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SETTEMBRE – OTTOBRE 2020

L’emergenza da Covid-19 ha cambiato per sempre il mondo e l’economia, messo in crisi interi settori, rallentato la produzione e la voglia di tantissime imprese di progettare il futuro, definire una visione, un piano di investimenti capace di guarda lontano. Questo potrebbe però essere il momento giusto per concentrarsi su alcuni aspetti che spesso vengono tralasciati, messi in secondo piano, perché presi dalla routine quotidiana, da quei ritmi frenetici che, fino allo scorso marzo, ci portavano a vivere il lavoro in un’ottica completamente diversa. Noi della redazione di Abruzzo Magazine, lo sapete, giriamo molto per conoscere il territorio che ci ospita, per portare alla luce quei campioni nascosti che sono la vera forza della regione. Realtà che magari nascondono delle peculiarità, delle eccellenze che le rendono uniche, ma che non emergono, non vengono raccontate bene agli occhi e alle orecchie di stakeholder e shareholder, innanzitutto locali. Colmare questo vuoto potrebbe essere la chiave di lettura per aprire ulteriori sbocchi, quantomeno per primeggiare e affermare la leadership in un contesto preciso. E allora l’obbiettivo del momento dovrebbe essere, soprattutto in questa parentesi temporale così inaspettata, raccogliere gli sforzi verso la comunicazione. Una comunicazione fatta con criterio, analitica, in grado di far risaltare il valore aggiunto in grado di fare la differenza. Questa è la missione che caratterizza la testata fin dal 2006, per portare voi lettori a scoprire la moltitudine di aziende “top” che caratterizzano le quattro province, senza distinzioni. Presentarle senza troppi fronzoli, con testi chiari e immagini fotografiche professionali, dove a essere in rilievo sono le persone, il brand, l’attività e i servizi. Ancor di più, con all’orizzonte quella che sembra essere la seconda ondata del terribile virus, vogliamo farlo nel numero che avete adesso tra le mani. Vogliamo farlo partendo da una Pmi sana e storica, che porta il nome di Lesti Pallets. Fondata nel 1962 con sede nel nucleo industriale di Sant’Atto (Teramo), è l’emblema perfetto di come forti principi, una conduzione familiare e un approccio innovativo possano portare a raggiungere numeri importanti: un fatturato annuo da 10 milioni di euro, la capacità produttiva di 20mila pallet al giorno e una squadra di 40 dipendenti in un comparto semplice solo all’apparenza. In cui il marketing, con le varie sfumature, sta assumendo un ruolo centrale. Dal teramano abbiamo viaggiato verso L’Aquila, per incontrare prima l’ingegnere Marco Cordeschi e la sua Altevie, società specializzata negli ambiti dell’ingegneria per la montagna, funiviaria e ambientale, che opera in Italia e all’estero, in un comparto in cui è forse più determinante che in altri l’attenzione al rapporto tra uomo e natura, e poi un altro ingegnere, l’ingegnere Paolo Petrella che da Pratola Peligna (L’Aquila) è invitato, in qualità di illustre relatore, in numerose conferenze e convegni: da Singapore alla californiana San Diego, da Sydney a Tokyo, passando per Santiago del Cile e Honolulu. Alla base un’esperienza speciale che riguarda l’adeguamento strutturale e funzionale, la messa in sicurezza di ponti ferroviari lungo l’intera Penisola. La straordinarietà è legata alla capacità di studiare e poi mettere in atto, da parte delle ditte esecutrici, azioni che non necessitano dell’interruzione dell’esercizio ferroviario, riuscendo così a generare notevoli vantaggi diretti e ingenti risparmi in termini di costi. Metodo già portato a termine con per il ponte sul fiume Reno nel comune di Poggio Renatico (Ferrara), per quello di San Michele a Paderno D’Adda (Lecco), per i collegamenti a Desenzano sul Garda (Brescia)… Commesse svolte per Rfi, Rete ferroviaria italiana. Con la stessa logica, sono adesso in corso ulteriori progettazioni che interessano un ponte translagunare di Venezia, denominato della Libertà, che con le sue 222 campate è il manufatto con il maggior numero di “arcate” in Europa.