamo questo settore in nome di un risparmio ma per una rivoluzione culturale».