di Marco Taviani
Intervista a Fabio Caravaggio, dottore commercialista e revisore contabile titolare dell’omonimo Studio che è attivo nel comune di Santa Maria Imbaro, in provincia di Chieti.
Dottor Caravaggio, nel suo curriculum professionale un percorso già decennale, con un’esperienza prima in un grande Studio e poi in proprio. Su quali servizi ha incentrato il suo Studio, lo Studio Caravaggio?
«Il nostro Studio Carvaggio abbraccia una vasta gamma di servizi nell’ambito della consulenza fiscale e tributaria, direi a 360 gradi. Una cura mirata la abbiamo, in particolare, per il settore agricolo, soprattutto per i giovani imprenditori del comparto, grazie anche agli anni di attiva e fattiva collaborazione con associazioni di categoria e sindacati agricoli e alla lunga esperienza nell’attività di revisione contabile svolta presso cantine sociali e cooperative agricole. Una consulenza dedicata a coltivatori diretti, Iap e società agricole».
Gli uffici si trovano nel comune di Santa Maria Imbaro, in provincia di Chieti, un territorio da sempre fortemente vocato all’agricoltura. Qual è l’approccio dello Studio Caravaggio verso le tante realtà che operano in questo settore?
«L’approccio verso le realtà a vocazione agricola, impianto economico direi trainante nei nostri territori non solo pedemontani e costieri, ma dell’intera regione Abruzzo, è di sostegno, valorizzazione e tutela. Non si tratta solo di fornire consulenza prettamente professionale, bensì di guardare oltre: dietro il nome di un’azienda, di un’attività di impresa, si celano persone, valori, ideali, sacrifici, tradizioni, visioni, progetti. È questo patrimonio che va protetto, preservando il passato per proiettarlo nel futuro. Gli imprenditori non hanno bisogno soltanto di essere seguiti nei loro percorsi fiscali e tributari, ma soprattutto di trovare risposte ai loro dubbi, di potersi fidare di persone competenti che sanno muoversi nel ginepraio delle legislazioni, delle norme e della burocrazia».
La sua è una professione che poggia su asset ben precisi: competenza tecnica, etica, autorevolezza, fiducia, riconoscimento da parte dello Stato, condivisione di una cultura professionale comune… Tutto questo è ancora sufficiente o c’è bisogno di un nuovo punto di vista, di un’integrazione con conoscenze e strumenti innovativi?
«Questi elementi sono, a mio modo di vedere, i presupposti imprescindibili per chi voglia agire e lavorare come un professionista serio. Valori e principi ispiratori che rimandano sicuramente all’etica, al riconoscimento istituzionale, all’autorevolezza di chi si appresta a svolgere un compito così complesso e delicato. Ma, come la storia ci insegna, non vi è passato che non abbia un futuro. Non si può restare ancorati al proprio background se non si guarda avanti. Non è sufficiente aggiornarsi, sterilmente e pedissequamente, sulle normative e sugli iter burocratici; è invece fondamentale attivarsi per “seguire i tempi”, che ci accompagnano e ci precorrono. Quindi innovazione e adeguamento alle nuove opportunità tecnologiche, per un’offerta avanzata e al passo con l’evoluzione, che riguarda il nostro momento storico, sono necessità altrettanto imprescindibili».
Lo Studio Caravaggio si rivolge anche ai semplici cittadini, con un’assistenza dedicata rappresentata da una recente novità…
«L’apertura dal 2021 all’interno dello Studio di uno sportello di assistenza fiscale, persegue l’obiettivo di assistere i semplici cittadini nella compilazione di pratiche burocratiche di vario genere, come i certificati Isee e i modelli 730. Ho voluto cogliere il momento particolare che la nostra società sta vivendo, a causa della pandemia da Coronavirus, per offrire un servizio che agevoli i contatti tra i cittadini e gli uffici della pubblica amministrazione, soprattutto al fine di assistere il cliente nella richiesta di bonus e incentivi decretati dal Governo».
Come sta cambiando il ruolo del dottore commercialista e del revisore contabile anche alla luce delle conseguenze dovute all’emergenza sanitaria?
«Ciò che il cliente chiede, sempre più spesso, è affiancarlo e supportarlo nella gestione aziendale attraverso una consulenza mirata e costante ad alto valore aggiunto. In un momento così delicato e difficile, il tradizionale servizio di assistenza contabile e fiscale passa in subordine, dando spazio a una figura multidisciplinare che, grazie alle competenze tecniche e relazionali, è essenziale per rispondere alle esigenze più diverse del cliente stesso. Il commercialista sta divenendo un consulente a tutto tondo, in prima linea nell’aiutare le imprese a gestire la crescente complessità dell’ambiente in cui si trovano ad operare quotidianamente».
Siamo in un momento complicato dal punto di vista economico e sociale per il Paese. Quali consigli pratici si sente di suggerire a chi fa impresa in questa fase estremamente delicata?
«È ormai un anno che imprenditori, professionisti e cittadini fronteggiano l’emergenza epidemiologica da Covid-19, avviliti da un avvenire incerto. A tal riguardo mi sento di consigliare loro di fermarsi a riflettere, guardare avanti e pianificare una nuova rotta da percorrere. È importante che gli imprenditori, piccoli e grandi, siano disposti a reinventarsi al fine di fissare nuovi obiettivi di sviluppo, qualitativi e quantitativi, in linea con il mercato odierno. È necessario mettersi perennemente in discussione, alla ricerca di nuovi spunti e opportunità da sfruttare. Se si continua a fare sempre le stesse cose, i risultati saranno sempre gli stessi, o addirittura peggiori».