di Marco Taviani
L’innovazione tecnologica e l’organizzazione perfetta hanno portato questa realtà del teramano a conquistare clienti importanti, con una specializzazione nel packaging dedicato al settore pet food.
L’EVOLUZIONE DI PLAST.TEC. PER ESSERE UNA VERA E PROPRIA “CASE HISTORY”
Un percorso di sviluppo importante, imponendosi dapprima nella zona di appartenenza e arrivando poi ad assumere una visibilità nazionale. Stringendo e consolidando, a poco a poco, rapporti commerciali con player di assoluto prestigio, brand affermati a livello globale. Il successo di Plast.Tec. non è frutto della casualità. Dietro questa vera e propria “case history” tutta abruzzese c’è una ricetta ben precisa. Una ricetta elborata dalla famiglia Nardinocchi che tiene in considerazione ingredienti fondamentali: passione, dedizione, perfezione nel lavoro… Soprattutto quest’ultimo fattore è declinato in più aspetti. A partire dalla scelta delle persone giuste che costituiscono il team aziendale, la garanzia del loro “benessere”, passando per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione dei processi. Mix, che tradotto poi in numeri, vuol dire una crescita percentuale del fatturato in doppia cifra, costante nel tempo e nonostante il Covid; 35 risorse tra dipendenti e collaboratori, 1.700 tonnellate di plastica trasformata nel solo 2020 (nel 2021, le previsioni parlano di oltre 2mila tonnellate, ndr) e 400 clienti attivi. «Nasciamo – spiega il fondatore Marcello Nardinocchi – come attività artigiana sul finire degli anni ’90. Tengo a sottolineare l’apporto di mia moglie Luigia Valeri, in questa che è stata, in principio, davvero un’avventura vissuta con pochi capitali a disposizione, ma con tanto spirito di sacrificio. Inizialmente ci siamo rivolti solo al tessile e abbigliamento, realizzando sacchi e sacchetti per confezionare camicie, maglie, pantaloni, copriabiti…».
LA FAMIGLIA NARDINOCCHI ALLA GUIDA DI PLAST.TEC.
Scelta in linea con l’anima del territorio ospitante, la Val Vibrata, allóra considerato uno dei distretti nazionali d’eccellenza per quanto riguarda la moda conto terzi. «In maniera progressiva, la seconda generazione si è resa protagonista. L’ingresso dei nostri figli, Luigi, Marcella e Maria Celeste, ha sancito un cambio di passo! Ognuno di loro è stato capace di ritagliarsi un ruolo chiaro e autonomo, sposando appieno i valori che ci contraddistinguono». Il trasferimento in una nuova sede, con la disponibilità di spazi più ampi, risulta infine propedeutico a un’ulteriore spinta propulsiva: «Investendo nel quartier generale attuale, abbiamo pensato di rinnovare il parco macchine: estrusori, saldatrici, taglierine, soluzioni per la stampa di ultima generazione, telecamere per il controllo delle qualità, un dinamometro per eseguire prove meccaniche sui materiali…». Insomma, il meglio presente sul mercato. E, fra tutte le attrezzature, spicca un’accoppiatrice, «che – sottolinea Marcello Nardinocchi – è quella che ci ha consentito di allargare gli ambiti di riferimento». Il core business muta verso gli imballaggi flessibili, diversificandosi e abbracciando dal comparto alimentare a quello dei fertilizzanti, dall’igienico-sanitario al vending, dal fashion al pellet, con una specializzazione ormai comprovata nel pet food.
GLI IMBALLAGGI FLESSIBILI DI PLAST.TEC. PENSANDO ALL’AMBIENTE
«Siamo in grado di creare il packaging giusto per tanti articoli come il cibo per gli animali domestici, il concime liquido, la pasta, fino alle crostatine con marmellata e i tipici taralli salati da aperitivo». Una miriade di alternative che mettono Plast.Tec. continuamente alla prova. «Ogni commessa è differente dall’altra. In gioco entrano una serie di variabili. Fondamentale, ad esempio, la shelf-life, ovvero la durata di conservazione della merce. Grazie al nostro ufficio progettazione interno e all’esperienza acquisita, riusciamo, di volta in volta, a ritagliare un vestito su misura pronto a soddisfare le esigenze dell’interlocutore. L’impegno è indirizzato, allo stesso modo, verso la ricerca, stando attenti su aggiornamenti e novità che caratterizzano il settore che ci vede operativi, mettendo in campo test e prove periodiche per migliorarci sempre». Il domani e le tendenze in atto sembrano colorarsi con le sfumature della sostenibilità, del “green”: «È importante però sapere – conclude Nardinocchi – che senza la plastica, il peso della fabbricazione degli imballaggi con materiali alternativi aumenterebbe di quasi quattro volte, così come l’impiego di energia. L’obbiettivo impellente è sensibilizzare la società a un uso idoneo di ciò che esce dal nostro quartier generale, per diffondere un’idea moderna di risparmio e rispetto dell’ambiente».
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