STUDIO D’INGEGNERIA IMPICCIATORE FRATELLI D’ACCIAIO

di Andrea Beato

La progettazione di strutture in acciaio è una questione di famiglia ad Atessa (Chieti), con lo Studio d’ingegneria Impicciatore. I quattro fratelli continuano l’attività avviata dal papà Domenicangelo con lavori unici, metodologie e tecniche all’avanguardia, più il progetto di una moderna sede.

L’INGEGNERE ALESSANDRO IMPICCIATORE E LA SPECIALIZZAZIONE NELLA PROGETTAZIONE DI COSTRUZIONI IN ACCIAIO

Quattro fratelli, quattro ingegneri, tutti laureati al Politecnico di Milano, con una passione molto particolare. Loro sono Alessandro, Marco, Francesco e Andrea Impicciatore e insieme rappresentano l’anima dello Studio d’ingegneria Impicciatore specializzato nell’esecuzione di progetti di calcolo strutturale per la realizzazione di costruzioni in acciaio, in ambito industriale e civile, che si estende fino ai costruttivi di officina, alla direzione lavori e al collaudo. Sede nella nota Contrada Saletti di Atessa (Chieti), lì dove sorgono molte delle più importanti imprese abruzzesi, e attività avviata nel 1998 dal papà Domenicangelo, anche lui ingegnere meccanico con titolo conseguito al Politecnico nel capoluogo lombardo. «Purtroppo – ricorda l’ingegnere Alessandro Impicciatore, 41 anni e laurea in Ingegneria meccanica, seguendo le orme del genitore -, nostro padre è prematuramente scomparso nel 2005. Così, da primogenito, mi sono trovato a dover gestire ben presto il delicato momento del passaggio generazionale». La giovane età non sconforta, anzi aiuta, con un pizzico di coraggio, a decidere di proseguire il business con il giusto piglio. «Certo, gli elementi di rischio sono stati molteplici. I primi tempi nel ruolo di successore estremamente difficili: la responsabilità, già grande di per sé, di dovere gestire lo Studio unita al timore di non essere magari all’altezza e reggere, allo stesso tempo, le sorti di una famiglia intera». Ma l’unione delle forze e delle competenze riescono a fare la differenza.

L’IMPEGNO DELLO STUDIO D’INGEGNERIA IMPICCIATORE PER GRANDI OPERE

«Con il contributo e l’impegno di tutti, mettendo alla base un approccio manageriale lungimirante e orientato al lungo periodo, abbiamo reso concreto un percorso di progresso». Oggi ben dieci le risorse impiegate, un fatturato cresciuto solo nell’ultimo anno del 20% e oltre un centinaio di clienti all’attivo. Clienti che permettono di lavorare, sia in Italia che all’estero, e partecipare a opere del calibro del nuovo quartier generale della Regione Puglia a Bari, il padiglione di New Holland Agricolture per Expo Milano, lo stabilimento Forno 73 di Saint Gobain a Gazzo Veronese (Verona)… Elemento in comune e imprescindibile sempre l’acciaio. «Una scelta ben precisa – prosegue Impicciatore -, legata a una serie di caratteristiche uniche. In primis durata e qualità. Grazie ai sistemi di trattamento superficiale, l’acciaio riesce a mantenere le sue peculiarità nel tempo e la sua tracciabilità è garantita. Vi è poi la possibilità di concepire spazi interni molto ampi, senza strutture intermedie, andando a sfruttare al massimo le superfici disponibili». A ciò si aggiungono prefabbricabilità e rapidità costruttiva, applicazione nell’architettura temporanea, antisismicità, sicurezza, economicità e sostenibilità, essendo il materiale più riciclato al mondo (dopo aver esaurito le proprie funzioni, il 90% viene recuperato per nuovi impieghi).

IL BIM E UNA NUOVA SEDE PER LO STUDIO D’INGEGNERIA IMPICCIATORE

«Ulteriore valore aggiunto della nostra organizzazione è l’utilizzo del Bim (Building information modeling), metodologia operativa che coniuga funzionalità diverse in unico schema e rappresenta ogni struttura virtualmente. Attraverso questa si possono gestire le informazioni che riguardano una costruzione durante tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla pianificazione alla dismissione, con un aggiornamento in tempo reale da parte di tutte le figure coinvolte, a seconda del loro specifico ambito, fornendo indicazioni anche su tempi e costi». Un modus integrato e multidisciplinare che nel nostro Paese diventerà obbligatorio nel 2019 per appalti pubblici di importo superiore a 100 milioni di euro e poi, via via per valori minori negli anni successivi, fino a commesse inferiori al milione a partire dal primo gennaio 2025. Intanto il prossimo step di sviluppo sembra delineato: «All’orizzonte un investimento per i nuovi uffici, che dovrebbero sorgere a pochi metri da qui, nell’area consortile. Una struttura di circa 1.200 metri quadrati destinati a ospitare pure altri professionisti e spazi comuni. Un centro di fondamentale importanza, che porterebbe a un nostro ulteriore ingrandimento, con crescita occupazionale e l’opportunità di coltivare collaborazioni sinergiche».