di Andrea Beato
Fondata da Vito Pierini, Stelmar è oggi guidata dal figlio Stefano, che continua un percorso fatto di eccellenza made in Italy. Con l’obiettivo di identificare e valorizzare i marchi clienti.
STELMAR: DALLE SCATOLE PER L’IMBALLAGGIO DELLE CAMICIE A PACKAGING DI ULTIMA GENERAZIONE
Chi l’ha detto che un involucro debba essere soltanto un involucro? Per il marketing non è più sufficiente che un prodotto sia unicamente bello e funzionale. Per convincere il consumatore ad acquistarlo, occorre spingere su più leve. Il “vestito” che lo avvolge è quella con l’effetto maggiore, perché, in fondo, l’apparenza conta. La funzione principale è sicuramente di protezione da fattori esterni, ma sia le grandi imprese che le Pmi stanno capendo la necessità di comunicare con forza, impatto e coerenza le loro creazioni, per farsi riconoscere e distinguersi dagli altri competitor presenti sul mercato. Lo sa bene Stefano Pierini, alla guida dell’impresa di famiglia Stelmar. Stelmar nasce negli anni Settanta, dalla volontà di papà Vito, che oggi, sia pur alla soglia degli 80, continua a portare la sua esperienza in azienda: «Tornato da una parentesi di vita negli Stati Uniti – racconta il giovane e attuale amministratore -, mio padre ha deciso di avviare l’attività, specializzandosi nella fabbricazione di scatole per l’imballaggio delle camicie». Scelta non casuale, vista la sede localizzata proprio nel cuore della Val Vibrata, allora attivissimo distretto del tessile e dell’abbigliamento.
PACKAGING MADE IN ITALY CON STELMAR
«Con il passare del tempo, al core business è stata affiancata la realizzazione e commercializzazione di chiusure lampo, bottoni, filati cucirini, etichette tessute, cartellini… Una serie completa di accessori per servire il settore a trecentosessanta gradi». La crisi globale e la concorrenza dei Paesi emergenti, Cina su tutti, rivoluzionano però gli scenari, imponendo un ripensamento del modello. Un approccio moderno, sempre basato sull’eccellenza del made in Italy, unita però alla ricerca e all’innovazione. «È questa adesso la ricetta da seguire, focalizzando, nel nostro caso, le energie sulle proposte legate al packaging». Il packaging come strumento per attirare l’attenzione dei clienti, stimolando quell’approccio sensoriale che induce, per esempio, a posare lo sguardo su confezioni colorate, dalle forme inconsuete, a toccarne la consistenza e verificarne la texture. Ma principalmente mezzo per istituire un’omogeneità, un sottile filo conduttore con il brand di appartenenza. Una continuità che prende spunto da una condivisione di valori ben precisi e deve avere l’ambizioso obiettivo di puntare al giusto posizionamento, qualora ce ne fosse bisogno, conquistando nuove fasce e nuovi target.
I PACKAGING DI STELMAR CONQUISTANO I GRANDI MARCHI DELLA MODA
«Attraverso il lavoro di designer e grafici interni, a cui si somma l’abilità dei nostri artigiani – sottolinea Pierini -, siamo in grado di offrire all’universo moda soluzioni di ultima generazione, in stretto contatto con gli uffici stile più sofisticati ed esigenti. Un partner qualificato per ottenere standard assoluti e contribuire a identificare ed esaltare un marchio». E l’impegno costante si traduce in risultati concreti, come i 3 milioni di euro di fatturato, interlocutori del calibro di Prada, Alexander McQueen, Marciano by Guess, una serie di realtà di livello nazionale che si affacciano all’estero e 15 dipendenti impiegati nello stabilimento di Civitella del Tronto (Teramo). Stabilimento di circa 3mila metri quadrati, tornato operativo a partire dallo scorso dicembre, dopo la ristrutturazione necessaria per ripararare gli ingenti danni causati dal maltempo e dal terremoto del 2017. L’inizio anno è sempre un periodo particolare, di gran fermento per lo staff di Stelmar, presente come espositore alle principali fiere di riferimento: «Non manchiamo agli appuntamenti di Milano Unica, Première Vision Paris e The London Textile Fair. Tre occasioni dove ora presentare le collezioni Primavera/Estate 2019. Articoli originali, alcuni eco-sostenibili, per farci conoscere fino in fondo, conquistare buyer e operatori di tutto il mondo».