Per superare la crisi nazionale del mondo del gioco pubblico e dei casinò sarebbero necessari un contratto collettivo nazionale e un centro formativo di eccellenza.
RISCHIO EFFETTO “MANOVRINA” PER I PROFESSIONISTI DEL SETTORE DEL GIOCO PUBBLICO
Sono tante le “nuove professioni” che il mondo del gioco d’azzardo pubblico e il miglior casino con bonus hanno inserito sul mercato del lavoro: tante figure che sino a qualche tempo fa non si sapeva neppure potessero esistere. Alcune di queste hanno attratto i giovani nel volersi cimentare in un contesto certamente particolare, ma che ha dato loro la possibilità di avere certezze lavorative, cosa che nessun altro ambito è stato in grado di offrire, sopratutto nel momento di crisi che il nostro Paese sta attraversando. Si parla di “emergenza passata” in quanto si continua a “declamare”, da molte parti politiche, che stiamo meglio, che la ripresa c’è ed è anche significativa: non si sa se tutti si sono proprio accorti di questa posizione idilliaca del nostro bel Paese. Ma quello che è certo è che i lavoratori del settore ludico sono tante migliaia, anche se in questi ultimi tempi hanno necessità di parecchie rassicurazioni. Le nuove normative del governo – a mezzo della manovra-bis, la cosiddetta “manovrina” – stanno mettendo a rischio la vita di tante piccole e medie imprese, costringendo alcuni operatori del gioco o a licenziare il proprio personale, oppure a fare il “salto nella rete illecita” per poter sopravvivere. Non certamente una bella situazione quella che si delinea per il settore del gioco: a questo punto anche in questo contesto la flessibilità è uno strumento attraverso il quale il gioco pubblico e i casinò tricolore possono affrontare la loro crisi, spesso non voluta da loro, ma per “volontà di altri”. La flessibilità è anche l’arte di saper fare tante cose, differenziarsi nel proprio lavoro e far fronte a diverse opportunità che il mercato, evolvendosi, può sottoporre sopratutto in un periodo di difficoltà. Certo, non è impresa da poco, ma piuttosto che “rimanere a spasso” bisogna adattarsi oppure scegliere anche questo percorso… Per non rimanere al palo.
UN CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE ANCHE PER IL GIOCO PUBBLICO E I CASINÒ?
Per spendere due parole per un comparto di gioco particolarmente in crisi già da qualche tempo, bisogna parlare di quello dei casinò: negli anni passati si è parlato di un contratto collettivo nazionale per loro, formalmente studiato e redatto, ma poi non attuato dalle quattro case da gioco tricolore. Si può dire che sia stata veramente una occasione persa, poiché in realtà si era arrivati a un “prodotto finito”, sottoposto alle organizzazioni sindacali. Purtroppo il progetto si è arenato e non è stato preso in considerazione. Si potrebbe sperare che nei prossimi tempi vi possa essere un contratto nazionale anche per il gioco pubblico, visto e considerato che questo settore ha assunto dimensioni alquanto importanti, che possono giustificarne uno appositamente studiato. Anche nel mondo del gioco d’azzardo pubblico, come nel mondo del lavoro in generale, dovrebbe intervenire la meritocrazia, spesso recentemente dimenticata e non presa in considerazione. Non solo a livelli dirigenziali, ma anche relativamente alle più normali occupazioni, ricordando che le risorse umane sono la carta vincente per ogni settore e la formazione costituisce uno dei più importanti fattori per ogni azienda. Purtroppo, in Italia, manca un centro formativo di eccellenza a livello universitario e dovrebbero essere proprio le aziende leader nel settore a promuoverne la costituzione collaborando, naturalmente, con le istituzioni preposte. Sarebbe un gran bel risultato che aprirebbe ulteriori spiragli o spazi ai giovani per intraprendere “nuove carriere”, anche a livello dirigenziale nel mondo del gioco pubblico.