di Andrea Beato
Sowebing Camp 2016: il successo di Omnibus.net e Spinosi Marketing Strategies
Non è semplice migliorare il successo di un evento. Ci sono riusciti Gianluca Di Nino e Massimo D’Amicodatri (Omnibus.net), insieme con Lorenzo Spinosi (Spinosi Marketing Strategies), per la seconda edizione di Sowebing Camp. Sowebing è il progetto che vede collaborare queste due realtà abruzzesi nel proporre una piattaforma tecnologica per realizzare soluzioni che rendono il web uno strumento utile per le aziende. Ma è ancor di più la volontà di contribuire alla crescita di una sana cultura digitale nel nostro territorio. Ecco così, all’interno del Villa Maria Hotel di Francavilla al Mare (Chieti), invitati quattro relatori di livello nazionale: oltre al già citato Lorenzo Spinosi, Alessio Beltrami, Mirko Saini e Domenico Puzone. E l’inbound marketing come tema centrale.
Sowebing Camp 2016: gli interventi dei relatori
Cos’è l’inbound marketing? La risposta arriva con l’intervento di Spinosi, che spiega con semplicità come questo sia «l’insieme delle attività realizzate per attirare l’attenzione dei clienti e dei potenziali interessati (prospect), con l’obiettivo di fornire loro una ragione per venire da te». Le caratteristiche (contenuti personalizzati, multicanalità e integrazione) devono viaggiare su strumenti idonei (social, sito, email, blog, seo, e-commerce, landing page) e ricondurre a una giusta strategia per essere davvero efficaci. «Molto si gioca sui contenuti – aggiunge Beltrami, consulente di comunicazione specializzato in content marketing -. I consumatori vogliono informazioni, preferiscono trovarle da soli e sanno come fare. Le info giuste allontanano da confusione, rischio e indirizzano nella scelta d’acquisto». Non solo vendere: online è indispensabile, in primis, costruire una reputazione credibile.
«Magari attraverso LinkedIn – sottolinea Mirko Saini, blogger e formatore professionale -, che, in ambito b2b, porta quattro volte più traffico rispetto agli altri social network, Facebook compreso. Quindi non minate la vostra “fama” pubblicando, ad esempio, foto non idonee. Evitate di essere banali e autoreferenziali». Puzone, che lavora nella Rete da oltre cinque anni, si focalizza, nel suo contributo finale, sulla seo, «che non significa copywriting. Quando scriviamo un articolo per il web dobbiamo chiederci che tipo di taglio vogliamo dare (navigational, informational o transactional), individuare le chiavi di ricerca principali e catturare pattern di keyword facili, che possono portare volumi di traffico».
I lavori proseguono anche nel pomeriggio con tre sessioni parallele tenute dagli esperti, prima di dare appuntamento al prossimo Sowebing Camp. Già scelti titolo e data: “E-commerce e big data, come massimizzare il profitto della tua azienda”, a gennaio 2017.