UN IMPIANTO UNICO IN EUROPA QUELLO DI TERRAVERDE ENERGY

di Federico Niasi

10mila tonnellate l’anno di rifiuti speciali non pericolosi recuperate e trasformate in energia, grazie al progetto che l’azienda Terraverde Energy sta per ultimare, attraverso un importante investimento privato.

TERRAVERDE ENERGY PER L’ECONOMIA CIRCOLARE

Terraverde Energy, realtà abruzzese che opera da anni nel settore dei servizi ecologici innovativi, sta realizzando la fase R1 dell’impianto che permetterà la gassificazione del cdr/css (combustibile derivato da rifiuti/combustibile solido secondario), con lo scopo di creare energia da recupero ed emissioni in atmosfera ridotte al minimo. L’installazione, giunta alla fase finale, consentirà quindi il recupero di 10mila tonnellate l’anno di rifiuti speciali non pericolosi, provenienti, per la maggior parte, dal contesto abruzzese. In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, le potenze mondiali, i piani nazionali e internazionali chiedono, sempre più, una svolta in ambito ambientale e della sostenibilità. E il progetto Terraverde Energy, già inserito da anni in un contesto industriale sia locale sia globale, porta avanti l’esperienza pluriennale nel settore, innovandosi a sostegno della “circular economy”. Il modello di produzione e consumo della società che ha sede a Città Sant’Angelo (Pescara) si basa su un sistema industriale rigenerativo.

IL NUOVO IMPIANTO DI TERRAVERDE ENERGY PER PRODURRE ENERGIA “GREEN”

L’obbiettivo quello di cambiare il concetto di fine vita dei prodotti, per abbracciare il “concept” di una ricostruzione continua, con benefici per le imprese e il territorio. Tutta l’attività di Terraverde Energy si concentrerà così su due impianti: il primo di trattamento di rifiuti speciali non pericolosi e sulla conseguente produzione di combustibili alternativi da rifiuti come il cdr e il css; l’altro, tecnologicamente avanzato e innovativo, pronto a impiegare il combustibile da rifiuto prodotto con il fine di produrre energia “green”. Operando, chiaramente, in linea con le nuove politiche ambientali, da quelle europee fino a quelle regionali. Investimenti concreti, per dare vero valore aggiunto. La cessazione della qualifica di rifiuto (“end of waste”) è il concetto base verso cui tutti i Paesi moderni devono ormai dirigersi per poter riutilizzare più volte una materia, in un circolo virtuoso di recupero, reimpiego e sostenibilità che generi, allo stesso tempo, un risparmio per le aziende e una maggiore frequenza di “green job”.

L’OBBIETTIVO DI TERRAVERDE ENERGY: TRASFORMARE IL RIFIUTO PORTANDOLO A ESSERE IL PERFETTO SOSTITUTO DEL COMBUSTIBILE FOSSILE

«Siamo consapevoli – spiega Alessandro Pedroni, Executive manager di Terraverde Energy – dell’impatto che i rifiuti hanno sull’ambiente. Proprio per questo motivo, ci impegniamo a rispettarlo in ogni sua forma: a partire dal controllo e dalla riduzione degli impatti derivanti dall’attività che svolgiamo, alla produzione di energia “verde”, per arrivare pure al coinvolgimento e alla responsabilizzazione del personale su temi di stampo ecologista. Il nostro lavoro vuole collocarsi come punto di snodo, tramite la trasformazione di quello che sembra un qualcosa che non ha più alcuna funzione, il rifiuto, e la nuova forma di energia che, tramite un processo, possiamo dargli, portandolo a essere il perfetto sostituto del combustibile fossile, impossibile da rigenerare una volta esaurito. Una “nuova vita” – conclude Pedroni -, puntando, ogni giorno, a rendere concreta, tangibile la teoria dell’economia circolare».

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