IL RISK MANAGEMENT DI SI&T PIÙ FORTE DEL COVID

di Federico Niasi

Per affrontare il post pandemia sono necessari nuovi paradigmi. Tra questi la cultura del rischio come elemento trasversale al cambiamento. Ne parliamo con Alessandro Pavone, fondatore e ceo di Si&T, società leader nel campo del risk management che dall’Abruzzo annovera clienti di primissimo piano.

L’ABRUZZESE SI&T SUPPORTA LE IMPRESE NEL PENSARE NUOVI MODELLI SOPRATTUTTO IN QUESTA FASE DI INCERTEZZA LEGATA AL COVID-19

L’obiettivo di ogni organizzazione? Ottenere un successo durevole attraverso la soddisfazione delle esigenze e delle aspettative dei suoi “stakeholder” e “shareholder”, nel lungo periodo e in modo bilanciato. Facile a dirsi, più complicato realizzarlo con il mondo e i mercati che sono in continua trasformazione. Se a tutto ciò aggiungiamo un evento “speciale” come la pandemia da Covid-19, la missione è decisamente non semplice. Il “cigno nero” rappresentato dal virus, o meglio dal lungo “lockdown” imposto, ha avuto effetti socio-economici devastanti. Ci siamo trovati totalmente spiazzati e le imprese hanno cercato, e stanno ancora cercando, di assicurare la continuità del business, con grande incertezza verso il futuro. I danni sono ingentissimi e sotto gli occhi di tutti, ma forniscono una grande opportunità: pensare nuovi modelli per un domani diverso. Chi ha convertito in pochissimo tempo la produzione, chi ha cercato nuovi sbocchi, chi ha virato verso la sostenibilità o la digitalizzazione ha mostrato un altissimo grado di adattabilità. Per gli altri è fondamentale imparare dagli errori commessi perché, come diceva il filoso Nietzsche, ciò che non uccide, fortifica.

IL “RISK MANAGEMENT” CORE BUSINESS DI SI&T, LA SOCIETÀ FONDATA E AMMINISTRATA DA ALESSANDRO PAVONE

In uno scenario del genere, diventano centrali la prevenzione, la capacità di reazione ed emerge, in maniera netta, il valore del controllo del rischio. Si possono immaginare le aziende su un treppiedi, dove ogni gamba significa equilibrio: finanziario, patrimoniale ed economico. Il venir meno di uno di questi può portare a conseguenze irreversibili e proprio un’attività ragionata e puntuale di guida del pericolo previene e riduce gli effetti degli eventi che minano la stabilità. Alessandro Pavone, 49 anni, è fondatore e amministratore di Si&T. La società ricopre un ruolo di leadership proprio nel “risk management”. Dal piccolo comune di Pianella (Pescara), dove ha sede il suo quartier generale, la realtà tutta abruzzese si è estesa a Chieti e Milano, con ulteriori sedi dirette, e poi un po’ in tutta Italia grazie a una rete capillare di “partner specialist”. A operare un team di circa 50 figure tra dipendenti e collaboratori, con un giro d’affari che raggiunge i 2,5 milioni di euro e la volontà di arrivare a quota 3,5 entro il 2022. Nel portfolio clienti nomi del calibro di Fiat Chrysler Automobiles, Toyota Material Handling, il Gruppo 24 Ore, Brembo, Eni, Perfetti Van Melle, Procter & Gamble, Whirlpool, Johnson & Johnson, Smeg, ma anche le “nostrane” Fater, Fameccaninca, Toto Costruzioni Generali, Aran, Ponzio, Aptar, Elica, Valagro, Acqua & Sapone, Sabelli… Grandi gruppi e Pmi tradizionali che quotidianamente si confrontano con la realtà globale e locale, riuscendo a competere con buoni, se non ottimi, risultati.

VITTORIA RMS LA SOLUZIONE DI SI&T PER UNA GIUSTA PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO

«Come Si&T – afferma Alessandro Pavone -, la mission è trasferire modi di agire che influenzano comportamenti virtuosi. Il punto di partenza è sempre l’analisi del contesto. Facciamo riferimento al “business model canvas”, lo schema visuale esplicativo fondato su 9 “pattern”, che permette di descrivere la logica in relazione alla quale un “player” crea, distribuisce e acquisisce valore. La soluzione che invece abbiamo sviluppato internamente e che proponiamo porta il nome di Vittoria Rms. Piattaforma unica che riesce a considerare l’insieme delle attività che si verificano in un dato ambito e mira alla direzione di queste e alla “compliance”. Con il Coronavirus nulla sarà più come prima. Non è possibile pensare di navigare ancora a vista. Occorre mettere in campo delle misure preventive straordinarie. Il nostro software, aggiornato e ancor di più adeguato alla situazione che stiamo vivendo, è un valido strumento per affrontare questa fase. Fase in cui l’unica risposta davvero efficace è avere un incisivo sistema di gestione e una prevenzione molto alta, sia da parte dei lavoratori sia dell’intera organizzazione».

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