Prestito Inps: liquidità sicura per dipendenti e pensionati

Se si necessità di liquidità da utilizzare in vario modo, per sostenere spese inattese o per affrontare il costo del carovita, un prestito Inps consente di ottenere finanziamenti a condizioni agevolate.

Possono richiedere un prestito Inps i pensionati INPS, ex INPDAP o categorie pensionistiche appartenenti a enti accorpati all’INPS, i dipendenti pubblici iscritti alle Gestioni previdenziali o assistenziali, gli insegnanti scolatici a tempo indeterminato, i dipendenti del Gruppo Poste Italiane.

Sono tre le principali categorie di finanziamento concesse dall’Ente:

  • piccoli prestiti;
  • prestiti pluriennali;
  • prestiti con cessione del quinto della pensione.

Vediamo in cosa si differenziano e a chi si rivolgono.

Piccoli prestiti, prestiti pluriennali e cessione del quinto

I piccoli prestiti sono finanziamenti a breve termine destinati a soddisfare le esigenze familiari degli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e del personale di Poste Italiane S.p.A. in attività di servizio iscritto alla Gestione Fondo Credito ex IPOST.

Possono essere richiesti per importi pari a una, due, tre o quattro mensilità nette di stipendio o di pensione, rimborsabili rispettivamente in 12 rate (prestiti annuali), 24 rate (prestiti biennali), 36 rate (prestiti triennali) o 48 rate (prestiti quadriennali). Prevedono un rimborso a rate costanti trattenute su stipendio o pensione.

Altra categoria di prestito inps sono i prestiti pluriennali, che si possono richiedere per affrontare documentate necessità personali o familiari incluse nell’apposito regolamento che ne definisce precisamente le causali. Sono prestiti finalizzati che possono durare 5 anni (da restituire in 60 rate mensili) o 10 anni (da restituire in 120 rate mensili trattenute in busta paga o cedolino della pensione).

Possono beneficiarne i dipendenti pubblici e i pensionati iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (cd. Fondo Credito GDP), come anche il personale di Poste Italiane SpA in attività di servizio iscritto alla Gestione Fondo Credito ex IPOST.

La cessione del quinto della pensione può essere richiesta dai titolari di tutte le pensioni, salvo categorie come i percettori di assegni e pensioni sociali, invalidità civili, assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità, assegni di sostegno al reddito e al nucleo familiare.

Per quanto funzioni esattamente come i prestiti pluriennali, la cessione del quinto non è un prestito finalizzato e non occorre precisare la destinazione. Inoltre, necessita di un’assicurazione rischio vita, che garantisca il rimborso della rata in caso di decesso o invalidità del titolare del prestito.

Per richiederla ci si può rivolgere direttamente a una banca o finanziaria convenzionata con l’Inps, che elabora direttamente la comunicazione di cedibilità. La durata del prestito arriva fino a 10 anni, con tassi di interesse applicati al contratto definiti dalla convenzione.

Come richiede un prestito Inps

La modalità per fare domanda di prestito è rivolgersi direttamente all’Ente presentando, nel caso di pensione, la comunicazione di cedibilità. In alternativa, ci si può rivolgere agli enti di patronato o a un istituto di credito convenzionato che abbia stipulato un accordo con l’INPS: su PrestitiOnline.it è possibile confrontare i principali del mercato che offrono prestiti convenzionati.

I documenti da presentare sono:

  • carta d’identità e tessera sanitaria;
  • ultima busta paga o cedolino pensionistico;
  • comunicazione di cedibilità della pensione e modulo OBIS in caso di pensione.

Il modulo OBIS è fondamentale per calcolare il quinto massimo cedibile, visto che la regola base della cessione del quinto è che la rata non superi il 20% del reddito netto percepito.

Trattandosi di una procedura burocratica con un Ente, i tempi per ottenere un prestito Inps non sono brevi, ma sarà necessario per prima cosa ottenere l’atto di benestare, in genere da uno a tre giorni, quindi la lavorazione della pratica aperta dall’Inps, a partire da 45 e fino a 60 giorni per un piccolo prestito. Il rimborso partirà dopo due mesi dall’erogazione.