MARCO RATENI IL GIOVANE PAESAGGISTA ROCK

di Luciana Mastrolonardo

Marco Rateni, giovane architetto laureato a Pescara, mescola nei suoi progetti musica, arte, ecologia, riciclo, riutilizzo e paesaggio.

MARCO RATENI E UNA NUOVA PROFESSIONE TRA MUSICA, ARTE, ECOLOGIA, RICICLO E PAESAGGIO

Il paesaggista rock non rientra tra i mestieri del presente, né tantomeno nelle proiezioni delle professioni del futuro individuate studiando i trend di mercato. Eppure ne abbiamo incontrato uno, Marco Rateni, neoarchitetto laureato a Pescara, che ha fondato la MR landart e ci ha spiegato il suo mondo in cui musica, arte, ecologia, riciclo, riutilizzo e paesaggio si mescolano per definire creativamente una professione che non c’era. Come si svolge il suo lavoro, a cavallo tra diversi mondi, lo chiediamo a lui, incontrandolo nella città adriatica, dove sta lavorando a un nuovo progetto da presentare al Comune. «L’idea è intervenire con progetti di fusione multisensoriale tra giardino e cultura rock, tra bellezza e ascolto, architettura e musica, sfruttando la carica simbolica delle copertine dei cd musicali per riqualificare parti periferiche di città. A febbraio a Cernobbio (Como) è stato selezionato il mio bozzetto ispirato dalla copertina di “The dark side of the moon” dei Pink Floyd, in cui ho ricreato con gli elementi naturali i colori e le forme della cover. Ho costruito la struttura in legno e ho reperito gli altri materiali sul posto: l’opera in poco tempo ha registrato 25mila visitatori.

IL PROGETTO DI MARCO RATENI ISPIRATO ALLA COVER DELL’ALBUM “THE DARK SIDE OF THE MOON”

Ho utilizzato ghiaia nera per il fondo, illuminazione led per l’effetto del raggio di luce nel prisma, pietre e fiori di diversi colori per l’arcobaleno del raggio, faretti Platek per un’atmosfera psichedelica nelle ore notturne e le sedute ottenute con il riciclo di flight case. La musica a fare da cornice al progetto, era ottenuta scansionando dei qr-code, tramite l’app Android MR landart, progettata per collegarsi automaticamente, sul proprio cellulare, alla musica ispiratrice». L’occhio della copertina “Adrenalize” dei Def Leppard, invece, è stato lo spunto per il progetto di una rotatoria in un quartiere periferico di Campobasso, utilizzando diverse sfumature di ghiaia blu, viola, nera e bianca. L’effetto delle scariche elettriche è stato ottenuto con finitura catarifrangente, l’effetto pupilla con una pacciamatura in paglia colorata di nero e piante di Ajuga reptans, scelte per i colori della loro fioritura. Rateni ha attivato in Abruzzo contatti con diverse amministrazioni comunali, che porteranno ad alcune interessanti applicazioni per le quali sta cercando sponsor e finanziatori. All’Aquila, il suo progetto di piazza tra virtuale e reale, fatta di relazioni e materiali di scarto, è stato premiato al contest “Piazza100”, e anche lì il suo obiettivo è portare uno dei suoi progetti tra musica e paesaggio.

ANCHE UNA MOSTRA PERSONALE A CAMPOBASSO PER MARCO RATENI

In questi giorni c’è una sua mostra personale a Campobasso, con i bozzetti ispirati alle copertine degli album, le foto delle opere realizzate e una nuova opera ispirata all’album “The best of both world” dei Van Halen: un modulo di giardino verticale, fatto con elementi naturali e materiali riciclati. L’intelaiatura in legno è di un vecchio infisso in legno, la rete metallica una zanzariera, i colori della copertina sono ricreati con segatura di scarto verniciata con pittura ecologica, ghiaia bianca, madreperla e lapillo. Abbiamo chiesto a Rateni come si fa a trasformare in professione una passione: «Già durante gli studi universitari non perdevo occasione per inserire citazioni musicali all’interno dei progetti, ad esempio una casa per artisti, chiamata “Man in the box”, come la canzone degli Alice in chains. Inoltre ho progettato un arredo urbano per ascoltare musica alimentato con il fotovoltaico, un’accademia musicale con sala concerto in un’area da riqualificare del comune di Chieti e, per finire, il mio omaggio ai Motorhead è stata la sagoma del progetto per la tesi». La musica salverà il mondo, come la bellezza, e non solo per una ragione estetica o esistenziale, ma per una sua misteriosa virtù terapeutica. Marco Rateni forse è riuscito a individuare uno dei modi possibili per farlo.