di Andrea Beato – Foto Andrea Straccini
Nuove strategie e vini di qualità per Novaripa, la società vitivinicola guidata da Robertino La Monaca che conta circa 400 soci e ha sede a Ripa Teatina (Chieti)
UN NUOVO CORSO PER NOVARIPA, RADICE ITALIANA
Ci sono storie fatte di tradizioni, passioni, valori assoluti. Elementi che, soprattutto col passare del tempo, assumono maggiore rilevanza diventando veri e propri punti di riferimento. Pilastri fondamentali che non possono essere messi in discussione, ma ai quali ci si può accostare con l’obiettivo di portare avanti una nuova visione, un sano spirito di rinnovamento. Per compiere evoluzioni del genere c’è bisogno di idee chiare, decisioni condivise, una buona dose di coraggio. Così è accaduto per Cantina Ripa Teatina che, alla soglia dei 50 anni di attività, ha scelto di cambiare passo. E il frutto generato si chiama oggi Novaripa. Un corso moderno, senza per questo dimenticare quanto di buono fatto in passato. Un cammino cominciato nel 1969, quando l’uomo mette per la prima volta piede sulla Luna e intanto, nelle campagne teatine con buona lungimiranza, il sindaco Vincenzo Antonio De Francesco si fa promotore per la costituzione della società cooperativa agricola del paese. «Tra i fondatori, un gruppo di circa venti persone, c’era pure mio nonno Raffaele – ricorda con orgoglio in apertura d’intervista l’attuale presidente Robertino La Monaca -. Ci vollero alcuni anni per strutturare concretamente l’azienda». Il principio racconta di conferimento delle uve e trasformazione in sfuso, con una vocazione dedita al rosso principe dell’Abruzzo intero, il Montepulciano. «La guida di Pierino Mangifesta ha condotto la nostra realtà fino alle porte del nuovo millennio». Nel ’99 una naturale transizione generazionale si traduce nella nomina al vertice del cda di Giuliano Alfonso Angelucci: «Con l’incarico di vice – aggiunge ancora Robertino La Monaca – e grazie all’apporto di forze fresche, abbiamo investito in tecnologia, introducendo macchinari all’avanguardia. Innovazioni che hanno permesso di perfezionare, progressivamente, le caratteristiche del prodotto finito, sempre più confezionato».
LO SVILUPPO DI NOVARIPA TRA INNOVAZIONE, FIGURE TECNICHE E LA VOGLIA DI GUARDARE LONTANO SENZA DIMENTICARE IL PASSATO
Con la prematura scomparsa di Angelucci nel 2006, la base sceglie la continuità e Robertino La Monaca diviene il successore. «L’aver puntato su figure tecniche come enologi e agronomi, con la loro professionalità, l’attenzione e selezione fin dalle lavorazioni in vigna, e poi la costituzione di un laboratorio interno di ultima generazione sono stati step fondamentali per proseguire un discorso incanalato sui binari dell’eccellenza». Discorso che trova il suo culmine nell’installazione di una linea d’imbottigliamento in sede, alla quale ne seguono presto altre, e nella commercializzazione sempre più diretta. «Il mio ruolo, inoltre, è stato ed è quello di agire sul fattore umano, valorizzare le risorse, a cominciare dai soci, adesso arrivati a toccare quasi quota 400 e di cui vanno rispettate le diverse esigenze. La ferma volontà di rimanere espressione di un territorio autentico, che si estende tra la Vallata del Foro e quella dell’Alento fino alle pendici della Maiella, comprendendo i comuni di Ripa, Francavilla al Mare, Bucchianico e Torrevecchia Teatina». Specificità vero valore aggiunto, capace di andare oltre i numeri dei 700 ettari di terreni complessivi, dei 7 milioni di euro di fatturato generato… «Rappresentiamo ciò che siamo – sottolinea il presidente -, con tutti i principi ereditati in cui crediamo. Il contesto dove ci troviamo a operare è però notevolmente mutato: la qualità è ormai un prerequisito, il consumatore è più consapevole, informato e aggiornato su ciò che viene versato nel calice, la competizione globale si gioca su piani promozionali e strategici. Perciò, giunti al mezzo secolo, si è pensato di spingerci oltre». La novità di denominazione è solo il tassello iniziale.
ROBERTINO LA MONACA, PRESIDENTE DI NOVARIPA: «LA NOSTRA REALTÀ VITIVINICOLA ORA PRONTA, CON I SUOI VINI, PER I MERCATI MONDIALI»
«”Novaripa Radice Italiana” è il brand che ora ci contraddistingue, un approccio distintivo, ampio, che ritroviamo nelle azioni quotidiane, nei vini». A partire dalla linea Monatic. Il nome è l’unione tra le parole “moon” e “lunatic”, richiamo all’anno di fondazione della realtà vitivinicola, che coincide con quello dello sbarco spaziale più famoso della storia e rimando all’influenza delle fasi lunari in agricoltura. Un’etichetta fluorescente che con il buio acquista una luminosità unica, creata dalla proficua collaborazione tra il nostro team marketing/commerciale e l’agenzia Spazio Di Paolo. «Una sinergia forte, allo stesso modo, in Agronika, legata all’influsso del terreno dove viene coltivata l’uva, in Rocky Marciano, packaging dedicato al campione di pugilato con origini proprio di Ripa, e a breve anche in Spyro, la Riserva pronta a subire un restyling ad hoc per un mercato estero». L’ottica internazionale significa la conferma delle certificazioni Ifs (International food standard) e Brc (British retail consortium), standard fondamentali condivisi tra le filiere agroalimentari della grande distribuzione organizzata francese/tedesca e inglese. «Vuol dire la partecipazione alle migliori fiere globali, da Vinexpo a New York e ProWein fino a Vinitaly e London Wine Fair. A Düsseldorf, l’iniziativa “Discover the difference” ci ha visti protagonisti insieme con Icaro, impresa legata al Nobile di Montepulciano (Siena), mettendo in un angolo inutili campanilismi e in comune lo spazio espositivo, un programma di presentazioni e degustazioni, perfino i clienti. Non si deve aver paura del confronto – chiosa Robertino La Monaca -, di avvicinarsi e misurarsi con produttori magari più blasonati e, per certi versi, autorevoli. Per chi vuole davvero abbracciare il cambiamento e farsi conoscere fuori dai confini nazionali è questa la strada da intraprendere, una via coerente e profondamente attuale!».