TENUTA DEL PRIORE: L’ARTE DEL BUON VINO È DI FAMIGLIA

di Andrea Sisti

Fabrizio Mazzocchetti, con il padre Antonio, porta avanti la storica azienda vitivinicola di Collecorvino (Pescara). A Tenuta del Priore si affiancano i marchi Col del Mondo e Campotino.

UNA NUOVA VISIONE PER TENUTA DEL PRIORE CON FABRIZIO MAZZOCCHETTI

Ci sono momenti nella vita in cui occorre razionalizzare, tornare a una visione semplice delle cose, privilegiare le origini. Lo sa bene Fabrizio Mazzocchetti, che guida l’azienda di famiglia Tenuta del Priore. Un piccolo gioiello che sorge a Collecorvino, nella provincia pescarese. I primi vigneti del 1970 e una storia imprenditoriale iniziata tre anni più tardi, grazie al papà Antonio e ai cugini Vincenzo e Giulio. Dall’imbottigliato allo sfuso e ritorno. Nel 2002 fa il suo ingresso formale la nuova generazione. «Dopo la laurea in Viticoltura ed enologia a Firenze – racconta Fabrizio Mazzocchetti – ho lavorato nella Cantina San Michele Appiano in Alto Adige (nel 2000 eletta migliore cantina a livello nazionale dalla guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, ndr), per poi rientrare in Abruzzo». E casa significa il lancio del nuovo progetto Col del Mondo. «La volontà, ricoprendo inoltre il ruolo di enologo, di puntare sulla qualità, impianti a controspalliera invece del classico tendone, basse rese per ettaro di uva e tanta passione».

TRE ANIME ENOLOGICHE PER TENUTA DEL PRIORE

Il risultato sei referenze, con tre Montepulciano, il Cerasuolo, il Trebbiano Sunnae e il Pecorino Kerrias. Ma non finisce qui. L’ultimo nato è il brand Campotino, che prende il nome dall’omonima contrada dove è presente il piccolo appezzamento con la quasi esclusività di ceppi autoctoni. In questo caso, cinque prodotti più giovanili, freschi, immediati. Riepilogando: un’unica realtà, più marchi, più linee, più declinazioni: «Differenti filosofie, obiettivi enologici diversi – conferma Mazzocchetti -, che con il tempo si stanno sempre più avvicinando tra loro, mantenendo costante l’attenzione verso le evoluzioni dei mercati. Priore rappresenta la nostra storia, Col del Mondo l’innovazione, Campotino quel valore aggiunto. La volontà è ricondurre tutto, a livello societario e dopo la vendemmia 2017, sotto il nome Tenuta del Priore, ora rappresentata solo da me e mio padre, pur mantenendo le varie anime e le loro caratteristiche». Intanto sono i numeri a parlare, con i 52 ettari globali di proprietà, le quasi 250/300mila bottiglie annuali, circa il 90% destinate all’export verso Stati Uniti, Nord Europa e Asia, con in primis Giappone e Singapore, e un rapporto privilegiato con il canale horeca.