SILVIO MARESCA: LE DOPPIEZZE DELL’OCCIDENTE

di Maurizio O. Delfino

Silvio Maresca, top manager del grande gruppo turistico Bluserena, si cimenta su un tema di alto profilo. Una grande sorpresa. Anzi uno scoop…

IL LIBRO DI SILVIO MARESCA EDITO DA ARACNE

Lo sorprendiamo nel suo sobrio e moderno ufficio mentre accantona uno stampato di qualcosa che riusciamo appena a sbirciare (e che per la verità poi viene velocemente citato, sia pure en passant). Si tratta del Digital Service Act o Dsa, cioè la recentissima proposta della Commissione europea per intervenire nel contesto giuridico e normativo del commercio elettronico e dei poteri e responsabilità delle cosiddette Big tech.  I temi del secolo. Decisivi. Per gli appassionati del giallo classico (letterario o televisivo, Maigret, Poirot, Colombo…) questo sarebbe il dettaglio banalissimo che ribalta e illumina la visuale. Perché prima, l’uscita e l’oggetto di questo libro poteva sembrare una sorta di vezzo. Maresca guida un piccolo-grande impero nel settore turistico, probabilmente si occupa “h24” di contratti, tariffe, marketing, cucina (quella del Bluserena è da primato), intrattenimento per cui, sulla soglia dei 60 si sarà voluto regalare uno sfizio. Magari una vecchia passione, un trattatino degno della facoltà di filosofia. Ma quel documento europeo sul tavolo cambia tutto. Perché vinceremmo facile se scommettessimo che in Abruzzo, sui tavoli delle persone che (crediamo che) contano, si arriverebbe a quattro che sanno del Dsa e di quanto sia enorme quel tema per il futuro? Perciò questo è forse il primo scoop di questa rubrica. Abbiamo stanato qualcuno in Abruzzo che sta avanti, come si dice. E il libro ne è la prova. E mette alla prova.

LA DIALETTICA DELLA CONTRADDIZIONE NEL VOLUME SCRITTO DA SILVIO MARESCA

Il macigno poderoso delle sciocchezze inutili che ci rovesciano addosso ogni giorno, all’inizio rende difficile la lettura. Poi però la matassa si dipana e si approda anche a uno sguardo pratico, caro al mondo di Abruzzo Magazine. «Queste riflessioni nascono da un rovello, da una sofferenza intellettuale ed emotiva maturata negli ultimi anni: gli ideali occidentali di giustizia, solidarietà, razionalità, progresso cognitivo e materiale sono evidentemente a rischio, e spesso sembrano sul punto di andare in frantumi». Dice Maresca. «L’Occidente è per definizione un invito – prosegue citando le sue pagine, con una delle più belle definizioni in assoluto di questa dimensione umana e sociale -, ma la ragione occidentale non è quel monolite levigato, coerente, compatto, indistruttibile, quale è sembrato – ancora più dopo la caduta del Muro di Berlino – a noi abitanti della parte prospera del mondo. La fenomenologia dello spirito occidentale non si risolve in alcuna armonizzazione e unità dialettica finale; i principi direttivi dell’Occidente (razionalità e uguaglianza) sono indefinitamente progressivi e assoluti, tutti i suoi valori tendono alla dismisura, all’inflattività, all’autoreferenza. C’è un estremismo nella ragione occidentale; questa è un ponte, fragile, teso fra razionalità e irrazionalità. Noi non siamo solo “Bene”, la nostra essenza poggia invece su una dialettica della contraddizione e della doppiezza, che è costitutivamente irrisolta e irrisolvibile. Noi siamo contraddizione». Questo il filo rosso su cui si dipana il saggio (non a caso accolto dall’editore Aracne nell’area scientifico-disciplinare), che di questo Occidente ci mostra le radici profonde, culturali e ontologiche, sfiorando le evidenze dei momenti attuali più dolorosi (immigrazione, razzismo, il nodo cruciale della giustizia e delle protezioni dei deboli…), per concludere con una rinnovata fiducia in un modello «potentissimo e di grande efficienza – afferma il manager-saggista – a condizione di tenere forte e salda la coscienza del limite intrinseco».

SILVIO MARESCA: «L’UNIVERSALIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA HA LASCIATO IL PASSO ALLA TRIBALIZZAZIONE DEL SAPERE»

Mentre realizza – e con successo – i suoi ideali e i suoi valori, l’Occidente sviluppa, alimenta e talvolta attua la peggiore minaccia contro di essi. Perciò, fra alcuni altri macro-temi su cui concentrare l’attenzione e ricalibrare la consapevolezza, grande attenzione è posta al mondo del web. Che «è diventato il più subdolo terreno d’azione di opache logiche di dominio. La trasparenza si è rovesciata nel buio più fitto. L’universalizzazione della conoscenza ha lasciato il passo alla tribalizzazione del sapere (capitolo Santi e Utopie)». Predomini, prepotenze e totalitarismi, si spiega spesso, che sono una «torsione endogena della ragione occidentale. Non per questo un esito inevitabile ma comunque insorgenze perfettamente compatibili con certe sue linee evolutive», per riprendere una delle tante citazioni del volume, in questo caso di Enzo Fimiani. Scopriamo che quest’ultimo, con Piergiorgio Landini, sono stati gli “incoraggiatori” di Maresca in questa prova. Fimiani è un fiore all’occhiello della ricerca storica e politica, appassionata e pregiatissima. Il professor Landini ha svecchiato la mentalità di decine di giovani laureati alla d’Annunzio, gli ha insegnato come ci si guarda attorno. A entrambi va l’omaggio per questo sostegno. Avete fatto bene a incoraggiarlo.

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