di Elena Gramenzi
Arriva dall’Università dell’Aquila la realizzazione di un sistema di monitoraggio per gli accessi al famoso museo di Firenze.
DA UNIVAQ LA SOLUZIONE PER RIDURRE LE CODE AGLI UFFIZI
Per poter vivere un viaggio nel passato tra i capolavori assoluti dell’arte, ammirare e contemplare le bellezze di epoche ormai lontane è sufficiente passeggiare fra i corridoi e le stanze degli Uffizi. Le Gallerie di Firenze rappresentano il museo d’opere d’arte più visitato d’Italia, vantando la presenza di opere di Giotto, Botticelli, Raffaello, Michelangelo, Caravaggio e di tantissimi altri capolavori. Ma gli Uffizi di Firenze sono celebri anche per le loro lunghe e interminabili file d’attesa! Spesso si rischia di trascorrere più tempo in coda al botteghino che all’interno del museo. Un gruppo di docenti e ricercatori dell’Università dell’Aquila si è impegnato nel cercare una soluzione a questa problematica. L’idea è nata da Henry Muccini, professore dell’Univaq, che dopo aver ascoltato un’intervista al direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, che sosteneva l’importanza di digitalizzare il museo, ha colto la palla al balzo e, a nome dell’ateneo di appartenenza, scritto a Schmidt illustrando l’idea di un sistema per monitorare gli accessi. Il progetto prende le basi da un precedente lavoro di gestione di code chiamato “Easyline”, messo a punto sempre dallo stesso team universitario e tutt’ora in uso nelle segreterie studenti del polo accademico aquilano.
IL TEAM DI STUDIOSI DI UNIVAQ PER MONITORARE GLI ACCESSI ALLE GALLERIE DEGLI UFFIZI
Coordinatore della parte tecnica e infrastrutturale è l’ingegnere Francesco Tarquini, che ci ha raccontato di come il direttore degli Uffizi abbia accolto positivamente la proposta di collaborazione e di come oggi stia procedendo la fase di sviluppo e sperimentazione: «Il sistema utilizzerà dati provenienti da varie fonti per definire un modello comportamentale del visitatore. Simulando il comportamento di questo visitatore virtuale è possibile, attraverso modelli di ottimizzazione, decidere l’orario di ingresso che minimizza il tempo di attesa in coda. La sperimentazione è stata costituita principalmente da una grande raccolta di dati, acquisiti per più di un anno, e a breve inizieremo a verificare sul campo la qualità degli algoritmi di previsione sviluppati dal nostro gruppo di lavoro per poi passare, nell’arco di qualche mese, a gestire attraverso il nostro sistema la prima domenica di ogni mese. I primi risultati apprezzabili dagli utenti saranno visibili all’entrata in funzione del sistema da noi sviluppato». A far parte del team coordinato da Muccini e Tarquini vi sono anche Giorgio Lattanti e Giulio Nazzicone (che si occupano principalmente di progettare e sviluppare le applicazioni per smartphone), Gianluca Scatena (per lo sviluppo della componente server del sistema), Maurizio Maravalle e Alessandro Attanasio (per gli aspetti previsionali, relativamente all’affluenza dei visitatori e al loro comportamento, elaborando modelli statistico-matematici basati su dati storici) e altri docenti e ricercatori del Disim (Dipartimento di ingegneria e scienze dell’informazione e matematica), che collaborano alla progettazione e alla verifica dei modelli matematici utilizzati.
IL SISTEMA PROGETTATO DALL’ATENEO DELL’AQUILA PRESTO APPLICATO IN ALTRI MUSEI?
«Dalle prime sperimentazioni possiamo stabilire generalmente quali siano i tempi d’attesa in coda anche se dipendono molto dal periodo dell’anno e dal giorno della settimana. Nei periodi di maggio-giugno 2017 abbiamo assistito a file di 2 ore e 40 minuti nelle prime ore della mattinata, per poi ridursi a 30/40 minuti verso le 16/16.30 del pomeriggio. Nel mese di febbraio il tempo di attesa in coda si è attestato sui 30 minuti. Invece, a differenza dei tempi di attesa, quelli di visita del museo sono più stabili e si assestano circa sui 110/120 minuti». Dunque, a Firenze giunge un importante aiuto e contributo dalla ricerca universitaria abruzzese che, una volta testato e consolidato presso le Gallerie degli Uffizi, potrà forse spiccare il volo verso altri musei in Italia e nel mondo.