LA SICUREZZA INDUSTRIALE DI SAFEXPERT

di Francesco Paolucci

L’obiettivo di Safexpert è supportare il cliente su tutti gli aspetti della sicurezza industriale e di processo, su impianti, macchine e apparecchiature.

SAFEXPERT, L’INTUIZIONE DI PIETRO BALLINI PER SUPPORTARE LE AZIENDE

I problemi si risolvono al cliente, non si creano”. È una delle otto regole d’oro di Pietro Ballini, fondatore di Safexpert venuto prematuramente a mancare nel 2019. Quel vademecum è oggi affisso sulla parete della sala riunioni nella nuova e luminosa sede che si trova nei pressi della stazione di Mosciano Sant’Angelo. Qui, a condurre l’azienda teramana ci sono la moglie e il fratello del fondatore, Diana Ferri e Francesco Ballini, insieme a Monia Pandolfi, coniuge di quest’ultimo. Pietro e Francesco Ballini, nati a Porto Santo Stefano (Grosseto), frequentano l’istituto Tecnico nautico e iniziano insieme la loro esperienza professionale. «Ho sempre lavorato con mio fratello – racconta Francesco Ballini -. Pietro aveva una formazione elettrica, io meccanica. Ci siamo trainati, confrontati e sostenuti a vicenda. La nostra storia lavorativa in questo settore prende il via nel 2005, ma dall’altra parte della barricata. Abbiamo, infatti, lavorato molti anni per chi fabbricava gli impianti industriali e questo ci ha aiutato quando avviato questo nuovo percorso. Conoscevamo le problematiche e le esigenze del fabbricante. Questo è stato il nostro punto di forza una volta diventati consulenti. Abbiamo imparato a entrare in punta di piedi nelle aziende, per cercare di aiutare a risolvere i problemi. Trasferirci in Abruzzo e fondare la società è stata la scelta lungimirante di mio fratello. Era il 2016, abbiamo cominciato subito a lavorare a pieno regime».

LA COLLABORAZIONE CON BUREAU VERITAS E RINA

Francesco Ballini, oltre a essere il legale rappresentante, è il direttore tecnico di Safexpert. Si occupa anche della parte commerciale e gestisce e coordina le attività. Diana Ferri, invece, è impegnata in amministrazione e guida la business unit “Industria 4.0”, essendo ispettore Senior 4.0 per Bureau Veritas. La collaborazione con Bureau Veritas la impegna in tutto il Centro e Sud Italia. «Collaboriamo come ispettori e consulenti per Bureau Veritas e consulenti per Rina. L’impegno è in tutto il mondo – sottolinea Diana Ferri -. Siamo stati in Russia, Sud Africa, Nigeria oltre che in Europa. Siamo presenti molto nel settore farmaceutico. Offriamo consulenza per la grande e media industria. I nostri sono servizi multidisciplinari, ma il core business è l’assistenza alla marcatura Ce su impianti e macchine. Lavoriamo con il cliente finale o il fabbricante del macchinario. Andiamo sull’impianto, facciamo il sopralluogo, l’analisi tecnica, chiamata analisi del rischio, per far costruire o far mettere a norma la macchina o l’impianto a seconda delle direttive comunitarie e delle norme applicate. All’interlocutore finale, poi, diamo il feedback dell’analisi del rischio fermandoci all’assistenza tecnica e alla produzione di un documento, il progetto definitivo. C’è poi la sicurezza funzionale. Oggi tutte le macchine e gli impianti sono automatizzate e i sistemi che fanno sicurezza devono essere progettati e certificati secondo determinate norme e come Safexpert diamo assistenza per progettare e certificare tutti quelli che sono i sistemi di sicurezza sia per le macchine sia per gli impianti».

LA GUIDA DI DIANA FERRI E FRANCESCO BALLINI

Safexpert è divisa in due grandi divisioni: “Oil & gas” e “Industry & facilities”. L’azienda, sin dall’inizio, ha puntato su un target alto. Con un lavoro meticoloso e di qualità è riuscita a fidelizzare molti clienti. «La produzione di manualistica per gli impianti e per le macchine è un nostro vanto – aggiunge Ferri -. Abbiamo realizzato i manuali e le procedure operative e di manutenzione per il Trans Adriatic pipeline (Tap), progetto durato oltre due anni. Lavoriamo in tutta Italia, maggiormente in Abruzzo, Marche, Toscana, Emilia e Lombardia. Dal 2016 è avvenuta una crescita importante. Nel 2019, la morte di mio marito è stato un terremoto personale e per l’intera nostra organizzazione. Pietro, oltre a essere il fondatore, era la figura che, a livello tecnico e commerciale, aveva contezza di tutto. Meticoloso, trasmetteva la sua passione a ognuno di noi. Dopo la scomparsa, con Francesco ci siamo ritrovati ad accettare la sfida di portare avanti l’intuizione e il sogno di Pietro. Ce l’abbiamo fatta». C’è una foto del fondatore all’ingresso della sede. Un uomo dagli occhi buoni e concentrati, una barba importante e le mani impegnate all’interno di un quadro elettrico. È la prima cosa che si nota entrando in Safexpert. Pietro Ballini è una presenza costante e un faro guida: «Ci sentiamo una famiglia – precisa Francesco Ballini -. Si cresce tutti insieme e questo è l’approccio. Siamo otto dipendenti e i ragazzi sono molto giovani, dai ventidue ai trentacinque anni. Tutti assunti a tempo indeterminato. Investiamo sulle risorse umane. È l’inizio di un rapporto che ha il fine di una crescita personale del dipendente, insieme allo sviluppo della società. Ci formiamo e studiamo continuamente. Nel quartier generale ci sono spazio e luce. L’abbiamo pensato così perché il luogo di lavoro deve essere un ambiente bello e confortevole. La crescita è costante e regolare. Iniziamo ad essere conosciuti e riconosciuti a livello nazionale e siamo proiettati ad ampliare, ancor di più, i nostri servizi».

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