di Evelina Frisa – Foto Sara Seccamonte
La start up pescarese, che vede come ceo Riccardo Di Nisio, sta diventando un punto di riferimento per l’innovazione nella data science e nell’intelligenza artificiale, fornendo soluzioni avanzate e su misura per le imprese e le organizzazioni di tutto il mondo.
RICCARDO DI NISIO: DA STELLANTIS A DISKOVER, LA PRIMA REALTÀ DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN ABRUZZO
Secondo uno studio del World Economic Forum, il 65% dei bambini che attualmente frequenta la scuola primaria svolgerà un lavoro che ancora non esiste. Questa previsione, all’apparenza sorprendente, trova conferma anche nei nostri tempi, dato che stiamo già conoscendo mestieri inesistenti fino a qualche anno fa. Ne è prova Riccardo Di Nisio, fondatore e ceo di Diskover. Interessante start up che produce soluzioni di intelligenza artificiale per le aziende e che, in poco tempo, è nata ufficialmente il 28 giugno 2019, è riuscita a ottenere riconoscimenti prestigiosi e catturare l’interesse di numerose imprese che l’hanno scelta per gli innovativi e utili servizi che propone. Tutto nasce da una intuizione. Di Nisio lavorava come ricercatore all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara. Si occupava di Statistica e iniziò a ragionare su come poter sfruttare gli strumenti di questa disciplina in modo nuovo, tenendo conto delle esigenze dei mercati. Un cambio di paradigma basato sull’idea che la Statistica non debba solo essere utilizzata per l’analisi dei dati del passato, ma che possa aiutare a prendere decisioni per prevenire anomalie future. Allora non ancora si parlava di intelligenza artificiale e la pubblicazione su una rivista scientifica di quanto da lui teorizzato catturò l’attenzione dei vertici della Fiat (oggi Stellantis), che contattarono Di Nisio chiedendogli di andare a Torino per formare e gestire dei gruppi di data scientist. Dalla teoria alla pratica: un passo importante per dare conferma alla validità del suo approccio, tanto che dopo qualche tempo ha fatto ritorno in Abruzzo per dare vita a Diskover, la prima realtà di intelligenza artificiale in questa regione.
IL GRANDE CAMBIAMENTO DELL’INDUSTRIA 4.0 E L’ESIGENZA DI RIDURRE GLI SPRECHI
«Ho vinto un concorso nel 2006 come ricercatore – racconta -. Sono entrato a lavorare l’anno dopo alla d’Annunzio. Mi piaceva l’analisi dei dati, li vedevo come un aiuto per gli imprenditori. La Fiat mostrò interesse per le mie intuizioni, dopo averle lette all’interno di una rivista scientifica, e i vertici mi hanno chiesto di lavorare per loro. È stata un’esperienza importantissima, che mi ha fatto capire che potevo investire le mie energie in una start up in grado di offrire un servizio unico e innovativo alle imprese. Il grande cambiamento è arrivato con l’arrivo dei big data, con cui è iniziato un nuovo approccio. L’era del classico computer è finita, ora c’è l’uso del cloud per analizzare milioni di dati in real time. La statistica ora, si è capito, è alla base dell’intelligenza artificiale e offre nuove possibilità, ad esempio può fungere da sentinella per aiutare a controllare meglio il processo produttivo in tempo reale. Abbiamo sviluppato questa idea e oggi il nostro servizio è molto richiesto e apprezzato dalle aziende. Oggi siamo nell’era dell’edge computing e le analisi prescrittive statistiche possono mettere l’uomo al centro». Evitare sprechi, ridurre errori, risparmiare risorse ed energie, aumentare la produttività prevedendo e quindi limitando le anomalie, questi alcuni degli importanti obiettivi che le organizzazioni possono raggiungere con una analisi dei dati efficace e proiettata al futuro. «L’industria 4.0 – prosegue Di Nisio – ha portato le aziende ad automatizzare i processi. Il personale è formato per gestire le linee di produzione. Ci sono tanti parametri da vagliare e l’operatore deve basarsi sulla sua esperienza nel gestirli, per assicurare un buon risultato».
DISKOVER START UP INNOVATIVA CON LA SUA REWIND, PER MIGLIORARE EFFICIENZA E PRODUTTIVITÀ
«Impianti di questo tipo producono molti dati, che però sono sottoutilizzati rispetto al loro potenziale. Oggi sono disponibili soluzioni Mes (Manufacturing execution system), ovvero c’è la possibilità di vedere in presa diretta lo stato di produzione (quanta materia prima viene impiegata, quanto scarto si crea, le anomalie riscontrate…). Una fotografia di quel che accade, certamente importante, ma di fatto non consente di migliorare le cose. Noi siamo dell’idea, invece, di andare oltre il Mes e utilizzare questi dati non solo per mettere in condizione l’uomo di sapere quando sta per accadere un’anomalia, ma di fornire a lui anche una “ricetta” che lo metta in condizione di intraprendere un’azione correttiva. Questo è il principio su cui si basa la nostra soluzione di intelligenza artificiale chiamata Rewind, che ci è valsa il riconoscimento di migliore start up innovativa. Rewind si basa su algoritmi di machine learning, impara dal passato e prevede il futuro in base alle azioni svolte dall’uomo. Siamo nell’ambito della manutenzione predittiva e il contributo di questo nuovo approccio è notevole in termini di efficienza e produttività. Basti pensare a una linea produttiva che lavora 16 ore al giorno, quindi due turni da 8 ore: statisticamente si verificano micro-fermate della produzione, che in un anno possono raggiungere anche 700 ore. Questa improduttività corrisponde a un costo. Un minuto di fermo macchina può costare dai 500 ai 1.500 euro. Sono milioni di euro di mancata produttività che se rimossi fanno la differenza. Guadagnare produttività è un modo intelligente di risparmiare, quindi evitando i licenziamenti e puntando all’efficienza».
LA PIATTAFORMA REWIND DI DISKOVER VIENE SCELTA DA MULTINAZIONALI E PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Analizzare dati IoT (Internet of Things) che provengono dai sensori e implementare soluzioni di intelligenza artificiale, capace di aiutare l’uomo a prendere giuste decisioni, risulta una scelta vincente e sempre più imprescindibile per gli imprenditori. La piattaforma Rewind è del tutto peculiare e attualmente non esistono altri sistemi analoghi ed è per questo che è stata brevettata. «Come ceo di Diskover, sono orgoglioso di guidare un team di validi data scientist e ci sentiamo parte del cambiamento che stiamo vivendo. Insieme siamo riusciti ad affrontare questa sfida difficile e a trovare, con Rewind, una soluzione innovativa che può rendere più competitiva ogni azienda manifatturiera. La soddisfazione ci viene dal fatto che il sistema è piaciuto a diverse aziende che lo hanno apprezzato come Sevel, Honda, Fameccanica e molte altre. È quindi un nuovo modo di organizzare i dati, che provengono da impianti industriali. Rewind è una sentinella che vive a bordo macchina con l’uomo e lo supporta nel decidere». A guardare con interesse il lavoro di questa start up non c’è solo il mondo imprenditoriale. Molte le multinazionali in Abruzzo che hanno scelto di affidarsi a Diskover, ma anche gli organi camerali di settore. «Ogni soluzione di data science – specifica Di Nisio – per esprimere il suo potenziale e sbloccare il valore di business dei dati deve essere costruita con un approccio personalizzato. Noi andiamo nelle aziende, facciamo testare la nostra piattaforma e in breve si rendono conto della validità della soluzione.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE ADATTA AL SINGOLO IMPIANTO: È IL SOFTWARE CHE IMPARA IL COMPORTAMENTO DELL’UOMO
Diskover ha un’unicità: costruiamo l’intelligenza artificiale adatta al singolo impianto. Il nuovo paradigma è che adesso il software si adatta alla situazione specifica e non il contrario; ovvero, non è più la persona che deve imparare a utilizzare il software, ma è il programma che impara il comportamento dell’uomo e lo aiuta nei momenti di difficoltà. Abbiamo partecipato a fiere di settore sull’automazione predittiva con i più grandi player, siamo i soli a dotare ogni impianto di un sistema specifico». Tale peculiarità ha fatto si che l’Agenzia di sviluppo, Azienda speciale della Camera di Commercio di Chieti Pescara, è pronta a maggio a portare Diskover allo Smau di Londra, la fiera internazionale di settore, come la realtà più innovativa d’Abruzzo. Nel parlare con Riccardo Di Nisio si ha subito la sensazione di avere a che fare con una persona dalle idee molto chiare. Ha una mente sveglia, creativa, ma fermamente ancorata alla concretezza e alle conoscenze legate al suo percorso formativo e professionale. I suoi modi esprimono sicurezza e capacità. Guarda lontano, sa che ha costruito fondamenta solide e sa che sempre più il mercato avrà bisogno delle sue conoscenze e delle sue intuizioni. Avrebbe potuto scegliere di lavorare in altre località italiane, ma ha optato per l’Abruzzo. Il suo legame con il territorio colpisce molto, lo si intuisce anche dalla scelta della sede per la sua start up: «Siamo a Pescara, al nono piano di un edificio che si trova in Piazza Troilo. Dalle nostre finestre – afferma sorridendo – vediamo il mare e le montagne. Un open space negli ambienti interni e uno spazio naturale intorno a noi, che favorisce la creatività e il benessere. Siamo un’impresa creativa e concreta».
DISKOVER COME PUNTO DI RIFERIMENTO PER L’INNOVAZIONE NELLA DATA SCIENCE E NELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Di Nisio trova calzante per sé stesso la definizione che in passato hanno usato per lui: una persona che vive in equilibrio tra creatività e matematica. Del resto, è stato pioniere pensando alla statistica in modo diverso: prescrittiva non più descrittiva. Come riportato sul sito web della start up, diskover.it, l’obiettivo è diventare punto di riferimento per l’innovazione nella data science e nell’intelligenza artificiale, fornendo soluzioni avanzate e su misura per le imprese e le organizzazioni di tutto il mondo. «La mission – conclude Di Nisio – è utilizzare le ultime tecnologie di data science e intelligenza artificiale per migliorare il mondo in cui viviamo. Siamo impegnati a sviluppare soluzioni innovative e personalizzate per le imprese e le organizzazioni, che permettano loro di ottenere il massimo dai loro dati e avere risultati concreti. Il nostro sistema di valori ci rende unici e capaci di eccellere in quello che facciamo. Vogliamo agire a piedi saldi sul 4.0 per traghettare le imprese nel mondo visionario del 5.0, con un nuovo paradigma che ha l’uomo al centro».
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